Quanto caldo può sopportare una persona senza rischiare danni alla salute?

Luna Luciano

22/07/2023

22/07/2023 - 13:57

condividi

Il caldo estremo mette a dura prova il nostro corpo, rischiando di causare seri danni alla salute con ictus e infarti. Per questo è importante sapere quanto caldo si possa sopportare.

Quanto caldo può sopportare una persona senza rischiare danni alla salute?

Il caldo estremo è il killer numero uno della stagione estiva. I colpi di calore sono una vera e propria emergenza medica e, purtroppo, possono risultare fatali.

Infatti, come più volte spiegato dagli esperti, il caldo eccessivo e l’umidità possono porre sotto stress il cuore, il primo organo a risentire dell’aumento delle temperature causate dal cambiamento climatico.

Nonostante i rischi per la salute, in realtà sono ancora poche le ricerche che tentano di individuare il “critical environmental limit” - i limiti di temperature e umidità oltre i quali il caldo può causare danni alla salute, ma le cose stanno cambiando.

L’emergenza climatica costringe gli esperti a porsi costantemente la domanda di “quanto caldo” possa essere sopportato dal corpo umano senza correre rischi. La risposta non è banale, da anni un gruppo di ricerca della Pennsylvania State University sostiene che la temperatura (di bulbo umido) di 35°C è sovrastimata. Ecco quanto caldo possiamo realmente sopportare, quali sono i danni e chi è più a rischio.

Salute, quanto caldo può sopportare il corpo senza rischiare danni?

La temperatura non è l’unica variabile da considerare all’interno “equazione caldo-salute”, anche la percentuale di umidità gioca un ruolo fondamentale nel definire la quantità di caldo che il corpo umano è in grado di regolare. Superato il limite, la temperatura corporea continuerà a salire senza che il sistema di termo-regolazione corpo (la sudorazione) sia grado di contenerla.

Per tale motivo gli esperti hanno calcolato non tanto la semplice temperatura ma la temperatura di bulbo umido, che è stata misurata da un termometro da un panno imbevuto d’acqua, e che consente di individuare i limiti di temperatura e umidità oltre il quale il sudore non evapora, causando un surriscaldamento del corpo, esattamente come quando il sistema di raffreddamento di un’auto non funziona e tutti sanno che un guasto al radiatore dell’acqua può essere fatale per il motore - il “cuore”.

Per individuare tale limite, il gruppo di ricerca della PennState ha analizzato la risposta corporea di giovani adulti in buone condizioni di salute all’aumento di temperatura e umidità, misurando la temperatura corporea interna attraverso una sorta di “termometro ingeribile” - una capsula ricoperta di silicone - in grado di inviare le rilevazioni a un apparecchio esterno.

Dai risultati dello studio, pubblicato sul Journal of Applied Physiology, è emerso che una temperatura di bulbo umido pari a 31°C è sufficiente per causare il superamento del “critical environmental limit” - ben 4 °C inferiori rispetto a quanto emerso da un precedente studio.

Questo è il limite oltre il quale il corpo umano non è più in grado di regolare la propria temperatura a meno che non si intervenga dall’esterno rinfrescando e deumidificando l’ambiente.

Caldo estremo, quali possono essere i danni per la salute?

Dopo aver conosciuto quanto caldo il nostro corpo possa sopportare è bene conoscere quali possono essere i rischi e i danni per la salute. Se è vero che il caldo dà alla testa è in realtà il cuore il primo organo che risente del caldo estremo.

Infatti, quando la temperatura sale, il lavoro del cuore aumenta, così come quello respiratorio, e il muscolo potrebbe andare in difficoltà a causa del maggior volume di sangue da gestire, comportando palpitazioni e aritmie che possono sfociare in infarti e ictus da colpo di calore. Come spiegato da Giuseppe Musumeci, direttore della Cardiologia del Mauriziano di Torino, a La Stampa:

Il problema principale delle alte temperature sul cuore è che possono fluidificare il sangue e determinare una vasodilatazione con una conseguente diminuzione della pressione arteriosa, che si traduce in astenia, stanchezza e comparsa di edemi, così come in una accentuazione delle vene varicose.

Questi, però, sono solo i primi sintomi. L’umidità, poi, aggrava la situazione dato che più è alta e meno consente al nostro corpo di disperdere il calore attraverso il sudore. I danni seri s’innescano con la disidratazione e una successiva sudorazione, che può portare a un aumento della frequenza cardiaca e ad aritmie, questo ancor prima di arrivare al colpo di calore, la condizione più temuta che può addirittura risultare fatale se non si interviene in tempo.

Caldo killer, quali sono le persone più a rischio?

Dalle ultime ricerche è emerso che le persone più a rischio non sono solo coloro che hanno già avuto un infarto, hanno bypass o altre cardiopatie, ma anche le persone sane, ossia quelle senza condizioni pregresse o predisposizioni: il colpo di calore può colpire potenzialmente e indistintamente chiunque.

Di certo a correre maggiori rischi oltre ad anziani, bambini e cardiopatici, sono le donne sane di costituzione piccola - ancor di più se in menopausa - a causa delle arterie più sottili, di una riserva coronarica inferiore e un cuore che in genere batte più veloce di quello maschile, questo potrebbe quindi portare a scompensi più veloci e ad avere meno resistenza in condizioni di caldo estremo.

È quindi fondamentale rimanere idratati, consultando un medico che potrà indicare la quantità di liquidi da assumere a seconda delle esigenze di ogni paziente.

Iscriviti a Money.it