Protesta latte: moratoria del Banco Sardegna a pastori, adesso tocca alla politica

Mario D’Angelo

15 Febbraio 2019 - 22:16

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Il Banco di Sardegna si è detto disponibile a concedere una moratoria di un anno a tutti i pastori sardi che ne faranno richiesta. La politica nazionale, aspettando le regionali, sbarca sull’isola, mentre l’Antitrust apre un’inchiesta

Protesta latte: moratoria del Banco Sardegna a pastori, adesso tocca alla politica

Chi protesta da settimane in Sardegna per il prezzo del latte ovino e caprino troppo basso trova finalmente una prima (buona) notizia. Il Banco di Sardegna ha confermato la disponibilità a concedere una moratoria della durata di un anno a tutti i pastori della filiera sarda del latte che ne faranno richiesta. L’iniziativa è presa nell’ambito delle “iniziative finanziarie a sostegno della filiera lattiero-casearia” e varrà solo sui finanziamenti in essere.

La moratoria ai pastori sardi

La mossa a favore degli allevatori adottata dal Banco di Sardegna, si legge in una nota dell’istituto di credito del gruppo Bper, è in analogia a quanto già fatto per gli agricoltori danneggiati da recenti eventi atmosferici che avevano compromesso alcuni raccolti.

Si tratta della prima vera buona nuova per i pastori sardi, esasperati dal basso prezzo del latte (60 centesimi al litro) al punto da versare il frutto del loro lavoro per le strade dell’isola. Spesso, è il caso di ricordarlo, sono state intraprese dai manifestanti azioni ai limiti della legalità.

In Sardegna arriva la politica nazionale sull’onda della protesta

La Sardegna, le cui elezioni regionali si terranno il prossimo 24 Febbraio, è stata raggiunta negli ultimi giorni dalla politica. Matteo Salvini, in consesso con le parti in causa in qualità di Ministro dell’Interno, ha annunciato mercoledì che non si sarebbe alzato dal tavolo finché il prezzo del latte non avesse raggiunto 1€/l. Successivamente, per motivi di ordine pubblico ha convocato un tavolo a Roma alla presenza del Ministro dell’Agricoltura Gianmarco Centinaio.

Francesco Desogus, candidato alla presidenza della regione in quota 5 Stelle, ha intimato a Salvini di smetterla di “giocare col fuoco” e ha detto che la lotta dei pastori “merita rispetto” e che i problemi “non si risolvono con un tweet”.

La leader dei Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, rinfocolata dalla vittoria del suo candidato abruzzese, da Cagliari afferma che la “soluzione del tavolo convocato ieri a Roma” era stata da lei suggerita già due mesi fa. Il PD, da Roma, lancia per voce di Maurizio Martina la proposta per un fondo di sostegno.

Ma i tentativi della politica di «appropriarsi» della protesta potrebbero essere vani: molti pastori hanno già riportato le tessere elettorali al comune e minacciano di bloccare i seggi.

L’Antitrust apre inchiesta su cartello

In una notizia correlata, l’Antitrust ha avviato un’inchiesta a seguito di un esposto formale del Codacons presentato nei giorni scorsi. L’associazione dei consumatori ha chiesto all’Autorità di indagare sull’effettiva dipendenza del latte sardo dal pecorino romano.

Compito dell’Antitrust sarà chiarire se sussista un cartello fra le aziende di trasformazione interessato a mantenere bassi i prezzi del latte alla stalla. Ora il Codacons vuole che anche le procure di Roma e Nuoro aprano inchieste per accertare eventuali reati penali ai danni degli allevatori.

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