Arriva il piano Ue per risparmiare gas: alzare l’aria condizionata e meno riscaldamento in case e uffici

Giacomo Andreoli

14 Luglio 2022 - 12:59

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Il 20 luglio la Commissione Ue presenterà il piano “Risparmiare gas per un inverno sicuro”: si punta a temperature massime per aria condizionata e riscaldamento in edifici pubblici, case e uffici.

Arriva il piano Ue per risparmiare gas: alzare l’aria condizionata e meno riscaldamento in case e uffici

Un piano per tutta l’Unione europea con l’obiettivo di risparmiare gas e «salvare» la stagione invernale, che si affianca alle strategie di emergenza nazionali. Si chiama “Risparmiare gas per un inverno sicuro” e sarà presentato dalla Commissione europea il prossimo 20 luglio. L’idea è prepararsi a uno stop totale alle forniture di gas russo, riducendo di un terzo il possibile impatto sui Paesi del Vecchio Continente.

L’opzione della chiusura totale dei rubinetti, d’altronde, sembra sempre più vicina. Mentre il prezzo del gas continua a salire, ieri la russa Gazprom ha annunciato di non poter più garantire il flusso tramite il Nord Stream 1, a poco più di 24 ore dallo stop temporaneo all’impianto per “manutenzione programmata”. Questi lavori dovrebbero concludersi entro il prossimo 22 luglio, ma non è chiaro se Mosca possa utilizzare o meno questa interruzione come escamotage per uno stop definitivo.

La società russa ha spiegato di non avere rassicurazioni certe sul fatto che Siemens possa portare la necessaria turbina a gas per una stazione di compressione fuori dal Canada, che pure aveva promesso un intervento in accordo con la Germania. Tecnicismi, secondo la Commissione europea, che però è in pieno allarme.

Stop al gas russo, Europa verso la recessione

Il commissario all’Economia Paolo Gentiloni non ha dubbi: le possibilità di sostituzione del gas russo sono in ogni caso “limitate” e per questo con la fine delle forniture nella seconda parte dell’anno l’Ue andrebbe in recessione, sulla scia di un probabile shock per i mercati. Uno scenario destinato a peggiorare ancora nella prima metà del 2023, per questo lo stesso commissario invita tutte le istituzioni comunitarie, oltre che i governi, a “prepararsi”.

D’altronde, secondo le simulazioni della stessa Commissione, la chiusura dei rubinetti russi non farebbe raggiungere il target dell’80% sugli stoccaggi entro novembre: le simulazioni suggeriscono che si arriverebbe a un livello del 65-71%.

Cosa prevede il piano per risparmiare gas

Nella bozza del piano si prevede di imporre, come è già stato fatto in Italia, temperature massime all’interno degli edifici pubblici: si ragiona sul limitare il riscaldamento a 19° e il raffreddamento a 25°. L’imposizione sul riscaldamento non superiore a 19°, laddove fattibile, potrebbe essere estesa anche a uffici privati e grandi negozi, a partire dai centri commerciali.

Ma non solo: si spingerebbero gli Stati membri a promuovere campagne pubbliche per il risparmio di gas nelle case, tramite l’abbassamento del termostato di un grado. In questo caso non ci sarebbe un obbligo, impossibile da imporre, ma una sorta di forte “moral suasion”.

Ue: “Usare il Pnrr per risarcire le aziende più colpite”

La Commissione esorterà poi gli Stati membri a usare i fondi del Repower Ue e del Next generation (modificando leggermente il Pnrr) per risarcire una serie di aziende a cui verrà chiesto il taglio della domanda di gas.

Infine l’Ue inviterà a prolungare la vita delle centrali nucleari e a carbone, allentando temporaneamente i vincoli ambientali e stabilirà linee guida per determinare le priorità tra i clienti non protetti in caso di gravi interruzioni di forniture tramite gli operatori nazionali.

Il settimo pacchetto di sanzioni contro Mosca

Tutto questo mentre l’Ue lavora a una settima tornata di sanzioni contro la Russia, che potrebbero ulteriormente irrigidire la posizione di Mosca sul gas.

Ci sarà molto probabilmente un divieto totale dell’acquisto di oro russo, oltre a nuove misure per arginare gli aggiramenti alle precedenti sanzioni. Nel frattempo, però, l’Ungheria, intimorita dalla situazione e per non rompere del tutto i rapporti con Mosca, ha varato lo stato di emergenza energetica, vietando l’export di prodotti energetici e legna da ardere.

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