Petrolio crolla, caos in riunione OPEC: tagli in arrivo sì o no?

C. G.

06/03/2020

06/03/2020 - 12:45

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Prezzo del petrolio e riunione OPEC: nuovi tagli in arrivo a causa del coronavirus? Occhio alla Russia

Petrolio crolla, caos in riunione OPEC: tagli in arrivo sì o no?

Il prezzo del petrolio ha atteso con ansia la riunione dell’OPEC+ nella quale è stata discussa la possibilità di operare nuovi tagli alla produzione per far fronte all’emergenza coronavirus.

Il meeting ha preso il via nella giornata di ieri, giovedì 5 marzo, e si concluderà oggi, quando i Paesi produttori chiuderanno i lavori di Vienna con il tradizionale comunicato stampa nel quale verranno riassunte le decisioni concordate.

Alla luce delle recenti oscillazioni del prezzo del petrolio - determinate proprio dal coronavirus - in molti si sono sin da subito chiesti cosa aspettarsi dalla riunione OPEC+. Nella prima giornata di lavori i membri del Cartello hanno deciso un’ulteriore riduzione della produzione ma non è ancora chiaro se i tagli vedranno la luce. Tutto si deciderà nella giornata di oggi.

La quotazione del WTI e quella del Brent, nel frattempo, stanno aspettando le decisioni definitive in ribasso di oltre 4 punti percentuali.

Prezzo del petrolio e riunione OPEC: le ultime notizie da Vienna

Il meeting dei Paesi produttori si è articolato come sempre in due giornate differenti: nella prima (quella di ieri) si sono incontrati i membri del Cartello, mentre nella seconda (quella di oggi) entreranno in gioco anche gli alleati esterni.

Proprio qualche ora fa gli Stati dell’OPEC hanno deciso di tagliare ulteriormente la produzione di 1,5 milioni di barili al giorno nel corso del 2° trimestre dell’anno, con l’obiettivo di frenare gli effetti negativi del coronavirus.

L’emergenza, d’altronde, ha già avuto un impatto dirompente sulla domanda e il prezzo del petrolio è ripetutamente crollato da gennaio in poi.

Stando a quanto emerso, l’intesa trovata nella riunione OPEC di ieri dovrebbe prevedere una riduzione di 1 milione bdp per i membri del Cartello e una riduzione di 500 mila bdp per gli esterni. Al momento però non è chiaro se essa riuscirà a vedere la luce.

L’ultima parola infatti spetterà ai colleghi esterni all’organizzazione, che si avvicineranno al tavolo delle discussioni soltanto nelle prossime ore. Particolare interesse verrà posto sulla posizione espressa dalla Russia, che si è già detta favorevole a tagliare la produzione ma non ha fornito cifre esatte.

Un’opposizione nei confronti dell’intesa ieri trovata potrebbe scatenare una nuova ondata di ribassi per il prezzo del petrolio. Seguiranno dunque aggiornamenti nelle prossime ore.

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Il contenuto seguente è stato redatto prima dell’inizio della riunione OPEC e ha riguardato le attese del mercato.

Cosa aspettarsi dalla riunione OPEC

Secondo la maggior parte del mercato, nella tanto attesa riunione l’OPEC+ (gruppo costituito da produttori interni ed esterni al Cartello) prenderà in considerazione l’idea di ampliare gli esistenti tagli all’output, magari cancellando dal mercato un altro milione di barili al giorno.

Bisognerà vedere però che posizione prenderà la Russia, la quale si è già mostrata riluttante nonostante dall’inizio dell’anno ad oggi il prezzo del petrolio sia crollato di oltre il 20% a causa del coronavirus.

I tagli entrati in vigore dopo la riunione di dicembre scorso non sono riusciti a contrastare l’epidemia, che ha messo in ginocchio la domanda con ovvie ripercussioni sulle quotazioni di WTI e Brent.

Vista l’emergenza e i contagi globali, i policymaker hanno valutato se procedere con colloqui di persona o tramite video. Nella giornata di martedì il gruppo ha annunciato che il numero di delegati sarà limitato e che i giornalisti non verranno ammessi.

Secondo alcune indiscrezioni di Reuters, l’Arabia Saudita avrebbe già proposto di estendere i tagli esistenti (in scadenza a fine marzo) fino alla fine del 2020 e di aggiungere nel solo secondo trimestre una ulteriore riduzione di 1 milione di barili.

Una view, questa, parzialmente condivisa dal Joint Technical Committee dell’OPEC, secondo cui le misure oggi in vigore dovrebbero essere estese, mentre nel trimestre appena cominciato bisognerebbe tagliare altri 600 mila barili al giorno (e non un milione).

Al momento, nessuno dei Paesi produttori ha confermato l’esistenza di un accordo: tutto si deciderà nella riunione di due giorni in dirittura d’arrivo. In linea di massima, se gli sforzi verranno giudicati sufficienti il prezzo del petrolio si sentirà libero di risalire, altrimenti le quotazioni verranno nuovamente frenate dalla delusione del mercato.

Eventuali nuovi tagli si aggiungeranno a quelli già sanciti a dicembre 2019. In quell’occasione il Cartello e i suoi alleati hanno optato per una riduzione di 1,7 milioni di barili al giorno, mentre l’Arabia Saudita ha effettuato un taglio volontario e addizionale di 400.000 bpd.

Come anticipato, la riunione dell’OPEC partirà nella giornata di domani, giovedì 5 marzo. Venerdì si aggiungeranno al tavolo anche i produttori esterni al Cartello (OPEC+) e il prezzo del petrolio finalmente conoscerà le decisioni prese nel meeting.

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