L’atto di donazione del notaio ha un costo, a carico di colui che riceve i beni in oggetto, composto da alcune variabili. Ecco a quanto ammonta a seconda del bene (mobile o immobile).
La donazione è un trasferimento di beni a titolo gratuito, infatti chi concede il bene non si aspetta alcun corrispettivo e chi lo riceve non deve pagare un prezzo. Ci sono però comunque dei costi da sopportare quando ci si rivolge al notaio, che comprendono le imposte dovute sulla donazione e l’onorario del professionista. Considerando che in alcuni casi l’atto notarile di donazione è obbligatorio e le spese sono a carico del donatario (cioè chi riceve i beni oggetto della donazione), è importante avere un’idea preventiva sulla spesa. Ecco a quanto ammonta - in media - il costo di un atto di donazione dal notaio per beni immobili e mobili.
Quanto costa una donazione dal notaio?
Come anticipato, il costo per un atto di donazione dal notaio è composto dalle imposte e dall’onorario del professionista. Le prime sono facilmente prevedibili, perché vengono calcolate nella maniera precisa stabilita dalla legge. L’onorario, invece, viene stabilito dal notaio, che può fissare in modo piuttosto discrezionale le proprie parcelle.
Il costo, comunque, dipende in gran parte dal valore della donazione e dalla complessità degli atti necessari, senza dimenticare eventuali consulenze. Nonostante la parcella sia liberamente concordabile tra le parti esistono comunque delle tabelle dei compensi notarili che possono aiutare a valutare il preventivo, ma non sono strettamente vincolanti. Il notaio, infatti, può aumentare o diminuire il tariffario entro ampi margini.
Ecco perché molto spesso l’onorario effettivo dei professionisti è inferiore a quanto previsto dalle tabelle e tiene conto di elementi rilevanti scelti dal notaio stesso. Molti, ad esempio, chiedono un orario ridotto per le donazioni aventi a oggetto la prima casa (da 1.500 euro) e propongono una parcella più alta per altri immobili, specie se di lusso, superando anche i 5.000 euro.
Si ricorda che si tratta di importi puramente indicativi, è dunque importante valutare il preventivo, che il professionista è obbligato a fornire in forma scritta. In ogni caso, l’onorario del notaio è di norma una porzione minima dell’intera spesa per l’atto di donazione, su cui influiscono in particolar modo le imposte.
I costi della donazione di beni immobili
Per la donazione di beni immobili è dovuta un’imposta di donazione pari all’8% del valore del bene donato, a meno che tra le parti vi siano rapporti di parentela o specifiche condizioni. La legge, infatti, prevede un preciso sistema di aliquote e franchigie per agevolare i trasferimenti tra alcuni soggetti. Nel dettaglio, l’imposta è pari al:
- 4% con una franchigia di 1.000.000 di euro (l’imposta si calcola sul valore eccedente questa cifra) se il donatario è il coniuge o un parente il linea retta (come un genitore o un figlio);
- 6% con una franchigia di 100.000 euro se il donatario è un fratello o una sorella;
- 6% - senza franchigia – se il donatario è parente entro il quarto grado, affine in linea retta (suoceri, generi e nuore) o affine in linea collaterale entro il terzo grado (cognati, nipoti e zii del coniuge);
- 8% per tutti gli altri casi, considerando che se il donatario ha un grave handicap riconosciuto dalla legge si applica una franchigia di 1.500.000 euro.
Ne consegue che non ci sono limiti di calcolo per l’imposta, che può essere nulla oppure molto elevata a seconda del valore del bene e dei rapporti di parentela con il donante.
Oltre all’imposta di donazione, per ricevere degli immobili sarà necessario pagare anche:
- l’imposta di bollo da 230 euro;
- l’imposta di registro pari a 200 euro;
- l’imposta ipotecaria pari al 2% del valore dell’immobile;
- l’imposta catastale dell’1% sul valore dell’immobile.
Si ricorda, tuttavia, che per le donazioni “prima casa” l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale sono dovute nella misura fissa di 200 euro ciascuna. Nel caso in cui si applichino le franchigie previste per l’imposta di donazione, si è esenti dal pagamento dell’imposta di registro.
I costi delle donazioni di beni mobili
Molto spesso le donazioni di beni mobili (per le quali è obbligatorio l’atto notarile soltanto al superamento del modico valore) hanno un costo contenuto, poiché è dovuta soltanto l’imposta di donazione ed è più probabile che il valore non sia molto elevato. Oltretutto, se le donazioni hanno a oggetto alcuni beni individuati dalla legge si è esenti anche dall’imposta di donazione. Questo principio si applica ai trasferimenti di:
- veicoli iscritti al Pra;
- soldi finalizzati a spese di matrimonio, istruzione, educazione, abbigliamento e mantenimento;
- aziende, rami aziendali, quote sociali, azioni tra coniugi e tra genitori e figli.
Donazioni tra coniugi separati o divorziati
La legge prevede un’eccezione al sistema di calcolo delle imposte sulle donazioni, riguardante i trasferimenti tra ex coniugi. Questi ultimi, dopo la separazione o anche dopo il divorzio, possono regolare i rapporti patrimoniali attraverso le donazioni senza alcuna tassazione. Non importa quanto tempo sia trascorso dalla separazione o dal divorzio, purché sia finalizzato alla composizione della crisi.
Il Fisco può effettuare dei controlli, ma per contestare la mancata tassazione deve provare l’intento elusivo (ad esempio in caso di riconciliazione).
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