Le modifiche alle detrazioni fiscale in Legge di Bilancio 2025 puntano al quoziente familiare. Scopriamo cos’è e come funziona.
Cos’è il quoziente familiare e come funziona? Perché chi ha più figli paga meno tasse? Il principio applicato dalla Legge di Bilancio 2025 per le detrazioni fiscali è proprio quello legato al quoziente familiare ed è stato annunciato che a essere avvantaggiate dalla novità saranno le famiglie con molti figli e con reddito basso.
Per una rimodulazione delle agevolazioni fiscali, quindi, la manovra di fine anno punta all’applicazione del quoziente familiare e si tratta di una novità abbastanza rivoluzionaria visto che fino a ora la spettanza delle detrazioni era calcolata solo sul reddito del singolo contribuente.
Il quoziente familiare è una misura innovativa che permette a chi ha più figli di pagare meno tasse proprio grazie alla rimodulazione delle detrazioni. Ma cosa è il quoziente familiare, come funziona e perché avvantaggerebbe chi ha un maggior numero di figli?
Quoziente familiare sul modello francese
La famiglia è sempre stata centrale nelle diverse legislature e anche questo Governo non fa eccezione. Si puntava già con la riforma fiscale all’applicazione del quoziente familiare, anche conosciuto come modello francese, per la determinazione dei benefici spettanti a livello fiscale e sociale. Uno dei principi che dovrebbe stare tra i pilastri fondamentali della riforma del Fisco è proprio il quoziente familiare.
Non è la prima volta che se ne parla e già ai tempi del primo Governo Conte il quoziente familiare era stato portato come esempio di tassazione in grado di risolvere le “storture” dell’Irpef.
Cos’è, come funziona e quali vantaggi produce il quoziente familiare?
Uno dei motivi per cui si profila l’ipotesi di applicazione del quoziente familiare è l’obiettivo alla base del sistema francese, che avvantaggia le famiglie con figli e diventa quindi un incentivo alla natalità. Non è un caso che nel Governo sia stato introdotto il ministero della Famiglia e della Natalità. D’altronde, il basso indice di natalità che affligge l’Italia da decenni, si è acuito con la pandemia e con la crisi economica e rischia di diventare un fardello troppo pesante che peserà sulle generazioni future.
Per capire come funziona il quoziente familiare è bene partire dalle differenze rispetto all’attuale sistema di tassazione Irpef che, come noto, è basato sul reddito del singolo contribuente.
Il quoziente familiare, prevede, invece, che i redditi del nucleo familiare siano sommati e poi divisi per un numero di parti risultante dall’attribuzione di un coefficiente a ciascun componente.
A essere avvantaggiate dal quoziente familiare sarebbero le famiglie con più figli, alle quali il Governo Meloni punta a far pagare meno tasse.
Pagare meno tasse con il quoziente familiare: cos’è e come funziona
Il quoziente familiare è un metodo di calcolo di tasse e imposte già adottato in Francia con discreto successo e che più volte si è provato a introdurre in Italia a partire dal 2009.
Per una tassazione più equa e calibrata in base alla composizione del nucleo di riferimento, tutte le entrate della famiglia verrebbero sommate per poi essere divise in base al numero dei componenti della stessa.
Con il quoziente familiare l’imposizione fiscale e le detrazioni spettanti cadrebbero sul reddito che ogni componente ha a disposizione (reddito medio pro-capite), piuttosto che quello familiare unitario. In poche parole una famiglia che produce un reddito di 30.000 euro e ha due figli, dovrebbe pagare più tasse rispetto a una famiglia con lo stesso reddito, ma con tre figli.
C’è però da dire che anche oggi con il sistema delle detrazioni per le spese relative ai figli a carico, il carico fiscale di queste due famiglie tipo non è lo stesso.
Fatte queste premesse ricordiamo brevemente i passi da seguire per capire come funziona il quoziente familiare:
- si devono sommare i redditi di tutti i componenti il nucleo familiare;
- si deve dividere la cifra ottenuta per un numero di parti risultante dall’attribuzione di un coefficiente a ciascun componente;
- applicare sul quoziente così ottenuto le relative aliquote.
In sostanza il valore del quoziente familiare diminuisce all’aumentare dei componenti del nucleo familiare
Quali differenze con l’Isee? Nell’Isee oltre alla composizione del nucleo e ai redditi, si devono considerare anche i patrimoni mobiliari e immobiliari, nel quoziente familiare, invece, conta solo il reddito e il nucleo familiare, anche se il principio di calcolo e, in ogni caso, molto simile.
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Quoziente familiare: conviene e fa pagare meno tasse? Ecco un esempio di calcolo
L’elemento caratteristico del quoziente familiare è rappresentato dal criterio di determinazione del coefficiente attribuito ai singoli componenti del nucleo familiare.
Per capire come funziona è possibile prendere come esempio il regime di tassazione della Francia, Paese dell’UE in cui si applica per l’appunto il quoziente familiare.
In tal caso, il calcolo delle imposte dovute si effettua suddividendo il reddito imponibile in base al numero di persone che compongono il nucleo familiare (foyer fiscal).
Ecco quali sono i coefficienti del quoziente familiare:
- 1 per single e per le vedove/i con almeno un figlio a carico;
- 2 per coppia sposata o convivente;
- 0,5 per primo e secondo figlio;
- 1 per ogni figlio dopo il secondo.
- 0,5 per i genitori soli con almeno un figlio a carico;
- 4 per il terzo figlio (e oltre) o di figli disabili a carico.
Il reddito del quoziente familiare si determinerebbe sommando i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare. Il reddito netto dovrà quindi essere diviso in base alle quote che compongono la famiglia e per la determinazione valore del quoziente familiare.
Facciamo un esempio anche paragonandolo all’Isee.
Una famiglia composta da madre con reddito di 28.000, padre con reddito di 32.000 euro e tre figli vedrebbe il suo reddito con il quoziente familiare determinato nel seguente modo: 28.000 + 32.000 / 4 ( dato da 2 + 0,5 + 0,5 +1) = 15.000 euro di quoziente familiare.
Nel caso dell’Isee il calcolo (consideriamo che la famiglia non abbia patrimoni, case di proprietà e giacenze sui conti correnti) restituirebbe un valore 18.688 euro. Anche tenendo conto solo della composizione del nucleo familiare e dei redditi, Isee e quoziente familiare restituiscono un valore differente.
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