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Il petrolio chiuderà l’anno in rally? 4 elementi a sostegno della quotazione
venerdì 29 dicembre 2017, di
Il prezzo del petrolio ha festeggiato l’ultima rilevazione EIA del 2017 ed è tornato a guadagnare ampio terreno, fino a riportarsi sopra i 60 dollari al barile.
Le scorte di greggio hanno stupito l’intero mercato. Gli analisti avevano previsto un calo delle giacenze di 3,97 milioni di barili ma sono rimasti a bocca aperta nell’osservare un crollo di ben 4,609 milioni.
L’inaspettata flessione delle scorse ha permesso al prezzo del petrolio di rialzare la testa e di riportarsi sui massimi di metà 2015. L’ultima sessione dell’anno si chiuderà in rally per il greggio?
Non solo scorte a sollevare il petrolio
In realtà, ad incrementare i guadagni del prezzo del petrolio non sono stati soltanto i dati dell’EIA, ma anche le ultime notizie provenienti dall’Asia. Stando a quanto riportato da un recente report di Reuters, che ha citato fonti a conoscenza della materia, la Cina avrebbe incrementato le sue importazioni di greggio.
La domanda da parte di Pechino dovrebbe continuare ad aumentare anche nel corso del 2018, cosa che a sua volta permetterà al prezzo del petrolio di riportarsi abbondantemente sopra i 60 dollari al barile.
Accanto ad una diminuzione delle scorte, l’EIA ha segnalato anche un inaspettato calo della produzione statunitense, quella stessa produzione che ha a lungo minacciato il recupero dei prezzi. L’output USA è sceso a 9,754 milioni di barili al giorno, dai 9.789 registrati la settimana precedente.
La produzione statunitense è ancora molto elevata (+16% rispetto a metà 2016), ma la frenata ha sicuramente contribuito al tono rialzista del petrolio.
Ricordiamo infatti che al calo delle scorte, alla riduzione della produzione USA e all’aumento della domanda dalla Cina vanno aggiunti anche gli sforzi dell’OPEC che ha scelto di estendere a tutto il 2018 lo storico accordo sui tagli all’output.
In sintesi, gli elementi che per gli analisti stanno sostenendo (e continueranno a farlo) il prezzo del petrolio sono 4:
- scorte in costante calo;
- frenata della produzione USA;
- aumento della domanda dalla Cina;
- tagli OPEC.