Salvataggio Carige: c’è la firma. Cosa prevede?

C. G.

12/08/2019

12/08/2019 - 09:38

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Il salvataggio di Banca Carige è stato firmato. Cosa prevede?

Salvataggio Carige: c’è la firma. Cosa prevede?

Il piano di salvataggio di Banca Carige è stato finalmente firmato, ma cosa prevede?

Sul tavolo è stata presentata un’operazione di rafforzamento da complessivi 900 milioni di euro, nella quale giocheranno un ruolo fondamentale diversi soggetti, tra cui Cassa Centrale Banca e, soprattutto, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

A fine luglio proprio il FITD ha approvato l’atteso progetto, lo stesso che negli ultimi mesi ha tenuto con il fiato sospeso il mercato intero. Poi, qualche giorno dopo è arrivata la firma definitiva. La domanda che in molti si sono posti è la seguente: cosa prevede il piano di salvataggio di Carige?

Salvataggio Carige: cosa prevede il piano?

Il piano di salvataggio di Carige ha iniziato a delinearsi a fine luglio ed è stato poi messo a punto dal citato Fondo Interbancario, che assieme a Cassa Centrale Banca svolgerà un ruolo di rilievo nel rilancio della ligure.

“Siamo fiduciosi che questa sia la soluzione definitiva dei problemi di Banca Carige”,

aveva commentato in quell’occasione Salvatore Maccarone, Presidente del FITD.

Un aumento di capitale da 700 milioni di euro e l’emissione di un bond tier 2 da 200 milioni di euro: ecco cosa prevede il piano di salvataggio di Carige firmato nel fine settimana.

Più nello specifico, la copertura della ricapitalizzazione avverrà grazie alla conversione del bond da 313,2 milioni, grazie a Cassa Centrale Banca (63 milioni) e grazie allo stesso FITD che coprirà la quota mancante (85 milioni saranno offerti in opzione ai soci attuali).

Il bond sarà sottoscritto ancora da CCB per 100 milioni, da Amissima per 50 milioni, da MCC per 13 milioni, da Credito Sportivo per 20 milioni e ancora (in quote più piccole) da Cattolica, Equita e Cariverona.

Cosa accadrà adesso?

Innocenzi, Modiano e Lener convocheranno l’assemblea dei soci necessaria all’approvazione dell’aumento di capitale da 700 milioni di euro.

In quel caso toccherà ai Malacalza prendere una posizione. Stando alle dichiarazioni Maccarone il loro voto sarà probabilmente positivo:

“Senza il loro contributo il piano sarebbe solo parole. È comunque importante che votino l’aumento di capitale. Da loro, più che un impegno vediamo una aspettativa ragionevole.”

Alla ricapitalizzazione si accompagnerà l’ormai nota emissione del bond tier 2 da 200 milioni di euro la cui copertura è stata ormai assicurata. Il piano di salvataggio di Carige, comunque, dovrà finire sotto la lente del Supervisory Board della BCE. L’obiettivo sarà quello di chiudere il dossier entro fine anno.

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