Piattaforma anti pezzotto in arrivo in Italia, come funziona e cosa rischiano gli utenti

Alessandro Nuzzo

09/12/2023

09/12/2023 - 11:38

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Doveva partire l’8 dicembre in occasione di Juventus-Napoli ma la nuova piattaforma anti pezzotto entrerà in vigore alla fine di gennaio. Ecco come funzionerà.

Piattaforma anti pezzotto in arrivo in Italia, come funziona e cosa rischiano gli utenti

Slitta al prossimo anno l’entrata in vigore del nuovo sistema messo in piedi dal Governo in collaborazione con la Lega Calcio per contrastare l’utilizzo di piattaforme streaming illegali volte a guardare eventi sportivi: il classico Iptv tanto per intenderci.

A sei mesi dall’approvazione delle legge e dell’organizzazione del tavolo tecnico, il nuovo sistema anti pezzotto sarebbe dovuto entrare in vigore ieri, 8 dicembre, in occasione di Juventus-Napoli, ma in realtà vedrà la luce soltanto alla fine di gennaio.

Ancora qualche settimana insomma e poi cambieranno le cose per i milioni di fruitori che ancora oggi utilizzano abbonamenti illegali per guardare le partite di calcio. Si stima che ad oggi siano 3 milioni gli abbonati ad Iptv illegali in italiani, il 6% della popolazione oltre i 15 anni. Un fenomeno quindi che non riguarda soltanto i giovanissimi ma spesso tantissime persone sono convinte, pagando un abbonamento, di non infrangere la legge. Ed in realtà le conseguenze penali sono anche pesanti: reclusione da 1 a 4 anni e multa da 2.500 a 2.000 euro.

I danni per il mondo del calcio ammontano a circa 350 milioni di euro. Gli Iptv nel 2017 erano 14,7 milioni, lo scorso anno 41. Una crescita esponenziale del 178% in 5 anni con numeri sempre al rialzo anno per anno che ha spinto il Governo ad agire in modo netto per contrastare il fenomeno. Vediamo come funzionerà la nuova piattaforma anti pezzotto.

Piattaforma anti pezzotto: come funziona

Nei prossimi giorni l’Agcom testerà la piattaforma per verificare se riesce effettivamente nell’intento di bloccare le Iptv illegali. In pratica la nuova piattaforma bloccherà gli indirizzi Ip illegali entro 30 minuti dalla loro individuazione. Questo è un grande passo in avanti, considerato che in precedenza potevano passare anche 24-48 ore prima dell’oscuramento dei siti web.

Per rendere effettivo l’intervento immediato tutti i provider dovranno aver automatizzato la procedura di blocco. Ed è su questo che l’Agcom lavorerà in queste settimane. Con tutti i provider accreditati sulla procedura, nel momento in cui l’autorità individua il sito web illegale, darà comunicazione agli Isp di bloccarne la visione. Non solo blocco dell’indirizzo Ip perché saranno inclusi nella verifica fornitori di servizi Vpn e Alternative Dns, oltre alla deindicizzazione di tutti i nomi a dominio oggetto del blocco da parte dei motori di ricerca.

Insomma sembra essere arrivata ad una svolta la battaglia contro i siti che mandano in onda contenuti, sopratutto sportivi, in modo illegale. La prima ad essere molto soddisfatta della novità è Dazn, la piattaforma legale di streaming che manda in onda tutte le gare di Serie A e non solo. «La pirateria non può più essere considerata un positivo fenomeno di costume. Bisogna promuovere una cultura a tutela dei consumatori che faccia capire i seri pericoli in cui incorre chi guarda un contenuto in maniera illecita», dicono dai vertici.

Il pezzotto rappresenta un pericolo anche per i dati personali di chi si abbona a questi servizi illegali. Chi si iscrive ai siti illegali, condividendo i propri dati personali e pagando gli stessi inserendo le informazioni della propria carta di credito, si espone al rischio di truffe, mette in pericolo la propria identità digitale e può compromettere il funzionamento dei propri dispositivi per via dei reati informatici.

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