Pensioni fino a 2.100 euro: di quanto aumentano da gennaio 2023?

Simone Micocci

8 Dicembre 2022 - 07:30

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Aumento pensioni nel 2023 grazie alla rivalutazione: ecco le cifre per gli assegni il cui importo lordo non supera i 2.100 euro.

Pensioni fino a 2.100 euro: di quanto aumentano da gennaio 2023?

Da gennaio 2023 l’importo delle pensioni subirà un adeguamento al rialzo. Una decisione motivata dall’aumento del costo della vita, del quale tiene conto il meccanismo d’indicizzazione annuale con cui le pensioni, come pure i trattamenti assistenziali, vengono aggiornati e adeguati al tasso d’inflazione registrato negli ultimi 12 mesi.

E basta guardarsi intorno per rendersi conto che quest’anno i prezzi sono aumentati notevolmente, complice specialmente la guerra in Ucraina che ha portato a un incremento dei costi dell’energia innescando un circolo vizioso che non sembra volersi arrestare.

Per questo motivo la rivalutazione delle pensioni quest’anno garantirà un aumento molto più tangibile rispetto agli anni scorsi: basti pensare che la rivalutazione applicata nel 2020 fu dello 0,5%, mentre nel 2021 non c’è stata alcuna variazione e quindi l’aumento fu pari a zero.

Per il 2022, invece, il tasso di rivalutazione accertato, ma provvisorio, è persino del 7,3%, il quale si applicherà per intero sulle pensioni d’importo inferiore alle 4 volte il trattamento minimo, quindi anche per quelle il cui importo è appena inferiore ai 2.100 euro.

Non bisogna commettere l’errore di pensare, però, che a gennaio 2023 la pensione aumenterà del 7,3%: bisogna considerare, infatti, che il governo Draghi ha anticipato una parte della rivalutazione, il 2% per l’esattezza, nel mese di ottobre 2022, stabilendo che tale percentuale debba essere decurtata da quella di rivalutazione.

Di conseguenza, l’aumento non sarà del 7,3%, bensì del 5,3%: ecco quali aumenti aspettarsi, quindi, per una pensione il cui importo non supera i 2.100 euro.

Tasso di rivalutazione pensione fino a 2.100 euro

Come anticipato, la rivalutazione piena si applica per tutte le pensioni il cui importo lordo non supera di 4 volte il trattamento minimo. Di fatto, fino a poco più di 2.100 euro l’assegno godrà di una rivalutazione pari al 7,3%, da cui però va sottratta la percentuale, il 2%, già riconosciuta da ottobre 2022 per effetto di quanto disposto dal decreto Aiuti bis.

Il tasso di rivalutazione da applicare sulle pensioni fino a 2.100 euro, quindi, è del 5,3%.

Di quanto aumentano le pensioni fino a 563,73 euro

Partiamo dagli assegni più bassi, ossia quelli che non superano la soglia della pensione minima. Nel 2022 questa ha un importo pari a 525,38 euro, che dall’ottobre scorso è salito a 535,88 euro visto l’aumento del 2% disposto grazie all’anticipo della rivalutazione.

Da gennaio 2023 ci sarà un ulteriore aumento, del 5,3%. Ne risulta quindi che la pensione minima salirà a 563,73 euro, mentre ad esempio una pensione da 500 euro godrà di un incremento di 26,50 euro mensili, 15,90 euro in più se l’assegno è di 300 euro.

Va detto, però, che quando l’assegno è inferiore all’importo della pensione minima ne risulterà un ulteriore aumento, come disposto dalla legge di Bilancio 2023. Con la manovra, infatti, viene introdotto un incremento aggiuntivo dell’1,5%, da applicare sull’importo già rivalutato.

Quindi, una pensione di 300 euro, salita a 315,90 euro grazie alla rivalutazione, aumenterà fino a 320,63 euro, mentre una di 500 euro tra indicizzazione e ulteriore aumento arriverà a 534,39 euro.

La pensione minima, invece, raggiungerà i 572,18 euro.

Tale aumento spetterà anche alle pensioni che hanno un importo compreso tra i 563,73 e i 572,18 euro. La maggiorazione, però, non sarà dell’1,5%, in quanto pari alla somma necessaria per far sì che l’importo percepito raggiunga i suddetti 572,18 euro. Quindi, una pensione di 570 euro mensili, godrà di una maggiorazione di appena 2,18 euro.

Di quanto aumentano le pensioni tra 572,18 e 2.100 euro

Sopra i 572,18 euro, e comunque entro la soglia dei 2.100 euro, le pensioni godranno di un incremento del 5,3% a gennaio 2023. Per farsi un’idea di quanto si guadagna, basta applicare la suddetta percentuale all’importo indicato nell’ultimo cedolino di pensione percepito, quello di dicembre appunto. Ne risulterà:

  • pensione da 600 euro, incremento di 31,80 euro;
  • pensione da 800 euro, incremento di 42,40 euro;
  • pensione da 1.000 euro, incremento di 53 euro;
  • pensione da 1.200 euro, incremento di 63,60 euro;
  • pensione da 1.500 euro, incremento di 79,50 euro;
  • pensione da 1.800 euro, incremento di 95,40 euro;
  • pensione da 2.000 euro, incremento di 106 euro;
  • pensione da 2.100 euro, incremento di 111,30 euro.

I suddetti importi sono da considerare al lordo. Inoltre, è bene ricordare che si tratta di importi provvisori: il tasso definitivo di rivalutazione, infatti, verrà accertato solamente a gennaio 2023, e semmai dovesse essere più alto (il che è molto probabile) ne verrà applicata la differenza nel gennaio 2024, e in sede di conguaglio ne verranno riconosciuti anche gli arretrati.

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