Quali Paesi prenderebbero parte alla Terza Guerra Mondiale?

Luna Luciano

22 Giugno 2025 - 16:56

Dopo l’attacco americano all’Iran, cresce il timore di un conflitto globale. Ecco i fronti più pericolosi e i Paesi che potrebbero essere coinvolti in una Terza Guerra Mondiale.

Quali Paesi prenderebbero parte alla Terza Guerra Mondiale?

Dopo la scelta di Donald Trump di bombardare l’Iran, il conflitto in Medio Oriente rischia di coinvolgere grandi potenze sul campo, portando a un conflitto globale.

L’attacco ordinato ieri sera contro tre sedi nucleari iraniane ha segnato un drammatico punto di svolta. Mentre Teheran parla apertamente di “dichiarazione di guerra”, Mosca e Pechino hanno condannato l’azione americana, pur evitando per ora una reazione militare diretta. Ma la situazione è estremamente instabile.

L’attacco segue settimane di tensione crescente, innescate dai raid israeliani contro obiettivi militari iraniani e dagli scambi di minacce nucleari tra Teheran e altri attori regionali. Ora, con l’ingresso diretto degli Stati Uniti nel conflitto, il rischio che altri Paesi vengano trascinati in guerra è altissimo. Non si tratta più solo di un’escalation regionale: la possibilità di una vera e propria Terza Guerra Mondiale è sul tavolo.

In questo scenario inquietante, gli analisti osservano con preoccupazione lo sviluppo di tre fronti principali: Medio Oriente, Europa orientale e Asia-Pacifico. In ciascuno di questi teatri di crisi, la partecipazione diretta delle superpotenze potrebbe innescare una spirale fuori controllo: ecco quali sono.

Terza guerra mondiale: quali sono i fronti più pericolosi

Il primo e più evidente fronte è il Medio Oriente, ormai completamente infiammato. L’attacco di Trump all’Iran, subito dopo le operazioni militari israeliane, ha trasformato un conflitto già critico in un possibile detonatore globale. L’Iran ha promesso una “risposta devastante” e i suoi alleati, come Hezbollah in Libano, le milizie sciite in Iraq e i ribelli Houthi in Yemen, sono già in stato di mobilitazione. L’intervento diretto americano complica ulteriormente la situazione, perché rende inevitabile una reazione da parte di Mosca e Pechino, che vedono nell’Iran un alleato strategico nella regione.

Il secondo fronte si trova in Europa orientale, dove la guerra in Ucraina continua a minacciare l’equilibrio continentale. La Russia, già coinvolta in una guerra logorante, potrebbe sfruttare la crisi mediorientale per aumentare la pressione sulla NATO. Attacchi mirati o “incidenti” ai confini con Polonia, Lituania o Romania potrebbero mettere alla prova l’unità dell’Alleanza Atlantica. La possibilità che un’azione russa contro un Paese membro inneschi l’articolo 5 della NATO, quello che impone la difesa collettiva, è considerata concreta da molti osservatori.

Il terzo fronte, altrettanto pericoloso, è l’Asia-Pacifico, con Taiwan al centro delle tensioni tra Stati Uniti e Cina. Pechino, che considera l’isola parte del proprio territorio, ha intensificato le esercitazioni militari e potrebbe cogliere il momento di debolezza e distrazione americana per tentare un’invasione. Gli Stati Uniti, che sostengono militarmente Taiwan, si troverebbero così impegnati su due fronti contemporanei, una condizione ideale per una destabilizzazione globale.

In questo contesto si aggiunge anche la Corea del Nord, che ha recentemente testato nuovi armamenti balistici a capacità nucleare e ha intensificato la retorica bellica verso il Sud e gli Stati Uniti. Se Kim Jong Un decidesse di aprire un nuovo fronte, l’intero equilibrio asiatico salterebbe, trascinando inevitabilmente nuove potenze nel conflitto.

Terza guerra mondiale: quali Paesi potrebbero prendere parte

Se il conflitto dovesse evolvere in una vera e propria guerra mondiale, i Paesi coinvolti potrebbero dividersi in due grandi blocchi. Alcuni sono già schierati, altri potrebbero essere trascinati in base ad alleanze politiche, militari o regionali. I Paesi che potrebbero entrare in guerra sono:

  • gli Stati Uniti che hanno attaccato direttamente l’Iran e sono coinvolti sia in Medio Oriente sia nel supporto a Taiwan.
  • l’Iran, obiettivo militare di Israele e Usa, ha promesso una risposta militare, lasciando presupporre che non si tirerà indietro.
  • Israele è coinvolto nel conflitto con Hamas e continua il genocidio dei palestinesi, oltre a essere impegnato in un’espansione del conflitto, attaccando l’Iran.
  • la Russia sostiene Iran e Siria e si trova già in guerra in Ucraina, ma potrebbe decidere di aprire un fronte europeo.
  • l’Ucraina , sotto attacco russo, riceve supporto occidentale e potrebbe costituire uno dei più importanti scenari di guerra.
  • Cina , alleata di Iran e Russia, potrebbe intervenire su Taiwan.
  • la Corea del Nord potrebbe aprire un fronte in Asia orientale.

A questi Paesi si potrebbero aggiungere alcuni alleati diretti o potenziali:

  • Hezbollah (Libano), il gruppo paramilitare sostenuto dall’Iran, potrebbe tentare di aprire nuovamente un altro fronte in Medio Oriente.
  • laSiria, allineata con Teheran e Mosca, potrebbe prendere parte a un potenziale conflitto su scala globale.
  • la Corea del Sud, minacciata da Pyongyang e alleata degli USA, potrebbe scendere sul campo.
  • Taiwan, probabile bersaglio cinese, sostenuta da Washington.
  • il Pakistan cje Ha minacciato ritorsioni nucleari in caso di attacco a Teheran.
  • l’India potrebbe essere trascinata in caso di risposta pakistana.
  • i Paesi NATO (come Regno Unito, Francia, Germania, Polonia e Italia) potrebbero essere obbligati a intervenire in caso di attacco a un membro dell’alleanza.
  • l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti potrebbero essere coinvolti per bilanciare l’influenza iraniana nella regione.
  • il Giappone e l’Australia, infine, sono alleati degli USA nel Pacifico, pronti a contrastare una Cina aggressiva.

Il mondo sta quindi attraversando una fase di instabilità senza precedenti dal 1945. Un errore di calcolo o una provocazione mal gestita potrebbero far precipitare la situazione, trasformando i focolai attuali in un conflitto mondiale. La speranza resta che la diplomazia prevalga. Ma il tempo, ormai, sembra agli sgoccioli.

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