Questi 3 minerali sono i più richiesti al mondo: come possono sconvolgere l’economia?

Violetta Silvestri

12 Luglio 2023 - 11:31

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Domanda record per 3 minerali cruciali: come sta cambiando il settore delle materie prime e quale sarà l’impatto su di esso di una transizione energetica in pieno sviluppo?

Questi 3 minerali sono i più richiesti al mondo: come possono sconvolgere l’economia?

Materie prime: come sta cambiando il mercato globale soprattutto a causa della rivoluzione della transizione energetica?

Una risposta è arrivata dall’Agenzia internazionale per l’energia, secondo la quale la domanda di minerali fondamentali per un futuro incentrato su tecnologie a basse e zero emissioni è in aumento, spinta dalle esigenze crescenti dell’industria energetica.

In un nuovo rapporto pubblicato martedì 12 luglio, l’organizzazione con sede a Parigi ha affermato che il periodo tra il 2017 e il 2022 ha visto il boom di ben 3 minerali, sempre più richiesti. Quali sono e quale equilibrio tra domanda e offerta? Tutti i fattori da considerare e i rischi di un mercato delle materie prime sbilanciato su alcuni Paesi. Cina in testa.

I 3 minerali più richiesti al mondo: come cambia il mercato delle materie prime

La relazione dell’AIE ha reso noto che il periodo tra il 2017 e il 2022 ha visto una “triplicazione della domanda complessiva di litio, un aumento del 70% della domanda di cobalto e un aumento del 40% della domanda di nichel.

Sono questi, quindi, i minerali più contesti del momento. La Critical Minerals Market Review ha affermato che il fattore principale alla base dell’aumento è stata “la domanda del settore energetico”.

Inoltre, gli investimenti nello sviluppo di minerali critici sono aumentati del 30% nel 2022, basandosi su un rialzo del 20% nel 2021.

“Le aziende specializzate nello sviluppo del litio hanno registrato un aumento della spesa del 50%, seguite da quelle che si concentrano su rame e nichel”, ha aggiunto, osservando che le imprese in Cina hanno quasi raddoppiato la loro spesa per investimenti lo scorso anno.

Nel dicembre 2022, l’AIE ha dichiarato che le energie rinnovabili avrebbero superato il carbone e sarebbero diventate la più grande fonte di generazione di elettricità del pianeta entro la metà di questo decennio. E qui emerge il ruolo dei minerali critici, fondamentali per il funzionamento di tecnologie tra cui turbine eoliche e veicoli elettrici.

Se tutti i progetti pianificati per il settore dei minerali critici dovessero realizzarsi, potrebbe esserci un’offerta sufficiente per soddisfare gli impegni sul clima annunciati dai governi, ha affermato l’AIE.

Ci sono sfide da affrontare, tuttavia, con il rischio di ritardi nei progetti e “carenze specifiche della tecnologia” che forniscono “poco spazio per l’autocompiacimento sull’adeguatezza dell’offerta”. Con questo avvertimento, l’AIE ha voluto sottolineare il delicato e complesso equilibrio tra domanda e offerta, difficile da raggiungere e dagli esiti incerti anche per gli effetti sui prezzi mondiali.

Lo sviluppo dei minerali critici e il ruolo della geopolitica

La dimensione del mercato dei minerali cruciali per la transizione energetica ha raggiunto i 320 miliardi di dollari nel 2022, un raddoppio negli ultimi cinque anni. Le start-up nel settore dei minerali critici hanno raccolto 1,6 miliardi di dollari l’anno scorso, un record.

Il dispiegamento di tecnologie come le batterie e il fotovoltaico solare è stato il motore di questa crescita esponenziale di tali materie prime. Vista la portata della rivoluzione in corso, non può non verificarsi un impatto sulla geopolitica.

Data la loro enorme importanza per le tecnologie a basse e zero emissioni - il litio, ad esempio, è parte integrante delle batterie che alimentano i veicoli elettrici - lo sviluppo di siti che possono estrarre ed elaborare minerali critici assume proprio un aspetto geopolitico significativo.

La Cina, ad esempio, guida l’estrazione di grafite e terre rare e la lavorazione del litio, secondo l’analisi dell’AIE. Nonostante ciò, la seconda economia più grande del mondo dipende ancora enormemente da un altro Paese, la Repubblica Democratica del Congo, per il cobalto estratto.

Nel complesso, il rapporto dell’AIE ha evidenziato che negli ultimi anni sono stati compiuti progressi limitati per quanto riguarda la diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

Nello specifico, ci sono segni di un “quadro in qualche modo migliorato” per l’estrazione mineraria, ma le operazioni di raffinazione continuano a essere concentrate in poche aree.

“La maggior parte dei progetti pianificati sono sviluppati nelle regioni incumbent, con la Cina che detiene la metà degli impianti chimici di litio pianificati e l’Indonesia che rappresenta quasi il 90% degli impianti di raffinazione del nichel pianificati”.

Infine, da tenere sotto osservazione ci sono le credenziali di sostenibilità dell’intera industria dei minerali critici. L’AIE ha affermato che i prelievi idrici sono quasi raddoppiati tra il 2018 e il 2021, mentre le emissioni di gas serra sono ostinatamente elevate.

“In un momento cruciale per le transizioni energetiche pulite in tutto il mondo, siamo incoraggiati dalla rapida crescita del mercato dei minerali critici, che sono fondamentali per il mondo per raggiungere i suoi obiettivi energetici e climatici”, ha affermato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’AIE.

“Anche così, rimangono grandi sfide”, ha aggiunto Birol. “Deve essere fatto molto di più per garantire che le catene di approvvigionamento dei minerali critici siano sicure e sostenibili”.

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