Questa casa discografica sarà la prima a firmare un accordo con una startup di AI

P. F.

31 Ottobre 2025 - 15:49

Universal Music Group firma con una startup AI il primo accordo per una piattaforma che renderà disponibile musica generata artificialmente in un contesto legale e protetto.

Questa casa discografica sarà la prima a firmare un accordo con una startup di AI

Universal Music Group (UMG) ha annunciato la risoluzione della controversia legale con Udio, startup statunitense che utilizza l’intelligenza artificiale per la creazione di brani musicali. La causa, intentata dalla celebre casa discografica americana, verteva sull’utilizzo di registrazioni musicali protette da copyright per addestrare i modelli generativi dell’AI.

Ma le due società non si sono limitate a risolvere la controversia. Hanno deciso di invece di collaborare, con l’obiettivo di lanciare nel 2026 una piattaforma in cui la musica generata dall’intelligenza artificiale sarà fruibile in un contesto autorizzato e protetto.

UMG, che rappresenta alcuni tra i più grandi artisti del mondo come Taylor Swift, Bad Bunny e Ariana Grande, ha affermato che la collaborazione “trasformerà l’esperienza di coinvolgimento degli utenti” e consentirà ai creatori di personalizzare, riprodurre in streaming e condividere la loro musica online.

Le origini della disputa tra Universal e Udio

Nel 2024 UMG, insieme alle major discografiche Sony e Warner Bros., aveva citato Udio e un’altra startup, Suno, per violazione di massa di copyright, accusandole di aver scaricato illegalmente - anche da YouTube - migliaia di registrazioni per alimentare i loro algoritmi musicali.

L’accusa è che questi sistemi potessero creare musica che “competesse direttamente, banalizzasse e infine sommergesse” quella degli artisti umani.

Udio si era appellata al “fair use”, una dottrina legale degli Stati Uniti che consente l’uso di opere protette da copyright senza l’autorizzazione del titolare a determinate condizioni, come per scopi di critica, commento, giornalismo, insegnamento o ricerca. Le etichette discografiche sostenevano invece che il download e l’uso massiccio di registrazioni protette violassero i loro diritti fondamentali.

Cosa prevede l’accordo?

Secondo il comunicato stampa rilasciato da Universal, l’accordo prevede una licenza per le registrazioni musicali e per la pubblicazioneche fornirà ulteriori opportunità di ricavo per artisti e autori della UMG”.

Durante il periodo di transione, Udio continuerà a mantenere attiva la sua piattaforma attuale all’interno di un walled garden (“giardino murato”), un ecosistema digitale chiuso in cui un’azienda controlla rigorosamente l’accesso ai contenuti, alle applicazioni e alle interazioni degli utenti. Una volta attivo, il nuovo servizio consentirà agli utenti di personalizzare, ascoltare e condividere musica generata dall’AI in un ambiente protetto.

Lucian Grainge, CEO di Universal Music Group, ha evidenziato l’impegno della casa discografica a “fare ciò che è giusto per i nostri artisti e autori, che significa abbracciare nuove tecnologie, sviluppare nuovi modelli di business, diversificare i flussi di ricavo”.

Le implicazioni sul futuro dell’AI nella musica

UMG ha rivendicato di essere la prima azienda del settore musicale ad avviare una partnership con una piattaforma di intelligenza artificiale.

In un momento in cui l’industria discografica appare sempre più pronta a smuoversi da una posizione di blocco verso i modelli di integrazione controllata dall’AI, questo evento potrebbe rappresentare un “apripista” per altre major del settore.

Inoltre, l’accordo apre scenari più ampi. Oltre una più controllata tutela dei diritti, anche lo sfruttamento commerciale dell’AI può rappresentare una opportunità redditizia. Se in passato l’intelligenza artificiale è stata vista come un’“usurpatrice” della creatività umana, ora potrebbe invece diventare una piattaforma di espansione per artisti, autori e case discografiche.

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