Professionisti senza regolarità fiscale. Blocco pagamenti nella Legge di bilancio

Andrea Amantea

30 Ottobre 2025 - 16:31

La Legge di bilancio 2026 attualmente in bozza blocca i pagamenti della P.A. verso i professionisti

Professionisti senza regolarità fiscale. Blocco pagamenti nella Legge di bilancio

Molto spesso nello svolgimento della propria attività, i professionisti si trovano a fornire un servizio alla Pubblica Amministrazione; parliamo di servizi regolarmente remunerati e fatturati.

Fino a oggi non vi erano particolari paletti nell’esecuzione del pagamento da parte della P.A. che si è avvalsa della prestazione del professionista; entro un termine più o meno lungo, il pagamento viene effettuato senza particolari verifiche se non quella ex art.48-bis DPR 602/1973.

Verifica quest’ultima, tramite la quale la P.A. prima di effettuare un pagamento di importo superiore a 5mila euro, controlla se il beneficiario è inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento.

In caso affermativo, segnala la circostanza ad Agenzia delle entrate-Riscossione, ai fini dell’esercizio dell’attività di riscossione delle somme iscritte a ruolo.

Anche i professionisti possono compensare però i crediti vantati verso la P.A con cartelle scadute (art.28-quater DPR 602/1973).

Detto ciò, il nuovo paletto previsto nella Manovra è molto generico facendo riferimento agli obblighi fiscali e contributivi senza fissare alcun limite preciso oltre il quale scatta lo stop al pagamento in favore del professionista.

La verifica della regolarità fiscale nella Legge di bilancio

L’art.130, c.9 del DdL di bilancio 2026 dispone quanto segue:

Il

regolare adempimento degli obblighi fiscali e contributivi da parte dei liberi professionisti che rendono prestazioni nei confronti delle amministrazioni pubbliche è condizione per il pagamento di compensi per attività professionale da parte delle medesime amministrazioni. A tal fine il libero professionista produce la predetta documentazione comprovante la regolarità fiscale e contributiva unitamente alla presentazione della fattura per le prestazioni rese.

Come si vede, la norma è molto generica; se così dovesse rimanere anche una lieve irregolarità contributiva o fiscale comporterebbe il blocco al pagamento della fattura; non viene neanche precisato se quantomeno il pagamento verrà effettuato per la parte eccedente l’importo dei contributi o delle imposte non pagati.

La situazione attuale: DURC e DURF

A oggi manca una norma specifica per consentire l’attestazione della propria regolarità fiscale o contributiva; gli unici paletti riguardano l’’ambito degli appalti.

Il riferimento è al:

  • DURC (Documento unico di regolarità contributiva), che attesta la regolarità dell’operatore economico nei confronti di INPS, INAIL e Casse edili, o
  • il DURF, previsto dal D.Lgs. n. 241/1997, utile per attestare la regolarità nei contratti di appalto ( appalti e subappalti relativi a una o più opere (o uno o più servizi) di importo complessivo annuo superiore a 200.000 euro e caratterizzati da prevalente utilizzo di manodopera).

Nel complesso, bisogna aspettare per meglio comprendere il reale obiettivo della norma a oggi alquanto carente di contenuti e precisione.

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# Durc

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