Quando ereditano i pronipoti?

Ilena D’Errico

23 Dicembre 2022 - 22:30

condividi

Ecco quando ereditano i pronipoti, a seconda del testamento lasciato dai prozii o dai bisnonni, e delle disposizioni del Codice civile sui parenti ereditari.

Quando ereditano i pronipoti?

L’eredità spetta ai pronipoti per testamento oppure per mancanza di eredi con grado di parentela più prossimo rispetto al defunto. In quest’ultimo caso, peraltro, i nipoti non possono essere estromessi dalla quota ereditaria di legittima. Il Codice civile, infatti, precisa una gerarchia molto specifica per la successione ereditaria, che viene applicata di fatto anche quando alcuni degli eredi sono morti. In pratica, con la premorte di uno degli eredi legittimi, la successione ereditaria relativa alla sua quota si sposta nei confronti dei suoi stessi eredi, proprio come se l’eredità fosse passata prima in capo all’erede defunto.

Quando ereditano i pronipoti a seconda del grado di parentela

Quando il testamento include espressamente i pronipoti, l’assegnazione dell’eredità è molto semplice, purché vengano rispettate le quote degli eredi legittimari. La situazione si complica notevolmente quando il testamento non è presente oppure nomina eredi morti. In questi casi è indispensabile verificare i gradi di parentela per conformare l’eredità alle disposizioni del Codice civile:

  • L’intera eredità spetta al coniuge, in assenza di figli, genitori e fratelli.
  • In presenza di figli, l’eredità viene suddivisa tra loro in parti uguali, se non vi è il coniuge.
  • L’eredità viene divisa in due parti uguali se sono presenti il coniuge e un figlio unico.
  • Quando sono presenti sia il coniuge che due o più figli, l’eredità spetta per un terzo al coniuge e per un terzo, suddiviso in parti uguali, ai figli.
  • In presenza del coniuge e di fratelli, ma in mancanza di discendenti o ascendenti, l’eredità spetta per due terzi al coniuge e la parte restante viene suddivisa fra i fratelli.
  • In presenza del coniuge, dei genitori e dei fratelli, al coniuge spettano due terzi dell’eredità, mentre la parte restante viene divisa fra fratelli e genitori, considerando che a questi ultimi spetta come minimo un quarto del totale.
  • In presenza dei fratelli e dei genitori (in mancanza dei discendenti e del coniuge), ai genitori spetta almeno la metà dell’eredità, mentre la parte restante è divisa per capi, ossia a seconda del numero di figli di ogni fratello.
  • In mancanza del coniuge, di figli, dei genitori, di ascendenti, dei fratelli e dei loro discendenti, l’eredità spetta per intero ai parenti più prossimi entro il 6° grado.
  • In mancanza di tutti i soggetti delineati e di parenti entro il 6° grado l’intera eredità spetta allo Stato.

L’eredità ai pronipoti da parte dei prozii e dei bisnonni

Per comprendere il caso dei pronipoti, è dunque indispensabile precisare il grado di parentela. Si chiamano allo stesso modo, infatti, i pronipoti dei prozii e quelli dei bisnonni. Il caso dell’eredità dei prozii è stato più volte reso famoso dalla narrativa e dal cinema, ma è in realtà evidente che si tratta di una circostanza abbastanza remota.

Secondo la normativa, ai pronipoti spetta l’eredità dei prozii in due casi:

  • Mancanza di parenti fino al 3° grado, essendoci tra prozii e pronipoti una parentela di 4° grado.
  • Premorte (ossia prima della morte del soggetto su cui si discute l’eredità) di un genitore in qualità di erede legittimario.

Nel lato pratico, è necessario che non vi siano figli né il coniuge del prozio e nemmeno genitori, fratelli, bisnonni, zii o pronipoti da parte dei nonni. In alternativa, l’eredità spetta ai pronipoti quando il genitore morto è anche il fratello del defunto a cui spettava parte dell’eredità.

Lo stesso principio si applica quindi anche ai pronipoti da parte dei bisnonni, tra i quali invece esiste una parentela di 3° grado. I pronipoti ( o bisnipoti) in questo caso ereditano in mancanza di parenti fino al 2° grado, perciò con molta più probabilità.

Per lasciare parte dell’eredità a un pronipote è quindi più semplice redigere un testamento o fargli delle donazioni in vita, tenendo conto che anche queste ultime fanno parte indirettamente dell’eredità e pertanto non devono eccedere la quota legittima spettante agli altri eredi.

Iscriviti a Money.it