Facebook, Zuckerberg deciso: niente più obiettivi annuali

Marco Ciotola

11 Gennaio 2020 - 12:02

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Quest’anno il CEO del colosso di Menlo Park ha deciso di interrompere la tradizione di definire dei target annuali a gennaio

Facebook, Zuckerberg deciso: niente più obiettivi annuali

Niente più obiettivi annuali per Mark Zuckerberg e il suo Facebook. La tradizionale partenza del mese di gennaio, che Zuckerberg ha avviato ormai nel lontano 2009, sembra essere terminata.

11 anni fa il CEO annunciava i target dell’anno per la piattaforma, tra cui dare segnali concreti e seri delle intenzioni di crescita del social indossando una cravatta per lavorare ogni giorno.

Negli anni successivi, dava seguito alla tendenza impegnandosi a definire intenzioni, serie o meno serie, per i successivi 365 giorni.

Ma ora Zuckerberg sembra avere cose più importanti a cui pensare, elemento che risultava evidente già dai suoi ultimi obiettivi annuali, quelli per il 2019: “risolvere” i problemi di Facebook affrontando questioni relative a elezioni e privacy, e intensificare discussioni pubbliche sul ruolo della tecnologia nella società.

Per il 2020 - alla luce delle principali sfide che la compagnia dovrà affrontare nel prossimo decennio - Mark Zuckerberg ha dichiarato di essere deciso a non fissare nessun target; piuttosto, vuole prendere in considerazione un “focus a lungo termine”.

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Facebook, Zuckerberg deciso: niente più obiettivi annuali

Per Zuckerberg sembra essere venuto meno il senso di stilare un elenco semiserio di cose da fare nell’anno per sé e per la piattaforma:

“Piuttosto che avere sfide da un anno all’altro, ho cercato di pensare a come vorrei che il mondo e la mia vita appariranno nel 2030, così da poter essere sicuro di concentrarmi su quello”,

ha comunicato tramite un post su Facebook.

Il CEO del colosso di Menlo Park ha spiegato che, se tutto andrà secondo i piani, da qui a 10 anni sua figlia maggiore sarà al liceo, e spera quindi che entro il prossimo decennio le tecnologie di realtà aumentata e virtuale - su cui l’azienda è al lavoro - saranno così sviluppate che le persone potranno sentirsi come se fossero nella stanza con qualcun altro, anche se in realtà sono a migliaia di chilometri di distanza.

Per Zuckerberg, la capacità di essere presenti ovunque “ci aiuterà anche ad affrontare alcuni dei più grandi problemi sociali dei nostri giorni”:

“Oggi, molte persone si sentono obbligate a trasferirsi in città perché è lì che si trovano i posti di lavoro. Ma immaginiamo si possa vivere ovunque, e accedere a qualsiasi lavoro di base altrove. Se seguiamo l’iter avviato, un’ipotesi simile potrebbe essere molto vicina alla realtà entro il 2030”.

Una delle preoccupazioni di Zuckerberg sarà anche quella di definire le modalità per governare e gestire enormi piattaforme digitali come Facebook, che ha un numero medio giornaliero di utenti pari a quasi cinque volte la popolazione degli Stati Uniti.

Attenzione alta anche sul modo in cui i governi dovrebbero regolare la libertà di parola, la privacy e l’utilizzo dei dati sul web. La compagnia viene da anni estremamente difficili, sulla scia di scandali legati a problemi simili, tra cui interferenze elettorali e scarsa trasparenza sull’utilizzo improprio dei dati degli utenti.

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