Reddito di cittadinanza, migrante truffa l’Italia ma viene assolto: ecco perché

Luna Luciano

10 Dicembre 2022 - 18:32

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Fa discutere la sentenza di assoluzione di un cittadino camerunese che percepiva il reddito di cittadinanza senza possedere tutti i requisiti necessari. Ecco perché è stato assolto.

Reddito di cittadinanza, migrante truffa l’Italia ma viene assolto: ecco perché

Percepisce il reddito di cittadinanza indebitamente, viene indagato per truffa e poi assolto. È questa di un cittadino camerunese, residente in Salento, percettore del sussidio statale senza averne diritto, che ha sollevato non poche proteste.

La storia in sé sembra ripercorrere la storia di molti “furbetti” che negli anni si sono approfittati del aiuto economico dichiarando il falso, motivo per il quale l’Inps ha deciso di rafforzare le indagini a priori, incrociando i dati forniti con quelli di altri archivi e piattaforme, per poter prevenire domande fraudolente.

E stando all’ultimo rapporto dell’Istituto nazione di previdenza, solo nei primi dieci mesi del 2022, l’Inps ha individuato 290 mila domande a “rischio truffa” su un totale di 1,3 milioni di domande trasmesse: 240 mila sono state immediatamente respinte, mentre altre 50 mila sono state sospese per maggiori aggiornamenti.

Sicuramente davanti alla notizia di un cittadino che riceveva il reddito di cittadinanza indebitamente poi assolto, molte persone potrebbero domandarsi quale sia il motivo per il quale è stato assolto dai giudici. Inoltre, potrebbe essere utile conoscere quali sono i requisiti necessari per i cittadini stranieri per poter richiedere e accedere al sussidio statale. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Reddito di cittadinanza e truffe: ecco perché il cittadino straniero è stato assolto

Il cittadino camerunese, indagato per truffa, sarebbe stato assolto per causa di mancate competenze linguistiche in italiano, secondo le prime fonti.

Il cittadino, residente in Salento, stando agli accertamenti dell’Inps, avrebbe percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, in quanto non in possesso di requisiti necessari che lui stesso aveva dichiarato. Eppure, stando ai giudici, il percettore del reddito non avrebbe volutamente omesso e/o contraffatto la documentazione finalizzata ad ottenere l’aiuto economico.

Infatti, secondo la sentenza, il cittadino non comprendeva correttamente la lingua italiana e avrebbe quindi compilato il modulo per il reddito di cittadinanza in maniera non corretta, dichiarando di essere in possesso di tutti i requisiti, involontariamente. È inutile dire che la sentenza ha sollevato più di qualche critica.

Secondo i giudici si tratterebbe quindi di un errore commesso per causa della poca conoscenza della lingua italiana e quindi il cittadino è stato assolto.

Reddito di cittadinanza, quali sono i requisiti per i cittadini stranieri

Dopo aver conosciuto le ragioni per le quali il cittadino camerunese, residente in Salento, è stato assolto, è opportuno conoscere quali sono i requisiti che i cittadini stranieri devono avere per poter percepire il reddito di cittadinanza, in modo che si possano compilare correttamente le richieste per il sussidio.

Infatti, una persona originaria di un altro Paese, che vive in Italia, può richiedere il reddito di cittadinanza solo se si trova in una delle seguenti condizioni:

  • se è in possesso della cittadinanza italiana o di un paese dell’Unione Europea.
  • se non è in possesso di una cittadinanza Ue, può richiedere il reddito se titolare di un permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo;
  • se non è in possesso di cittadinanza Ue può chiedere il sussidio se è un familiare di un cittadino italiano o dell’Ue, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente.

Ancora possono richiedere il reddito di cittadinanza apolidi in possesso del permesso di soggiorno, ancora i cittadini stranieri che possiedono un permesso di soggiorno per protezione internazionale. In tutti i casi elencati precedentemente il cittadino straniero può accedere al sussidio solo se è residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in maniera continuativa

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