Quali sono i valori che bisogna leggere sull’etichetta? Ecco come si sceglie l’acqua migliore per le proprie esigenze.
Quando si sceglie una bottiglia d’acqua, quanto spesso ci si ferma davvero a leggere l’etichetta?
È facile pensare che tutte le acque in bottiglia siano simili, ma in realtà ognuna ha proprietà specifiche che possono avere effetti diretti sulla nostra salute.
L’etichetta dell’acqua fornisce indicazioni preziose che ci permettono di individuare quella più adatta alle nostre necessità. Parametri come il residuo fisso, il pH, e la concentrazione di minerali come calcio, magnesio e sodio sono dati che possono incidere in modo importante sul nostro equilibrio fisico.
Avere familiarità con questi valori consente di effettuare scelte mirate, specialmente in presenza di condizioni mediche o regimi alimentari specifici. Chi, ad esempio, soffre di ipertensione dovrebbe tenere sotto controllo il livello di sodio, mentre chi è predisposto ai calcoli renali potrebbe trarre beneficio da acque povere di residuo fisso e sodio. Ecco quindi come leggere correttamente l’etichetta dell’acqua e quale scegliere.
Come leggere l’etichetta dell’acqua: valori da conoscere
Prima di acquistare una cassa d’acqua, è fondamentale prestare attenzione all’etichetta, un passaggio troppo spesso sottovalutato ma cruciale, soprattutto se tra i consumatori ci sono persone con specifiche esigenze di salute.
Sull’etichetta di ogni acqua minerale sono riportati dati che aiutano a comprenderne le caratteristiche. Ecco i principali:
Residuo fisso: rappresenta la quantità di sali minerali residui dopo l’evaporazione di un litro d’acqua a 180°C. Un valore inferiore a 50 mg/L indica un’acqua molto leggera, adatta a favorire la diuresi. Oltre i 1500 mg/L, invece, l’acqua è ricca di sali e può essere utile a scopo terapeutico.
pH: esprime l’acidità o l’alcalinità dell’acqua. Un pH sotto il 7 identifica un’acqua acida, che può giovare alla digestione. Al contrario, un pH superiore a 7 indica acqua alcalina, utile per contrastare l’acidità di stomaco.
Sodio: chi deve tenere sotto controllo la pressione arteriosa dovrebbe scegliere acque con meno di 20 mg/L di sodio. Una quantità più elevata è invece indicata per chi ha bisogno di reintegrare i sali persi, come dopo un’intensa attività fisica.
Durezza: misura il contenuto di calcio e magnesio, ovvero il calcare presente nell’acqua. Le acque dure, ricche di calcio, favoriscono la salute di ossa e denti, ma non sono l’ideale per chi è soggetto a calcolosi renale.
Anche calcio e magnesio meritano attenzione: il calcio, essenziale per la struttura ossea, è particolarmente utile quando l’apporto alimentare è insufficiente, specialmente se supera i 150 mg/L. Il magnesio, invece, è utile per il sistema muscolare e nervoso, e un valore superiore a 50 mg/L è raccomandato per chi fa sport o ha bisogno di un’integrazione naturale.
Quale acqua scegliere in base alle proprie esigenze?
La scelta dell’acqua varia da persona a persona: non esiste un tipo “migliore” in assoluto, ma quella più adatta alle condizioni individuali. Ecco qualche esempio pratico.
- Acqua per sportivi: chi pratica regolarmente attività fisica dovrebbe prediligere acque con un residuo fisso compreso tra 500 e 1500 mg/L, ideali per reintegrare sali minerali e mantenere un corretto bilancio idrico. Un buon contenuto di sodio può aiutare a recuperare più rapidamente dopo lo sforzo.
- Acqua per neonati e bambini: per i più piccoli sono consigliate acque con un residuo fisso inferiore a 50 mg/L, leggere e povere di sodio, così da non sovraccaricare i reni. Queste acque sono ottimali anche per la preparazione del latte in polvere.
- Acqua per chi soffre di pressione alta: chi ha problemi di ipertensione dovrebbe preferire acque a basso tenore di sodio (sotto i 20 mg/L), che aiutano a gestire meglio la pressione e ridurre la ritenzione di liquidi.
- Acqua per chi soffre di calcoli renali: chi è soggetto a calcolosi dovrebbe orientarsi verso acque minimamente mineralizzate, con un residuo fisso molto basso (sotto i 50 mg/L), per favorire la diuresi e alleggerire il lavoro dei reni.
- Acqua per la gravidanza e l’allattamento: in questi momenti delicati, il fabbisogno di calcio aumenta. Scegliere un’acqua che contenga più di 150 mg/L di calcio può aiutare a soddisfare le necessità nutrizionali sia della madre sia del bambino.
Saper ascoltare il proprio corpo è il primo passo per scegliere l’acqua più adatta: ogni tipologia ha una composizione unica, e individuare quella giusta può fare la differenza per il nostro benessere quotidiano.
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