Petrolio in rally grazie alla sorpresa dell’OPEC

C. G.

13/02/2019

13/02/2019 - 16:01

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Il prezzo del petrolio è tornato a scambiare in deciso rialzo. I motivi

Petrolio in rally grazie alla sorpresa dell’OPEC

Il prezzo del petrolio è tornato a far parlare di sé.

Nelle ultime ore le quotazioni di Brent e WTI hanno messo a segno rialzi decisi, addirittura superiori al singolo punto percentuale.

La corsa del prezzo del petrolio ha trovato ragion d’essere negli ultimi dati pubblicati ieri dall’OPEC, che ha alzato il velo su un calo dell’output superiore alle attese del mercato intero. La fiducia degli investitori è risultata tangibile e le quotazioni ne hanno beneficiato.

Prezzo del petrolio sui massimi di 3 mesi: i dati OPEC

Nella giornata di ieri, l’International Energy Agency (IEA) ha affermato che i Paesi esterni all’OPEC produrranno ad un ritmo di 1,8 milioni di barili al giorno nel corso dell’anno corrente.

Un dato, questo, che ha segnalato una revisione positiva del 12,5% rispetto alle stime iniziali. Nessun ritocco, invece, sulle previsioni relative alla crescita della domanda, che si attesterà su quota 1,4 milioni di barili al giorno.

Analizzando a fondo il comportamento dell’OPEC+ (composta dai membri del Cartello e da Arabia Saudita e Russia), l’IEA ha fatto notare come i produttori abbiano tagliato il proprio output molto più del previsto, offuscando così i timori relativi all’aumento dell’offerta USA.

È qui che ha trovato ragion d’essere il rally del prezzo del petrolio, sorpreso assieme al mercato dalla minor produzione del Cartello, lo stesso che a dicembre scorso ha aderito ad un nuovo round di tagli.

Occhi sulle scorte

Ad aiutare il rally delle quotazioni ci hanno pensato anche i dati sullo stato delle scorte pubblicati nella serata di ieri dall’American Petroleum Institute (API). La rilevazione ha mostrato un inaspettato calo delle giacenze che sono diminuite di 0,998 milioni di barili la scorsa settimana - il tutto a fronte di attese a +2,4 milioni.

Il totale delle scorte è così sceso a 447,2 milioni. Parte del calo potrebbe essere collegato alle sanzioni imposte sulla vendita di greggio venezuelano sui mercati statunitensi.
La produzione annua di Caracas è scesa a 1 milione di barili al giorno - rispetto agli oltre 11,9 milioni di barili che vengono pompati ogni giorno negli Stati Uniti.

Al momento in cui si scrive le quotazioni di greggio stanno viaggiando con rialzi più contenuti rispetto a quelli di qualche ora fa. Il prezzo del petrolio Brent sta salendo dell’1,23% su quota $63,19, mentre il WTI sta guadagnando lo 0,85% a $53,55.

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