Crolla la raffineria Prax Lindsey: debiti insostenibili, proprietario scomparso e forniture bloccate. Uno shock per il Regno Unito e il suo settore energetico.
Рrорrіеtаrіо ѕсоmраrѕо е un maxi prestito impossibile da restituire. La raffineria Рrах Lіndѕеу scrive così l’ultimo capitolo della sua storia, prima di dichiarare il fallimento.
Situata nel nord dell’Inghilterra, era una delle sole cinque raffinerie ancora operative in Gran Bretagna, un impianto strategico per il rifornimento di carburante e benzina, ma il collasso finanziario ha avuto un effetto domino devastante.
Alla base della crisi, secondo gli amministratori nominati per gestire la procedura di insolvenza, c’è un complicato schema finanziario legato a una linea di credito da 783 milioni di sterline concessa da HSBC nel 2021. Ma non solo. È sparito il proprietario Winston Swasaipillai, noto anche come Sanjeev Kumar, magnate che in meno di trent’anni aveva costruito un impero internazionale del petrolio, partendo da una semplice stazione di servizio.
Un fallimento, forse inaspettato, che avrà sicuramente delle ripercussioni: ecco quali. DI seguito tutto quello che serve sapere sul fallimento della Prax Lindsey.
Prax Lindsey, ecco come è fallita una delle ultime raffinerie del Regno Unito
Il fallimento della Prax Lindsey non è stato improvviso, ma il risultato di una lunga serie di fragilità operative e finanziarie. Già nel 2025, l’impianto mostrava segnali di difficoltà: frequenti interruzioni per manutenzione, margini di profitto ridotti e una concorrenza crescente sul mercato dei prodotti petroliferi. L’acquisizione del sito, avvenuta nel 2021 dal gruppo francese Total, non aveva portato la stabilità sperata.
Il nodo cruciale è stato però il ricorso a un indebitamento massiccio. La linea di credito da 783 milioni di sterline concessa da HSBC, con la garanzia della società madre State Oil e la struttura irlandese Prax Global Financial Services, era pensata per assicurare continuità operativa. Ma nei fatti ha sostenuto l’intero conglomerato Prax, che negli anni aveva accumulato miliardi di debiti attraverso acquisizioni rapide e aggressive.
Quando sono emerse irregolarità nella gestione di questo prestito, il consiglio di amministrazione ha deciso di bloccarlo immediatamente. Questo ha avuto un effetto paralizzante: la raffineria non è stata più in grado di pagare i propri fornitori, a partire da Glencore, colosso del commercio globale di materie prime. In risposta, Glencore ha esercitato i suoi diritti contrattuali, assumendo il controllo del greggio e dei prodotti raffinati destinati al mercato.
Il blocco delle forniture ha rappresentato il colpo di grazia: stazioni di servizio e aeroporti sono rimasti senza rifornimenti, mentre la reputazione di solidità del gruppo è crollata, aggravata dalla misteriosa scomparsa del suo proprietario.
La Prax Lindsey dichiara il fallimento: quali saranno le conseguenze?
Le conseguenze del fallimento della raffineria Prax Lindsey sono pesanti e si riflettono su più fronti: fiscale, occupazionale e industriale. Sul piano economico, le autorità britanniche hanno già avanzato richieste per circa 70 milioni di sterline solo al crollo del Prax Petroleum, mentre il gruppo nel suo complesso deve ai creditori fino a 250 milioni di sterline. Tra questi figurano giganti come Shell, che vanta crediti per oltre 10 milioni, e centinaia di aziende fornitrici, insieme ai 171 dipendenti diretti della raffineria, che attendono il pagamento di 4,2 milioni di sterline complessivi.
Gli amministratori della società Teneo stanno lavorando per vendere rapidamente asset strategici: pozzi nel Mare del Nord, petroliere e una vasta rete di stazioni di servizio. Tuttavia, è probabile che i proventi non siano sufficienti a coprire l’enorme esposizione debitoria accumulata nel tempo, anche perché all’interno del gruppo esistono prestiti interaziendali per circa 1,5 miliardi di sterline.
Sul fronte politico, il governo britannico è stato colto di sorpresa dalla rapidità del collasso. Solo poche settimane prima, lo stesso Swasaipillai aveva rassicurato sulla solidità del gruppo. Il Segretario all’Energia Michael Shanks ha esortato la famiglia proprietaria del Prax Group a sostenere i lavoratori licenziati e a “fare la cosa giusta”. La pressione cresce, mentre emergono dettagli sui compensi milionari ricevuti dai vertici negli ultimi anni.
Infine, a livello industriale, il crollo della Prax Lindsey segna un duro colpo per il Regno Unito, che si ritrova con una capacità di raffinazione sempre più limitata, dipendendo maggiormente dalle importazioni in un contesto energetico già fragile. Di certo non un segnale positivo per le isole britanniche.
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