Anche tu sei solito utilizzare ogni giorno ChatGPT? Allora probabilmente stai commettendo questo grave errore: a svelarlo è stato un esperto di AI.
ChatGPT è diventato in breve tempo uno degli strumenti più utilizzati in assoluto a livello globale. Ogni giorno, si contano milioni e milioni di utenti che si rivolgono all’intelligenza artificiale di OpenAI per ottenere informazioni, per chiedere aiuto nella scrittura di un testo, per generare immagini da zero, per redarre stringhe di codice e molto altro.
Ovviamente non ci sono limiti di utilizzo, dunque chiunque può avvalersene per ciò di cui ha bisogno. Una libertà che, a lungo andare, potrebbe risultare controproducente. Sul tema è intervenuto l’esperto di AI Jon Hernandez, secondo cui ci sarebbe un grave errore che è piuttosto comune. Probabilmente lo hai commesso anche tu almeno una volta: ecco di che cosa si tratta.
L’errore più comune con ChatGPT
Intervenuto in un podcast, l’esperto di AI Jon Hernandez ha spiegato come uno degli errori più comuni sia utilizzare ChatGPT come se fosse un motore di ricerca tradizionale:
Le persone usano ChatGPT principalmente per cercare informazioni, come se fosse Google. Questo è l’errore più grande, ChatGPT non serve a questo.
Sicuramente si tratta di un metodo di utilizzo che potrebbe tornare utile, ma ci sono alcuni aspetti da tenere a mente. Per esempio, l’intelligenza artificiale potrebbe fornire informazioni contrastanti o addirittura inventare delle cose per fornire una risposta il più completa possibile. Non parliamo dunque di una fonte di conoscenza realmente rilevante, ma piuttosto di un supporto da sfruttare quando le informazioni già le si hanno a disposizione.
Il giusto modo di usare ChatGPT
Il vero potenziale dell’AI non sta nella sua capacità di fornire risposte rapide, ma nell’interazione tra utente e tecnologia. Come sottolineato da Hernandez, infatti, un ciò che funziona davvero è il modo in cui si può creare una sorta di relazione virtuale con l’intelligenza artificiale.
L’esperto ha continuato spiegando che un cambiamento di mentalità sta diventato sempre più essenziale. Questi strumenti, ChatGPT come ogni altro bot di AI, vanno considerati semplici assistenti da trattare come collaboratori nei processi creativi e lavorativi.
Un po’ come se fosse un collega reale che siede di fianco a te sulla scrivania ed è pronto a fornirti un supporto completo nel caso tu ne abbia bisogno. Alcuni esempi di utilizzo concreto? La convalide delle idee, il brainstorming o la condivisione delle informazioni.
Quindi un vero e proprio dialogo per arrivare a un risultato finale che possa considerarsi a quattro mani, svolto sì col supporto dell’intelligenza artificiale, ma facendo affidamento alle capacità e alle conoscenze dell’essere umano che avvia la conversazione e inserisce il prompt di comandi iniziale.
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