Italia: quasi metà della popolazione guadagna meno di €15.000 l’anno

Francesca Caiazzo

29/03/2018

29/03/2018 - 11:36

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Aumenta il reddito complessivo dichiarato dai contribuenti italiani nel 2017 ma restano ancora differenze sia a livello geografico che tra categorie di lavoratori.

Italia: quasi metà della popolazione guadagna meno di €15.000 l’anno

Aumenta il numero di cittadini italiani che comunicano al Fisco i propri redditi e aumenta, nel suo complesso, il reddito dichiarato.

Eppure, quasi metà della popolazione guadagna meno di 15.000 euro l’anno.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato i dati relativi alle dichiarazioni 2017 sull’anno fiscale 2016 e i numeri, oltre a consegnarci dati in aumento, mostrano ancora una volta le storiche differenze economiche tra gli abitanti delle regioni settentrionali e quelli del Mezzogiorno.

Aumenta il reddito complessivo degli italiani

Intanto, il primo dato su cui è utile soffermarsi è quello relativo all’aumento del reddito complessivo dichiarato nel 2017 che ammonta a circa 843 miliardi di euro. Si tratta di una cifra cresciuta di 10 miliardi e che porta il valore medio del reddito a 20.940 euro, vale a dire l’1,2% rispetto a quanto i contribuenti avevano dichiarato nel 2016.

Ad assolvere l’obbligo dichiarativo per il 2016 sono stati quasi 41 milioni di italiani, in aumento dello 0,25% rispetto all’anno precedente, percentuale che si traduce in 100.000 soggetti in più.

Dal Mef fanno notare che

“per una corretta interpretazione dei risultati statistici delle dichiarazioni dei redditi è utile ricordare i dati macroeconomici dell’anno di riferimento: nel 2016 il PIL ha presentato una crescita del +0,9% in termini reali e del +1,7% in termini nominali”.

Reddito medio e differenze geografiche

Il secondo dato che appare importante sottolineare è che quasi la metà dei contribuenti che hanno assolto l’obbligo della dichiarazione dei redditi nel 2017 ha un reddito inferiore a quello medio. Il 45% degli italiani risulta sotto i 15 mila euro.

La maggior parte di questi soggetti vive nelle regioni del Sud, dove il reddito medio - pur facendo registrare deboli aumenti - segna una crescita molto inferiore rispetto al Nord.

La maglia nera su questo fronte va alla Calabria dove con 14.950 euro si registra il reddito medio più basso di Italia. Di quasi 10mila euro in più è invece il reddito medio degli abitanti della Lombardia e della Provincia autonoma di Bolzano, che si attesta rispettivamente a 24.750 e 23.450 euro.

Complessivamente, la restante percentuale dei contribuenti si divide in un 50%, che ha dichiarato tra 15mila e 50mila euro; un altro 5,3% che ha dichiarato più di 50mila euro, mentre appena lo 0,1% dei cittadini italiani (pari a circa 35mila soggetti) risulta avere un reddito maggiore di 300mila euro.

Chi guadagna di più

Se da una parte a contribuire maggiormente al gettito fiscale sono pensionati e lavoratori dipendenti, che insieme rappresentano l’82% dei contribuenti, dall’altra a beneficiare di un reddito più alto sono i lavoratori autonomi che dichiarano quasi il doppio rispetto a un dipendente.

Il reddito medio di questa categoria di professionisti si attesta, infatti, a 41.740 annui mentre quella dei lavoratori dipendenti si ferma a una media di 20.680 euro.

Infine, gli imprenditori titolari di ditte individuali arrivano a 21.080 euro, i pensionati dichiarano 17.170 euro, mentre il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate risulta di 17.990 euro.

“Analizzando l’andamento dei redditi delle singole categorie di contribuenti emerge che, rispetto al 2015, crescono in misura significativa i redditi medi d’impresa (+5,3%) e da lavoro autonomo (+9,0%) (…) Il reddito medio da pensione mostra una crescita dell’1,8%, confermando il trend degli anni precedenti, mentre il reddito medio da lavoro dipendente rimane sostanzialmente stabile (+0,1%)”

fanno notare da via XX Settembre.

Un ultimo passaggio va dedicato invece ai contribuenti che, dopo un’esperienza di lavoro all’estero, decidono di rientrare in Italia. Si tratta essenzialmente di docenti universitari e ricercatori che – approfittando di un regime agevolato - tornano in patria con un reddito medio annuo di circa 153.700 euro.

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