Le azioni del colosso italiano del lusso si confermano le peggiori del listino Ftse Mib di Piazza Affari. Occhio ai commenti degli analisti.
Azioni Moncler bastonate dai sell a Piazza Affari, si confermano i titoli peggiori del Ftse Mib di Piazza Affari all’indomani della pubblicazione dei conti relativi ai primi nove mesi del 2025 e al terzo trimestre del 2025.
Le azioni sono scivolate nei minimi intraday della seduta di oggi, mercoledì 29 ottobre 2025, di oltre il 4%.
L’annuncio del gruppo Moncler, ricavi consolidati stabili attorno agli 1,8 miliardi di euro
Il Gruppo Moncler ha annunciato di avere concluso i primi nove mesi del 2025 con ricavi consolidati pari a 1.841,3 milioni di euro, stabili a cambi costanti rispetto allo stesso periodo del 2024.
Questi numeri includono i ricavi del marchio Moncler, pari a 1.553,2 milioni di euro, e i ricavi del marchio Stone Island , pari a 288,1 milioni di euro.
Nel terzo trimestre del 2025 il Gruppo Moncler ha incassato ricavi pari a 615,6 milioni di euro, in calo dell’1% a cambi costanti rispetto allo stesso periodo del 2024, ovvero su base annua.
I marchi Moncler e Stone Island hanno inciso rispettivamente sui ricavi del terzo trimestre del gruppo con 514,2 milioni e 101,4 milioni di euro di ricavi. Ma perché le azioni Moncler si confermano le peggiori di Piazza Affari?
Per Moncler ricavi in calo nel terzo trimestre, le note degli analisti di Jefferies e JPMorgan. Azioni giù
Il calo delle azioni Moncler si spiega principalmente con la flessione dei ricavi a cambi costanti, pari a -1%, nel corso del terzo trimestre 2025.
Il trend non ha convinto alcuni analisti, in particolare quelli della divisione di ricerca di Jefferies, che hanno scritto in una nota che la performance “piatta” del terzo trimestre da parte di Moncler ha probabilmente aumentato la frustrazione degli investitori, che si stavano chiedendo se il gruppo avrebbe riportato numeri relativi alle consegne superiori alle attese, così come hanno fatto nelle ultime sessioni altri grandi nomi del comparto del lusso.
Niente di tutto questo: motivo per cui, secondo gli esperti, il gruppo dovrà a questo punto riportare un bilancio nel quarto trimestre “positivo”, se vorrà prevenire una ulteriore flessione delle aspettative sui margini.
Nota all’insegna della cautela anche da parte degli analisti di JP Morgan, che hanno scritto che, nel caso di Moncler, “ la visibilità verso la fine dell’anno rimane limitata , dal momento che il consensus attuale sta già prezzanndo uno scenario positivo sui ricavi e sui margini”.
Il commento di Equita sui conti di Moncler del terzo trimestre 2025
I risultati di bilancio di Moncler sono stati riassunti anche dagli analisti di Equita SIM, che hanno una visione positiva sulle azioni Moncler, con un target price pari a 60 euro, rispetto al valore di chiusura del titolo della sessione di ieri, a quota € 53,9.
Equita ha mostrato di riporre una fiducia nei confronti del business di Moncler superiore a quella di altri analisti.
Nel focalizzarsi sui numeri del terzo trimestre del 2025, la SIM ha fatto notare che il fatturato si è attestato a €616 milioni (-3% su base annua), lievemente meglio sia delle stime della SIM che del consensus degli analisti, che puntavano a ricavi pari a €604 milioni (in flessione del 5% su base annua).
Nel dettaglio, ha messo in evidenza Equita, riguardo al marchio Moncler i ricavi sono scesi dell’1% su base annua a cambi costanti, meno della flessione del 2% attesa, grazie alla “leggera sorpresa nel wholesale (-4% YoY a cambi costanti rispetto alla nostra stima -6% e alle previsioni del consensus di un calo -7%)” e “grazie ai maggiori riordini dei clienti a seguito del buon sell-out nei negozi ”.
In evidenza anche il canale DTC del brand Moncler, ovvero quello che comprende tutte le vendite realizzate senza intermediari, acronimo di Direct To Consumer, che è stato invece “in linea con le attese”, piatto a cambi costanti su base annua e simile al calo dell’1% del secondo trimestre “nonostante un confronto 8pti più facile, in un trimestre però particolarmente sbilanciato (per il gruppo Moncler più che per altri players) sugli acquisti turistici, penalizzati in Europa e Giappone dall’andamento delle valute ”.
La SIM ha fatto notare che i clienti cinesi si sono confermati “ la nazionalità più solida ” (+SD (dunque una crescita a una cifra percentuale) e in miglioramento sequenziale, proporzionalmente alle basi di confronto), “seguiti da europei e americani ” (con vendite piatte su base annua), a fronte del trend negativo registrato presso i clienti giapponesi (dove il calo è stato di una cifra percentuale), e i clienti coreani (con calo a doppia cifra percentuale).
Per quanto concerne il brand Stone Island i ricavi sono stati piatti su base annua, meglio in ogni caso del calo atteso del 3% da Equita e della flessione del 2% prevista dal consensus.
In questo caso “ la sorpresa è arrivata dal DTC , +11% su base annua a cambi costanti (rispetto alla nostra stima +3% e del consensus, pari a +7%), performance notevole in quanto essenzialmente LFL (stimiamo effetto spazio LSD) e considerato il contesto di settore”.
La parte wholesale, ha scritto ancora Equita, è stata nel caso di Stone Island in linea con le attese (-8% YoY a cambi costanti rispetto al -7% atteso da Equita e rispetto alla flessione del -9% attesa dal consensus degli analisti).
Equita migliora attese su ricavi Moncler 2025 ma peggiora outlook 2026
Equita ha scritto nella sua nota di rimanere positiva sulle azioni Moncler, a dispetto del trend negativo della sessione odierna tanto da aver migliorato le attese sui ricavi dell’intero 2025 dell’1,5%, “di cui +1% grazie a minore impatto forex (per effetto dell’hedging) e +0.5% per migliore performance organica”.
In particolare, il canale DTC (canale Direct To Consumer) di Moncler è atteso quest’anno in rialzo del 4,5% (rispetto al +3,5% precedentemente previsto da Equita e il +2,3% del consensus, mentre il DTC di Stone Island del quarto trimestre è atteso in crescita del 13% (rispetto alla stima precedente di Equita pari a un rialzo +10% e rispetto al +7% del consensus).
Detto questo, Equita ha reso noto di avere rivisto al ribasso le attese sul fatturato del 2026 di -0,5% (e proporzionalmente EBIT/Utile netto), “con il riassorbimento del contributo hedging (in via preliminare forex -1,5% atteso rispetto alle aspettative neutrali precedenti) e a causa di una minore crescita organica prevista (+7% rispetto al +7, 5% precedentemente stimato).
Ancora, la revisione al ribasso è avvenuta anche per un fine tuning sia su DTC Moncler (+7,5% rispetto alla crescita precedentemente attesa, pari a +8%, e rispetto alle stime del consensus di un rialzo pari a +6,6%) che su wholesale Stone Island”.
La SIM ha comunque precisato di essere più fiduciosa rispetto al consensus degli analisti, per la precisione del 2% per quanto riguarda il 2025, e dell’1% per il 2026:
“Pensiamo che il messaggio sul current trading (tra i pochi in miglioramento sequenziale, insieme a Prada e Ferragamo) possa almeno compensare l’assenza di sorprese sul DTC Moncler del terzo trimestre, in un trimestre in cui i peers hanno invece marginalmente battuto le attese (in media di 1pto)”.
Equita ha confermato infine che “ Moncler rimane il nostro top pick nel settore , per multipli più attraenti (a 22,7x PE 2026E rispetto alle 24,5 volte della storia”.
Moncler è stato definito “ il titolo più cheap nel nostro coverage dopo Prada, rispetto a una media di settore (ex BC/RMS/SFER, ovvero Brunello Cucinelli, Hermès International e Salvatore Ferragamo) a 27,5 volte e 23,5 volte storico)”.
Ancora, la SIM ha menzionato la quota superiore al 10% della capitalizzazione di mercato in cassa (PE26 ex-cash di 20,5x), e altri punti di forza del colosso italiano del lusso, per la precisione: i “margini al top del settore e l’atteso miglioramento sul quarto trimestre (stagione di punta del marchio e più sbilanciata sul consumatore locale che sta guidando le crescite del settore in questa fase)”.
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Il presidente e AD di Moncler Remo Ruffini commenta i conti
Occhio intanto alle dichiarazioni rilasciate dal presidente e amministratore delegato di Moncler, Remo Ruffini, a commento dei conti:
“Chiudiamo i primi nove mesi dell’anno restando concentrati sull’esecuzione della nostra strategia con disciplina, flessibilità e una direzione chiara, consapevoli delle sfide, ma anche aperti alle opportunità che ci attendono. La nostra campagna di comunicazione Warmer Together, lanciata di recente, celebra i valori che definiscono Moncler da oltre 70 anni – le emozioni, le relazioni umane e il calore che nasce dallo stare insieme – raccontati attraverso l’amicizia di due icone di Hollywood. Gli stessi valori prendono vita in Casa Moncler, il nostro nuovo headquarter e una tappa importante nel nostro percorso. Più che un semplice luogo, è un’espressione concreta della nostra cultura, dove creatività e innovazione si
incontrano, e dove le nostre persone si ritrovano con forte energia e senso di appartenenza per costruire il futuro del marchio”.
Il CEO di Moncler ha concluso il suo commento sottolineando che, “in un mondo in continua evoluzione, restiamo fedeli a ciò che siamo, agendo con responsabilità e determinazione, senza mai compromettere il valore a lungo termine dei nostri brand per risultati di breve periodo”.
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