Perché le azioni TIM-Telecom Italia volano a Piazza Affari

Laura Naka Antonelli

16 Ottobre 2025 - 16:03

Super upgrade sulle azioni Telecom Italia che, dall’inizio del 2025, sono volate di più del 100%. Ma in ballo c’è molto altro.

Perché le azioni TIM-Telecom Italia volano a Piazza Affari

Pioggia di acquisti sulle azioni TIM-Telecom Italia, che si confermano oggi le migliori del listino Ftse Mib di Piazza Affari, riportando un balzo fino a quasi +5% e superando la soglia di 0,50 euro.

I motivi per cui i titoli della compagnia di tlc guidata dal CEO Pietro Labriola puntano verso l’alto sono sostanzialmente due: da un lato, le scommesse dei mercati, che puntano sul risiko delle tlc in Europa, dopo i grandi annunci dei giorni scorsi; dall’altro i giudizi positivi che arrivano dalla comunità degli analisti.

TIM-Telecom Italia, Deutsche Bank alza rating a Buy e raddoppia quasi target price. Azioni +103% YTD

In evidenza oggi la promozione firmata dalla divisione di ricerca di Deutsche Bank, che ha migliorato il rating delle azioni Telecom Italia da “Hold” a “Buy”, quasi raddoppiando anche il target price sul titolo, che è stato portato dai precedenti 0,34 euro a quota 0,62 euro.

Prosegue così la corsa spettacolare delle azioni TIM che, negli ultimi 5 giorni di contrattazioni sul Ftse Mib di Piazza Affari, hanno guadagnato il 3,5% e che, nell’ultimo mese, sono balzate del 13% circa, portando a +23,6% il guadagno degli ultimi tre mesi.

Dall’inizio dell’anno, il boom è stato superiore a +103%, mentre su base annua la performance delle azioni è stata di un rally pari a +98% circa.

Scommesse su risiko tlc riaccese con offerta Orange, Bouygues, Iliad su asset SFR di Altice France. Anche con il no

A tornare a destare di nuovo l’interesse degli investitori per le azioni del settore delle tlc è stato l’annuncio, arrivato l’altro ieri, martedì 14 ottobre, dalle aziende Orange, Bouygues e Iliad e relativo all’offerta non vincolante lanciata per rilevare una quota significativa degli asset di Altice France (SFR).

L’offerta è stata rispedita immediatamente al mittente, con il numero uno di Altice France, l’amministratore delegato Arthur Dreyfuss, che ha confermato di aver ricevuto “un’offerta indicativa per una parte degli asset di Altice France”, aggiungendo che “ questa offerta è stata immediatamente respinta ”.

Il no immediato tuttavia, invece di spegnere, ha acceso ulteriori speculazioni sull’avvento di più partite di risiko nel mercato delle tlc.

D’altronde, le tre offerenti Bouygues Telecom, Iliad e Orange avrebbero già riconfermato l’intenzione di continuare a mettere nel mirino SFR, procedendo a uno spezzatino dell’operatore telefonico.

Un no di Altice che nasconde il desiderio di trattare?

Fonti sottolineano che i tre gruppi puntano a “ un dialogo costruttivo con Altice e con i suoi azionisti, volto a valutare come questo progretto potrebbe evolversi in futuro” .

Dal canto loro, gli esperti di Intermonte hanno spiegato che “il rifiuto immediato dell’offerta non vincolante per SFR da 17 miliardi di euro da parte di Altice France potrebbe mascherare più una mossa per negoziare che essere una decisione definitiva, se si considera che lo scorso maggio Drahi stava puntando a una valuzione di 30 miliardi circa per Altice, rispetto ai 21 miliardi che la proposta del consorzio implica (17 miliardi soltanto per gli asset oggetto dell’(eventuale) spezzatino”.

In una nota diffusa ieri, gli analisti di Equita hanno inoltre scritto che “il consolidamento in Francia rappresenta un evento atteso e importante per il mercato TLC in generale in quanto permetterà di verificare la propensione del regolatore europeo verso un consolidamento da 4 a 3 degli operatori infrastrutturati, la capacità degli operatori attuali di offrire pro-attivamente soluzioni per facilitare l’accordo (in questo caso, l’offerta congiunta (delle tre società per SFR) e la suddivisione asimmetrica degli asset è un ottimo punto di partenza), gli impegni degli operatori (e l’atteggiamento del regolatore) sul fronte degli investimenti, con conseguenze in particolare per i tower operators (trade off tra ritorno allo sviluppo dell’infrastruttura e mercato più sano verso rischio di consolidamento della base clienti)”.

Equita, riflessioni su risiko e TIM Consumer

Equita ha anche indicato che, in questo contesto, il colosso francese Iliad potrebbe dimostrare una “maggiore propensione valutare la cessione dell’Italia alle adeguate valutazioni”.

La SIM milanese ha così definito “la notizia a nostro avviso positiva anche se preliminare per TIM, in quanto avvia un processo di consolidamento tra operatori TLC in un mercato europeo che potrà fare da benchmark anche per il mercato italiano”, facendo notare che “con TIM Consumer oggi valutata 4,5 volte il rapporto EV/EBITDA al 2026 nella nostra SOTP (ovvero valutazione della somma delle parti) (€ 6,1 miliardi di EV (Enterprise Value, ovvero valore complessivo dell’impresa), lo scenario di in-market consolidation non è sicuramente ancora prezzato su TIM” e aggiungendo, anche, che “ogni 1x di multiplo addizionale implica €0,06 per azione (6 centesimi) di maggior valore per TIM”.

Iscriviti a Money.it

Money Awards Logo

Le votazioni ai Money Awards sono aperte!

Registrati su Money.it e vota la tua azienda preferita ai People's Money Awards 2025!

Vota ora
SONDAGGIO