Quasi tutti gli aerei evitano questa specifica rotta. Ecco per quali ragioni

Luna Luciano

21 Giugno 2025 - 18:38

Perché quasi tutti gli aerei evitano una specifica rotta sull’oceano Pacifico? Non è solo questione di distanza, ma anche di sicurezza: ecco tutto quello che c’è da sapere.

Quasi tutti gli aerei evitano questa specifica rotta. Ecco per quali ragioni

Perché gli aerei stanno evitando la tratta sul Pacifico? I voli trans-Pacifici rappresentano una delle sfide più complesse per l’aviazione commerciale moderna.

Se da una parte i voli attraverso l’Atlantico sono ormai una routine consolidata, dall’altra l’Oceano Pacifico viene spesso evitato o aggirato da molte compagnie aeree. Nonostante la superficie sterminata e la possibilità di attraversare direttamente questa vasta distesa d’acqua, i piloti e le compagnie scelgono rotte apparentemente più lunghe e complesse. Perché? La risposta è legata a una combinazione di fattori logistici, tecnici e meteorologici che rendono il sorvolo del Pacifico meno conveniente e più rischioso rispetto a quanto si possa immaginare.

La rotta diretta sopra il Pacifico, infatti, presenta alcune difficoltà peculiari dovute alla natura stessa dell’oceano e alle caratteristiche del volo a lungo raggio. Scopriamo insieme quali sono: ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

1. Volo sul Pacifico, fermata per il rifornimento di carburante

Una delle principali sfide nel sorvolare l’Oceano Pacifico è la scarsità di luoghi dove poter effettuare rifornimenti di carburante. A differenza dell’Atlantico, dove sono presenti numerosi aeroporti e scali lungo la rotta, il Pacifico è caratterizzato da un’enorme distesa di acqua con poche isole e strutture aeroportuali limitate e sparse. Questo significa che gli aerei devono pianificare rotte che restino relativamente vicine alla terraferma per garantire la possibilità di un atterraggio d’emergenza o di un rifornimento.

Questa necessità impone alle compagnie aeree di evitare rotte dirette e apparentemente più brevi, optando invece per rotte più lunghe ma strategicamente pianificate per mantenere una distanza di sicurezza dagli aeroporti. Questo fattore è particolarmente importante per aerei che non sono progettati per tratte lunghe senza rifornimento, costringendo così molte compagnie a scegliere rotte alternative più sicure e gestibili.

2. La rotta più breve non è sempre quella “dritta”

Molti potrebbero pensare che la linea più breve tra due punti sia una linea retta. Tuttavia, in geografia e aeronautica, questo principio non è sempre valido su una superficie sferica come quella terrestre. La Terra è curva e, di conseguenza, la rotta più breve tra due località lontane spesso appare come una linea curva su una mappa piatta.

Nel caso dei voli transpacifici, ciò significa che le rotte più efficienti e brevi seguono un arco, spesso avvicinandosi alle coste o passando sopra determinate isole, piuttosto che tagliare direttamente sull’oceano aperto. Questo fenomeno è noto come “grande cerchio” o “rotta ortodromica” e viene utilizzato per ottimizzare il consumo di carburante e il tempo di volo, pur evitando le zone più pericolose o isolate dell’oceano.

3. Condizioni meteorologiche avverse

Il Pacifico è noto per le sue condizioni meteorologiche imprevedibili e spesso estreme. Nel vasto mare aperto, il rischio di incontrare tempeste violente, forti venti, turbolenze e altre situazioni meteorologiche sfavorevoli è molto più elevato rispetto alle rotte che seguono la terraferma. Questi fenomeni possono mettere a rischio la sicurezza dei voli e aumentare il disagio per passeggeri e equipaggio.

Le compagnie aeree preferiscono quindi evitare il sorvolo di zone dove il meteo può complicare la navigazione e il controllo del velivolo. Questo è particolarmente importante in caso di emergenze, dove le condizioni difficili potrebbero rallentare i soccorsi o impedire un atterraggio sicuro.

4. Necessità di aeroporti per emergenze

Un altro motivo cruciale per cui le compagnie evitano il sorvolo diretto del Pacifico è la gestione delle emergenze mediche o tecniche. In caso di malessere di un passeggero o guasto dell’aeromobile, è fondamentale poter atterrare in tempi rapidi e in sicurezza.

Il Pacifico, essendo un’enorme distesa d’acqua con pochissimi aeroporti, rappresenta una zona dove un emergenza può diventare molto più grave e difficile da gestire. Per questo motivo, la maggior parte delle compagnie preferisce mantenersi entro una distanza di sicurezza da aeroporti disponibili, evitando così lunghi tratti di volo in cui non è possibile un atterraggio di emergenza.

Seppure i moderni aerei come Boeing 747 o Airbus A320 abbiano migliorato la capacità di volo a lungo raggio, le ragioni operative, logistiche e meteorologiche continuano a influenzare fortemente le rotte transpacifiche. La combinazione di scarsa disponibilità di scali per il rifornimento, la necessità di seguire rotte più brevi ma curve, le condizioni meteorologiche estreme e la gestione delle emergenze spiega perché quasi tutti gli aerei evitano una specifica rotta diretta sul Pacifico.

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