Qonto: la challenger bank per il B2B attiva in Italia

Massimiliano Carrà

30/07/2019

30/07/2019 - 17:01

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Per capire gli obiettivi e il funzionamento di Qonto, Money.it ha intervistato il Country Manager Italia della challenger bank francese per il B2B che a metà maggio è sbarcata anche nel Bel Paese

Qonto: la challenger bank per il B2B attiva in Italia

Le challenger banks, ossia le nuove banche che offrono i propri servizi tramite app e smartphone, stanno conquistando gli utenti di tutto il mondo e stanno entrando con forza anche nel mercato italiano.

Ne è una dimostrazione Qonto, la new banca per clienti business nata in Francia, ma che a metà maggio ha aperto le sue porte anche all’Italia. Per capire come funziona e quali sono i suoi obiettivi, Money.it ha intervistato Mariano Spalletti, Country Manager Italia di Qonto.

Dott. Spalletti, quale è il business di Qonto?
Qonto è la neo banca per clienti business che si pone come obiettivo quello di offrire ai propri clienti un conto corrente che sia 100% online e smart. Qonto quindi semplifica tutte le attività che ruotano attorno alle attività business, come i pagamenti e gli addebiti diretti. In questo modo quindi rende la gestione del conto molto più fluida. Oltre alle attività tipiche bancarie, Qonto offre anche dei servizi complementari in più, come la fornitura di carte di debito a collaboratori e dipendenti, con un tetto di spesa prestabilito. C’è la possibilità di contabilizzare le note spese in modo istantaneo, con una semplice foto, attraverso l’app mobile. Inoltre il commercialista ha accesso diretto in lettura al conto, per recuperare in tempo reale tutte le informazioni che gli servono. Il tutto si completa con un ottimo customer care che risponde velocemente ai nostri clienti, anche attraverso un numero telefonico. Infine, a differenza delle banche tradizionali dove è spesso è complicato capire effettivamente quanto si pagherà, la componente del prezzo da noi è totalmente chiara e trasparente.

Quale è l’esigenza che ha spinto a dar vita a Qonto?
Nel settore bancario negli ultimi anni abbiamo assistito all’introduzione di tanta tecnologia, come l’internet banking, ma poca innovazione vera e propria. E ciò si è notato soprattutto nel settore B2B che è rimasto sempre fanalino di coda rispetto al settore B2C, che invece è notevolmente cresciuto sia dal punto di vista tecnologico, sia da quello dell’innovazione. La differenza è dettata soprattutto da due motivi. Il primo riguarda prettamente i conti correnti, perché nel settore B2C sono molti di più; il secondo riguarda il numero di competitor che ovviamente crescono di giorno in giorno. Con Qonto stiamo per la prima volta portando innovazione e semplicità nel segmento B2B, per questo stiamo riscontrando un ottimo successo in Francia, in Italia e in Spagna. Inoltre, siamo già attivi anche Germania dove siamo proprio agli inizi del nostro percorso.

Quando nasce Qonto e quali sono stati gli step più rappresentativi?
Qonto nasce in Francia come società ad aprile del 2016. Entriamo ufficialmente nel mercato nel 2017, e proprio alla fine di quell’anno abbiamo chiuso il primo round di finanziamenti che si è attestato a 10 milioni di euro.
Un dato che dimostra la costante crescita di Qonto riguarda il numero di clienti. All’inizio del 2018 erano 5.000, a fine anno 25.000. Tra l’altro proprio nel 2018 abbiamo ottenuto la licenza di istituto di pagamento. Un riconoscimento importante, perché siamo stati la prima banca online dedicata al B2B ad ottenerla. Successivamente, abbiamo chiuso un nuovo round di finanziamenti che si è attestato a 20 milioni di euro.

Quanti sono adesso i clienti di Qonto e perché avete deciso di entrare nel mercato italiano?
In due anni i clienti di Qonto si sono attestati a 50.000 e inoltre possiamo fare affidamento su un team di 150 persone. Da metà maggio siamo anche attivi in Italia perché il mercato è molto simile alla Francia. Tant’è che il Bel Paese conta 4,4 milioni di imprese, con la maggior parte delle quali con meno di 250 addetti e un numero di startup che supera 10.000. In base a ciò il nostro obiettivo è quello di replicare la replicare la performance registrata in neanche due anni in Francia.

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