Un euro per caricare il cellulare un’ora, 50 centesimi per mezzora. Le tariffe di questo stabilimento balneare indignano i clienti.
Siamo ormai a settembre, ma non finiscono le polemiche sui “prezzi pazzi” dei lidi balneari. Questo stabilimento ha chiesto 1 euro per consentire a una cliente di caricare il cellulare, lasciando la donna - peraltro un habitué - nello sgomento più assoluto. La vicenda è infatti nota grazie al racconto della protagonista sui social, che ha pubblicato anche lo scontrino, dando il via a un’ampia serie di commenti indignati. Il gestore non ha rilasciato dichiarazioni ma nemmeno smentito la vicenda, che si può quindi dare per vera (soprattutto in virtù della ricevuta). Il prezzo richiesto è irrisorio, quasi simbolico, ma è sicuramente insolito dover pagare un corrispettivo per la carica del cellulare.
Non perché non abbia un costo per il locale, ma piuttosto perché si discosta dalla prassi comune. Il costo della carica è marginale rispetto alla spesa complessiva per la corrente e tutto sommato ammortizzato dai vari compensi pagati dai clienti, ma è pur sempre un servizio aggiuntivo. Considerati però i prezzi attuali è facile capire perché i clienti sono insorti e simpatizzare con loro, al netto delle possibili ragioni da entrambe le parti.
Questo stabilimento ha chiesto 1 euro per caricare il cellulare, poteva?
Uno stabilimento di Ostia ha addebitato 1 euro a una cliente per la carica del cellulare, come ha raccontato la protagonista stessa in uno sfogo su Facebook. Specifichiamo però come sono andate le cose. Quando ha chiesto di poter caricare il cellulare le è stato spiegato che per tenere l’apparecchio collegato alla corrente 30 minuti avrebbe dovuto sopportare un costo di 50 centesimi, che è stato accettato. Avendo tenuto il cellulare in carica per 42 minuti il costo è quindi salito a 1 euro, segnato debitamente con la voce “charge” nello scontrino. Sotto il profilo legale, quindi, nessuna irregolarità.
Nessuna legge obbliga gli esercenti di un locale aperto al pubblico a offrire servizi gratuitamente, indipendentemente da quanto poco dispendiosi possano sembrare. L’unico caso particolare riguarda il bagno, che deve essere obbligatoriamente presente e funzionante negli esercizi pubblici. Di conseguenza, secondo la giurisprudenza non è possibile impedire ai clienti paganti di usufruire dei servizi igienici. Il bagno del locale non è pubblico, pertanto non si può pretendere di usufruirne a proprio piacimento, ma chi ha pagato una consumazione (o altro tipo di servizio) ha diritto a utilizzarlo.
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È legale far pagare l’utilizzo del bagno?

Per questo motivo è possibile far pagare l’uso del bagno quando a richiederlo non è un cliente, o meglio a pretendere un piccolo acquisto. L’ipotesi dei bagni è molto specifica, perché deriva dalle leggi di pubblica sicurezza, e non paragonabile ad alcun altro servizio aggiuntivo. Far pagare l’uso della corrente elettrica è legittimo, proprio come non farlo o pretendere una consumazione. Gli esercenti devono essere chiari sui costi ed emettere il regolare scontrino, ma non hanno altri doveri in merito. Possiamo quindi chiarire senza alcun dubbio che lo stabilimento di Ostia, che ha chiesto 1 euro per la carica del cellulare, ha agito nel rispetto della legge.
Quanto all’opportunità di questo costo, invece, si potrebbe discutere. Intanto, le stime ci dicono che la carica completa di uno smartphone ha un costo intorno ai 16 centesimi, quindi il rincaro applicato è stato notevole (parliamo pressapoco del 625%), elevato anche considerando una percentuale per il servizio, che sicuramente non è neanche dei preferiti da erogare. Per quanto sia tutto legittimo, fa pensare che la cliente abbia usufruito dei servizi del lido per più di un mese, pertanto non sarebbe stato strano permetterle di caricare il cellulare.
Non è il modo migliore per far sentire il cliente coccolato e visto l’accaduto neanche per farsi pubblicità. La questione non avrebbe neanche ottenuto questa importanza, comunque, se gli italiani non fossero alle prese con pesanti rincari sulle vacanze (e non solo). In media, gli stabilimenti balneari costano il 4,47% in più al giorno rispetto all’anno passato, con aumenti soprattutto in Campania, Liguria, Lazio ed Emilia-Romagna. I costi per l’energia elettrica, d’altra parte, sono aumentati per tutti e non è facile trovare compromessi in questo clima sempre più rigido.
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