Questa temperatura della caldaia ti fa risparmiare centinaia di euro: «La casa rimarrà calda lo stesso»

Alessandro Nuzzo

23 Ottobre 2025 - 19:48

Regolare correttamente la temperatura della caldaia è importante per risparmiare in inverno. Ecco quella ideale.

Questa temperatura della caldaia ti fa risparmiare centinaia di euro: «La casa rimarrà calda lo stesso»

Stiamo per entrare nel periodo più freddo dell’anno e tra non molto sarà il momento di accendere il riscaldamento domestico. In moltissime case il sistema di riscaldamento resta quello tradizionale dei termosifoni collegati alla caldaia e, di conseguenza, al gas cittadino. L’impianto può essere autonomo oppure centralizzato, con orari di accensione e spegnimento prestabiliti in base al regolamento condominiale o comunale.

Ogni caldaia dispone di manopole che regolano la temperatura di mandata sia per l’acqua calda sia per i termosifoni. Impostare correttamente la temperatura è fondamentale e consente di risparmiare in modo significativo sui consumi di gas e, quindi, sulla bolletta. Di default, le caldaie hanno una temperatura preimpostata che in alcuni casi può risultare eccessiva rispetto alle reali necessità domestiche. Ecco la temperatura ideale da impostare per ottenere il massimo comfort risparmiando ed evitando inutili sprechi di energia e denaro.

Riscaldamento, ecco la temperatura ideale della caldaia

Sulla parte frontale della caldaia si trovano due manopole: una regola la temperatura dell’acqua calda sanitaria, l’altra quella dei termosifoni. Per l’acqua calda, la temperatura ottimale è compresa tra 45 e 55 °C; il consiglio è di mantenerla nel range 48-50 °C, quindi in una fascia intermedia che garantisce comfort e risparmio senza compromettere la temperatura durante la doccia o l’uso quotidiano.

Per quanto riguarda i termosifoni, la regolazione ideale si colloca tra 50 e 60 °C. I caloriferi non dovrebbero scottare al tatto una volta raggiunta la temperatura massima: se ciò accade, è opportuno abbassare di 1-2 °C. L’impostazione consigliata è tra 48 e 50 °C, una via di mezzo più che sufficiente per riscaldare l’ambiente in modo uniforme e duraturo, evitando sprechi di calore.

Chi possiede ancora i vecchi termosifoni in ghisa può ridurre i tempi di accensione, poiché questi mantengono il calore più a lungo anche dopo lo spegnimento. Quelli in alluminio, invece, tendono a raffreddarsi più rapidamente. In linea generale, è utile regolarsi toccando i radiatori: se risultano troppo bollenti, conviene abbassare di qualche grado; altrimenti si può mantenere l’impostazione attuale. Anche pochi gradi in meno permettono di risparmiare, poiché la caldaia lavorerà meno per riscaldare, riducendo il consumo di gas e l’impatto ambientale.

È importante anche la corretta manutenzione di termosifoni e caldaia. Una delle operazioni fondamentali è lo sfiato, cioè la rimozione dell’aria dall’impianto, che può causare malfunzionamenti e un riscaldamento non uniforme. Inoltre, i termosifoni devono essere lasciati liberi: non vanno coperti con vestiti o oggetti, in modo da permettere al calore di diffondersi correttamente in tutta la stanza.

Infine, non va trascurata la manutenzione della caldaia, da effettuare con cadenza annuale da parte di un tecnico specializzato. L’intervento prevede il controllo generale e la pulizia degli apparecchi, garantendo un funzionamento sempre efficiente, sicuro e conforme alle normative vigenti sul risparmio energetico.

Calendario riscaldamento 2025

Dal 15 ottobre in quasi cinquanta città italiane è possibile accendere i riscaldamenti, ovvero in quelle città che appartengono alla prima fascia. Poi man mano toccherà alle altre. Come stabilito, sono 6 le fasce, si va dalla A alla F. Ecco il calendario completo:

  • Zona A - dal 1° dicembre al 15 marzo, massimo 6 ore al giorno: Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle.
  • Zona B - dal 1° dicembre al 31 marzo, massimo 8 ore al giorno: Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania, Agrigento.
  • Zona C - dal 15 novembre al 31 marzo, massimo 10 ore al giorno: Imperia, Latina, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Bari, Lecce, Taranto, Brindisi, Catanzaro, Cosenza, Cagliari, Oristano, Sassari, Ragusa.
  • Zona D - dal 1° novembre al 15 aprile, massimo 12 ore al giorno: Genova, La Spezia, Savona, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Massa Carrara, Siena, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Roma, Viterbo, Terni, Avellino, Chieti, Pescara, Foggia, Isernia, Matera, Caltanissetta, Nuoro, Teramo, Vibo Valentia.
  • Zona E - dal 15 ottobre al 15 aprile, massimo 14 ore al giorno: Alessandria, Asti, Aosta, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bolzano, Gorizia, Pordenone, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Verona, Vicenza, Venezia, Arezzo, Perugia, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Campobasso, Potenza, Enna.
  • Zona F - nessuna limitazione di periodo o orario: Cuneo, Belluno, Trento.

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