Pensioni: come avere 100 euro in più al mese

Simone Micocci

20 Luglio 2022 - 10:55

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Aumentare la pensione futura di 100 euro, come fare? Una soluzione è ritardare il collocamento in quiescenza: ecco gli effetti benefici sull’assegno.

Pensioni: come avere 100 euro in più al mese

Per prendere 100 euro di pensione in più bisogna continuare a lavorare per almeno un paio di anni. È importante saperlo, specialmente se si sta ragionando sulla possibilità di andare in pensione a breve.

Continuando a lavorare, infatti, si beneficia di un aumento della pensione, d’importo variabile a seconda del reddito percepito, che nel migliore dei casi può essere di tre cifre.

Tutto dipende dal funzionamento del sistema di calcolo contributivo, che si applica per i periodi contributivi successivi all’1 gennaio 1996, il quale premia coloro che ritardano l’accesso alla pensione. Nel dettaglio, con il sistema contributivo la pensione viene calcolata moltiplicando il cosiddetto montante contributivo, ossia l’insieme dei contributi versati dal lavoratore, per il coefficiente di trasformazione, tanto più vantaggioso quanto più si ritarda il collocamento in quiescenza.

Visto il funzionamento di tale sistema, è ovvio che per aumentare l’importo della pensione bisogna intervenire o sul montante contributivo o sul coefficiente di trasformazione, o persino su entrambi se possibile. È il caso, ad esempio, di chi decide di continuare a lavorare per un altro anno, ritardando di 12 mesi l’accesso alla pensione.

Come avere una pensione più alta con il sistema contributivo

Come visto sopra, per trasformare il montante contributivo in pensione viene applicato un certo coefficiente che varia a seconda dell’età del pensionamento, secondo il principio per cui tanto più si ritarda l’accesso quanto più vengono valorizzati i contributi versati.

Nel dettaglio, nel biennio 2021-2022 i coefficienti di trasformazione sono i seguenti:

Età di pensionamento Coefficiente di trasformazione
57 4,186%
58 4,289%
59 4,399%
60 4,515%
61 4,639%
62 4,770%
63 4,910%
64 5,060%
65 5,220%
66 5,391%
67 5,575%
68 5,772%
69 5,985%
70 6,215%
71 6,466%

Dunque, basterebbe ritardare l’accesso alla pensione di uno o più anni per guadagnare di più. Pensiamo ad esempio a una persona che all’età di 67 anni ha maturato un montante contributivo di 200 mila euro: andando in pensione subito avrebbe diritto a una pensione annua di 11.150 euro, poco più di 850 euro al mese. Ritardando l’accesso alla pensione di un anno, non continuando a lavorare, e mantenendo quindi un montante contributivo di 200 mila euro, ne risulterà un importo di 11.544 euro, quindi circa 890 euro al mese.

Non siamo, dunque, a un aumento a tre cifre, al quale invece ci si arriva continuando a lavorare nel periodo in cui si decide di ritardare l’accesso alla pensione.

Quanto si guadagna di pensione per ogni anno di lavoro

Ritardando l’accesso alla pensione e continuando a lavorare per il tempo che vi separa dal pensionamento avrete diritto a una pensione più elevata. Nel dettaglio, per capire quanto un anno in più di lavoro aumenta la pensione bisogna guardare non solo al coefficiente di trasformazione ma anche agli effetti positivi per il montante contributivo.

A tal proposito, per rispondere alla domanda su quanto si guadagna di pensione per ogni anno di lavoro in più basta sapere che sul reddito percepito dall’attività lavorativa si versa, nel caso del lavoro subordinato, il 33% di contributi.

Ad esempio, per un’attività lavorativa con reddito da 10 mila euro l’anno, ne risultano 3.300 euro di contributi in più.

A tal proposito, ecco una tabella dove abbiamo sintetizzato gli effetti di un anno di lavoro sulla pensione in base all’età in cui avviene il pensionamento e all’importo del reddito percepito.

Età di pensionamento Reddito di 15.000 euro Reddito di 20.000 euro Reddito di 25.000 euro Reddito di 30.000 euro Reddito di 35.000 euro Reddito di 40.000 euro Reddito di 45.000 euro
58 anni 212,30 283,07 353,84 424,61 493,23 566,14 636,91
59 anni 217,75 290,33 362,91 435,50 505,88 580,66 653,25
60 anni 223,49 297,99 372,48 446,98 519,22 595,98 670,47
61 anni 229,63 306,17 382,71 459,26 533,48 612,34 688,89
62 anni 236,11 314,82 393,52 472,23 548,55 629,64 708,34
63 anni 243,04 324,06 405,07 486,09 564,65 648,12 729,13
64 anni 250,47 333,96 417,45 500,94 581,90 667,92 751,41
65 anni 258,39 344,52 430,65 516,78 600,30 689,04 775,17
66 anni 266,85 355,80 444,75 533,70 619,96 711,61 800,56
67 anni 275,96 367,95 459,93 551,92 641,12 735,90 827,88
68 anni 285,71 380,95 476,19 571,42 663,78 761,90 857,14
69 anni 296,25 395,01 493,76 592,51 688,27 790,02 888,77
70 anni 307,64 410,19 512,73 615,28 714,72 820,38 922,92
71 anni 320,06 426,75 533,44 640,13 743,59 853,51 960,20

Guardando a questa tabella, dunque, ne risulta che più si va avanti con l’età e più un anno di lavoro ha effetti positivi sulla pensione. Va detto che difficilmente un solo anno di contributi versati in più permette di aumentare la pensione futura di 100 euro al mese, più facile raggiungere tale obiettivo ritardando l’accesso di almeno due anni, sempre continuando a lavorare nel frattempo.

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