In Italia il virus continua a correre trainato da Omicron e dalle sue sottovarianti. In arrivo quarta dose per tutti? E quali sono i vaccini più efficaci? Intervista all’immunologa Antonella Viola.
In Italia il virus continua a correre. Nel bollettino di oggi, venerdì 6 maggio, sono stati registrati 43.947 nuovi casi nelle 24 ore a fronte di 302.406 tamponi, con un tasso di positività del 14,5%. Il numero delle vittime resta alto, 125.
E intanto la quarta dose - destinata in questo momento a fragili e over 80 - procede a rilento. Secondo l’ultimo monitoraggio Gimbe, sono solo 133 mila le dosi somministrate ai pazienti immunodepressi (16,9%) e meno di 250 mila quelle effettuate agli altri fragili (5,6%).
Non è tutto. Negli scorsi giorni, in un laboratorio di Monza, è stata isolata per la prima volta in Italia Omicron 4, sottovariante ancora più contagiosa di BA.2. Qual è dunque il vaccino più efficace contro Omicron e le sue varianti? E in autunno la quarta dose sarà estesa a tutti? Ne abbiamo parlato con Antonella Viola, immunologa e direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza.
Prof.ssa Viola, in Italia il virus continua a correre. Qual è il vaccino più efficace contro Omicron e le sue sottovarianti?
I vaccini che abbiamo al momento sono quelli che conosciamo tutti e con i quali siamo stati vaccinati. Realizzati sul virus originario. Sia Pfizer che Moderna stanno conducendo studi clinici con l’obiettivo di testare vaccini modificati che proteggano da Omicron. Ma non abbiamo ancora dati su questi studi. Sicuramente le nuove varianti sono più trasmissibili e immunoevasive. Perfino avere contratto Omicron 1 qualche mese fa non protegge dall’infezione.
Ci sono differenze tra Pfizer e Moderna?
I due vaccini a m-Rna sono abbastanza equivalenti nella protezione. Omicron ne ha ridotto l’efficacia in termini di contagio e di sintomi. Ma la riduzione non è importante in termini di mortalità e malattia severa. Entrambi i vaccini non offrono la protezione dall’infezione dell’inizio al 98%. Oggi varia da variante a variante. Siamo al 70% con 2 dosi, con tre aumenta e con la quarta ancora di più. Ma il messaggio importante da far passare è questo: è vero che anche se vaccinati ci si contagia e si hanno sintomi, ma la protezione dalla malattia severa è altissima.
È efficace il vaccino Novavax?
È efficace, ma sono sempre vaccini disegnati prima di Delta e Omicron. Il punto è cosa faremo in autunno. Con i vaccini attuali stiamo avendo un’ottima protezione dalla malattia severa, ma bisogna discutere della strategia futura. Con la bella stagione speriamo che la situazione resti sotto controllo, ma cosa succederà a settembre? Con cosa ci vaccineremo? In questo momento le decisioni non sono centralizzate, non sta decidendo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Le case farmaceutiche stanno procedendo autonomamente.
Quale sarebbe la giusta strategia?
La stessa che l’Oms attua con il vaccino antinfluenzale. Vaccino che viene aggiornato ogni anno. I collaboratori sul territorio raccolgono campioni del virus in tutto il mondo, l’Oms li elabora e fornisce la composizione alle case farmaceutiche. Per quanto riguarda il Covid-19 non abbiamo nessuna indicazione dell’Oms. Avremo i vaccini che Pfizer e Moderna metteranno sul mercato. L’Oms potrebbe usare gli stessi centri sul territorio che utilizza per l’influenza. Pfizer e Moderna stanno seguendo i loro studi per il vaccino, ma servirebbe un coordinamento internazionale dell’Oms per confrontarli. Il problema è che ci stiamo muovendo come fossimo ancora in una fase emergenziale.
Qual è la differenza tra i nostri vaccini, il russo Sputnik e i cinesi Sinovac e Sinopharm?
Il vaccino Sputnik non è meno efficace di Astrazeneca, ma sicuramente ha un’efficacia minore di un vaccino a m-Rna. In generale, i vaccini a Rna messaggero, come Pfizer e Moderna, sono più efficaci. Il vaccino cinese ha un’efficacia più bassa, servono 3 dosi per arrivare alla stessa efficacia di un Pfizer con due dosi. In questo momento, il problema in Cina è che gran parte della popolazione over 60 non è protetta perché non ha ricevuto la terza dose.
La campagna della quarta dose va a rilento. Cosa non ha funzionato?
La sensazione che non fosse più prioritario. Sia da parte delle realtà sanitarie regionali, sia da parte dei cittadini non si è sentita questa urgenza. È un problema perché da un lato ci sono anziani a cui vengono dati appuntamenti a distanza di mesi. Dall’altro, tanti pazienti mi scrivono perché hanno dubbi sul farlo, pensando che a settembre ci sarà un vaccino nuovo. Ma non è detto. Stiamo ancora aspettando i risultati degli studi clinici. L’invito alle persone è di prenotare per la quarta dose, l’invito alle Regioni è di accelerare.
Secondo booster per tutti in autunno?
Dal punto di vista immunologico, vaccinare con lo stesso vaccino non ha senso. Se a settembre fossimo nella situazione attuale, lo destinerei solo ai fragili, raccomandandolo agli over 60. Prima di estendere a tutti la quarta dose, ci sono delle variabili da valutare. Dipenderà dalla protezione della terza dose dalla malattia severa nel lungo tempo. Un’altra variabile è che tipo di virus arriverà, se sarà gestibile dal punto di vista clinico. Se dovesse diventare più aggressivo, a quel punto il secondo booster dovrebbe essere esteso a tutti. C’è infine l’incognita vaccini nuovi. Se arriverà un nuovo vaccino contro le varianti sarà necessario estenderlo a tutti per evitare un’altra ondata.
Dovremo sottoporci al vaccino anti Covid ogni anno?
Anche in questo caso, dipende da come funzionerà la protezione del vaccino nel tempo. L’obiettivo principale è proteggerci dalla malattia severa. Servirebbe lo stesso sistema del vaccino antinfluenzale.
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