Con questo nuovo sistema le case si riscaldano gratis

Ilena D’Errico

10 Dicembre 2025 - 00:16

In qualche parte del mondo le case si riscaldano gratis, riducendo consumi e dispendi. Ecco come (e perché è difficile replicare il sistema).

Con questo nuovo sistema le case si riscaldano gratis

Provate a immaginare di riscaldare le case gratis e riducendo l’impatto sull’ambiente, il tutto senza porre un freno al dispendioso progresso tecnologico, ma anzi sostenendo strutture indispensabili… Sembra un sogno, ma è quello che sta realizzando Microsoft in Finlandia, portando lo sfruttamento del calore di scarto a un livello superiore grazie alla massiccia dispersione dei data center.

Di fatto, la Finlandia è un’insegnante eccelsa in merito, da tempo impegnata nell’energia rinnovabile e nel recupero dei rifiuti, compreso il calore. Il clima rigido del Nord offre un terreno perfetto per sfruttare al meglio il riscaldamento green, ma anche per ridurre il dispendio energetico che richiede il raffreddamento di strutture come i grandi data center.

Se a ciò aggiungiamo sofisticati sistemi di teleriscaldamento, il lavoro ingegneristico e l’impegno delle grandi aziende tecnologiche il risultato non può che essere straordinario. Certo, per pensare di poterlo replicare altrove è sicuramente necessario attendere ancora, ma intanto Helsinki offre qualcosa di più che un semplice esempio virtuoso: una via d’uscita a problemi apparentemente insormontabili per gran parte del mondo.

Il riscaldamento gratuito della Finlandia

L’eccellenza del progetto finlandese si snoda su un insieme di fattori particolari che formano pilastri indispensabili per questo nuovo riscaldamento verde. Senza replicare condizioni analoghe, cominciando dalle basi, non si può nemmeno imitare il modello. L’aspetto centrale è costituito dal teleriscaldamento che sfrutta il calore di scarto, come quello dei grandi data center ma anche della metropolitana per esempio, spinto molto dall’ingegnere Ari Kurvi.

L’esperto si impegna da anni per massimizzare l’uso del calore di scarto e proprio grazie a questo sforzo una parte non trascurabile dei cittadini finlandesi può risparmiare sul riscaldamento. Mäntsälä è per due terzi riscaldata proprio tramite il calore di un grande data center e costituisce oggi il prototipo di riferimento per riprodurre il sistema su larga scala. Qui entra in gioco Microsoft, che sta completando vicino a Helsinki un imponente cluster di data center tramite cui sarà possibile riscaldare il 40% dei cittadini di Espoo (la seconda città più grande del Paese, subito dopo la capitale).

In fondo, per queste aziende i Paesi nordici sono sedi perfette grazie alla loro convenienza. La diffusione dell’energia green, soprattutto nell’elettrico, e il clima rigido da sfruttare per il raffreddamento permettono un notevole risparmio. Senza contare l’efficienza del sistema di teleriscaldamento, che collegato a grandi caldaie consente di far arrivare il calore nelle case con un costo molto ridotto, senza dover aumentare consumi e emissioni nell’ambiente. Il metodo è decisamente funzionale, ma soltanto per come è stato attuato in Finlandia. Come ricordato dal sindaco di Espoo (ed ex ministro per il Clima) Kai Mykkanen:

Questi data center sono in realtà grandi ventilatori, che consentono di convertire l’elettricità in calore a basso costo, il che non è banale: è più facile produrre elettricità a zero emissioni che calore a zero emissioni.

I problemi di questo riscaldamento

Serve quindi attrarre le aziende tecnologiche offrendo terreni ampi e costi energetici sopportabili, offrire infrastrutture energetiche ottimali ed estese, installare le caldaie… Insomma, non basta l’idea - per quanto vincente - di sfruttare il calore residuo per imitare la Finlandia. Lo vediamo in Svezia, che sta da poco ospitando un sistema analogo, fortemente limitato dalla posizione dei sistemi di teleriscaldamento.

Non si tratta comunque degli unici Paesi che stanno lavorando al riscaldamento tramite i data center, essendoci anche l’Irlanda e la Norvegia. In particolare, Google dovrebbe installare dei data center nei boschi a sud di Oslo, ma i consumatori sarebbero carenti. Proprio come in Svezia (e in gran parte del mondo), i sistemi di riscaldamento si trovano nei centri cittadini (insieme ai consumatori), ma i terreni costano meno fuori, dove spesso c’è anche spazio sufficiente. La Germania, intanto, vuole imporre un minimo di recupero del calore di scarto dei data center.

In ogni caso, secondo gli esperti è importante continuare a lavorare per risolvere le criticità così da sfruttare al meglio l’immenso calore dei data center, destinato ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni. Se quindi non è possibile limitare l’espansione dei data center, che hanno un impatto ambientale notevole, è bene agire per sfruttarli in tutto e per tutto, riducendo i consumi di funzionamento e approfittando del calore di scarto.

Iscriviti a Money.it