Pensione Quota 41 nel 2023, i contributi della Naspi sono validi per il raggiungimento del requisito contributivo?

Lorenzo Rubini

8 Dicembre 2022 - 11:35

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Per i lavoratori precoci possono essere utilizzati i contributi figurativi della Naspi nel raggiungimento dei 41 anni di contributi necessari per la Quota 41?

Pensione Quota 41  nel 2023, i contributi della Naspi sono validi per il raggiungimento del requisito contributivo?

Nonostante le novità che andrà ad introdurre la legge di Bilancio nel 2023, la pensione Quota 41 per lavoratori precoci, essendo una misura strutturale, resterà invariata. Potranno, quindi, accedervi i lavoratori precoci che possono vantare almeno 41 anni di contributi e che rientrano in uno dei profili di tutela previsti dalla normativa.

A tal proposito rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:

Buongiorno
sono un lavoratore dipendente nel settore privato della MetalMeccanica nato nel 1967.
Ho iniziato a lavorare in regola con i contributi nel novembre del 1984, a tutt’oggi sono in una situazione precaria sotto il profilo del lavoro.
Volevo sapere se in caso di licenziamento, per raggiungere Quota 41, potevo esercitare opzione dei contributi volontari e quanto più ’o potrebbe costarmi questa soluzione ...diciamo per 12 mensilità? Volevo inoltre sapere se la Naspi in questo caso aumenterebbe i contributi figurativi ai fini della pensione?
Se avete anche ulteriori informazioni in merito a Quota 41 Non esitate ad inviarmele le consulterò con attenzione!

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Contributi Naspi e Quota 41

Per quanto la riguarda se è nato nel 1967 ed ha iniziato a lavorare nel 1984 rientra nei lavoratori precoci, a patto di aver versato, dal 1984 almeno 12 mesi di contributi prima di compiere i 19 anni. .

In caso di licenziamento da parte del suo datore di lavoro rientrerebbe in uno dei profili tutelati per poter accedere alla Quota 41, visto che possono accedere a questa misura solo caregiver, invalidi, gravosi e disoccupati. Questi ultimi solo a seguito di licenziamento e a patto che abbiano fruito interamente dell’indennità di disoccupazione loro spettante.

L’eventuale periodo di Naspi sarebbe interamente conteggiato nei contributi validi per il raggiungimento dei 41 anni necessari per l’accesso. Come certamente saprà, infatti, l’indennità di disoccupazione è coperta interamente da contribuzione figurativa che è valida sia al diritto che alla misura della maggior parte delle misure previdenziali. Quindi, il periodo di disoccupazione può tranquillamente conteggiarlo nei contributi utili al raggiungimento dei 41 anni di contributi necessari.

Se, eventualmente, al termine della Naspi, non avesse ancora perfezionato il requisito necessario potrebbe certamente chiedere all’INPS l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari per soddisfare i contributi mancanti e poter cogliere quanto prima il pensionamento che le spetta. Per il costo, però, non so aiutarla visto che è l’INPS a stabilire il prezzo della prosecuzione volontaria sulla base delle retribuzioni dei precedenti 12 mesi di lavoro. Il costo, quindi, cambia da soggetto a soggetto.

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