Allarme contaminazione da pesticidi per i pomodori provenienti da due Paesi. Lo svela una ricerca francese, ma il problema potrebbe riguardare anche l’Italia
Nei banconi dei supermercati si trova praticamente di tutto. Soprattutto in quelli di frutta e verdura. Oggi possiamo comprare frutta esotica, verdure di ogni tipo in ogni momento dell’anno e prodotti sconosciuti fino a pochi anni fa.
Il problema, però, è quello della provenienza e non riguarda soltanto Paesi in cui gli standard sanitari richiesti sono più bassi di quelli europei. Una prestigiosa rivista francese ha scoperto tracce di pesticidi in buona parte dei pomodori provenienti dalla Spagna e dal Marocco e disponibili nei supermercati transalpini.
Un problema molto serio che potrebbe riguardare da vicino anche l’Italia.
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I pomodori più contaminati dai pesticidi
I giornalisti di Que Choisir hanno analizzato i dati ufficiali sulle contaminazioni da pesticidi di 174 pomodori diversi, 120 provenienti da colture locali, 21 dalla Spagna e 33 dal Marocco.
Quello che è emerso dalla ricerca, incentrata sul triennio 2019-2022, è che i prodotti locali contenevano poche sostanze chimiche pericolose. I pomodori “spagnoli” e “marocchini”, invece, presentavano con elevata frequenza tracce di pesticidi. E spesso la contaminazione era multipla e a base di sostanze classificate come molto pericolose per la salute.
Più nel dettaglio, è risultato che oltre il 50% dei prodotti provenienti dal Marocco e l’80% di quelli spagnoli era contaminato. E a rendere ancora più grave il quadro c’è il fatto che tra i pesticidi ritrovati ci sono anche interferenti endocrini e molecole ritenute in grado di provocare il cancro.
Nessuna differenza, infine, tra i pomodori distribuiti in estate o in inverno: per entrambi è stata rilevata una grande quantità di molecole nocive.
Il problema è anche ambientale
I pomodori spagnoli provengono spesso dalla provincia di Almeria, una delle zone più importanti per la produzione di ortaggi a livello europeo.
Un territorio in cui domina l’agricoltura intensiva e, purtroppo, l’inquinamento. Tra pesticidi, microplastiche, cattiva gestione dei rifiuti e contaminazione delle falde acquifere, la zona iberica è considerata una delle più inquinate del Vecchio Continente.
E a questo va aggiunto anche il problema lavorativo con migliaia di braccianti sottopagati e costretti a lavorare a stretto contatto con sostanza potenzialmente devastanti per l’organismo.
Attenzione anche alla passata
Il problema della contaminazione dei pomodori, purtroppo, non riguarda solo gli ortaggi provenienti da Spagna e Marocco.
Qualche mese fa sono finite sotto la lente di ingrandimento anche le passate. Una ricerca di Altroconsumo ha infatti trovato tracce di fitofarmaci in quasi la metà dei 24 prodotti analizzati.
E in alcuni di essi è stato trovato un fungicida ormai vietato dall’UE per la sua pericolosità.
Come ridurre i rischi per la salute e aiutare l’ambiente
Come dimostrano gli studi francese e italiano, è sempre bene leggere le etichette prima di comprare al supermercato.
Per minimizzare il rischio di contaminazione da pesticidi, sostenere la produzione locale e impattare in maniera minore sull’ambiente, è sempre una buona idea acquistare solo prodotti di stagione, biologici e di provenienza locale.
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