Patatine fritte, occhio alla spesa: ecco i marchi che contengono acrilammide

Alessandro Nuzzo

30 Luglio 2022 - 11:03

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I risultati del test effettuato dalla rivista Il Salvagente sulle patatine surgelate ha mostrato in alcuni casi la presenza di acrilammide e tracce di pesticidi.

Patatine fritte, occhio alla spesa: ecco i marchi che contengono acrilammide

Le patatine fritte sono una gioia per il palato. Quando sale la voglia di mangiarle sarebbe consigliato prepararle fresche a casa usando anche del buon olio. Ma spesso per mancanza di tempo si ricorre alle confezioni di patatine surgelate che si trovano in gran quantità nei reparti frigo di ogni supermercato.

Un prodotto veloce, idoneo alla cottura sia in friggitrice che al forno e pronto in pochi minuti. Ma siamo sicuri che sia la soluzione più salutare? Il test condotto dalla rivista Il Salvagente su 12 marche di patatine surgelate ha mostrato purtroppo in alcuni casi la presenza sia di pesticidi che di acrilammide, ovvero il composto che si forma quando si cuoce un alimento ricco di amido a temperature superiori ai 120 gradi e che è ritenuto probabile cancerogeno.

Ecco il risultato del test de Il Salvagente e quali marche di patatine hanno totalizzato il punteggio peggiore.

Patatine fritte surgelate: il risultato del test de Il Salvagente

La rivista leader in Italia nei test di laboratorio a tutela dei consumatori ha portato in analisi 12 marche diverse di patatine surgelate. Ad essere analizzate sono state:

  • Carrefour – Patatine fritte a fiammifero speciale forno;
  • Conad – patatine da forno;
  • Coop – Patate da forno prefritte surgelate;
  • Esselunga – Patate da forno prefritte surgelate;
  • Eurospin – Delizie del sole patatine;
  • Findus – Pat bon;
  • Lidl – Harvest basket patatine fritte;
  • McCain – Le patatine originali supercroccanti anche in forno;
  • MD – Le specialità di Beppe patate da forno;
  • Pam – Patate da forno prefritte surgelate senza glutine;
  • Pizzoli – Patasnella da sempre in forno;
  • Todis – Bontà dell’orto patatestick da forno prefritte.

Detto che dai risultati nessuna marca è risultata sforare i limiti di legge per quanto riguarda la quantità di acrilammide e pesticidi, la situazione è apparsa molto eterogenea.

Sono 4 le patatine che non hanno ottenuto la sufficienza lasciando qualche perplessità: Pam, Todis, Lidl e Findus. Il problema per le 4 marche è stata soprattutto la cottura visto che al termine dei minuti indicati sulla confezione risultavano ancora crude.

Per questo motivo non è stato possibile analizzare i valori di acrilammide data la mancata cottura. Negli altri casi invece l’analisi c’è stata e i risultati sono molto variegati: si va dai 71 microgrammi per chilo ad un massimo di 473 delle patatine Conad.

C’è da dire che tutte sono al di sotto del limite di legge fissato a 500 mcg/kg anche se la pericolosità della sostanza che può aumentare il rischio di ammalarsi di cancro invita sempre alla prudenza.

Nel test si è cercato anche tracce di pesticidi o altre sostanze sgradite. Nella maggior parte dei casi il prodotto contiene solo patate e olio di girasole, ma esistono delle eccezioni. Come le patate Coop e MD in cui sono state trovare tracce di fitofarmaci seppur al di sotto dei limiti di legge.

Il primato per sostanze sgradite spetta alle patatine Carrefour che contengono estratto di lievito, destrosio, agenti lievitanti come difosfati e carbonato di sodio. Sostanze che servono a rendere più appetitose le patatine migliorando consistenza e colore. Una scelta davvero incomprensibile considerata la semplicità del prodotto.

Come evitare la formazione di acrilammide

Detto del rischio tossicità dell’acrilammide che si forma quando si cuociono alimenti ricchi di amido appunto come le patate ad alte temperature, per limitare il rischio sarebbe meglio optare per una cottura in forno anziché in padella o in friggitrice.

La cottura in forno infatti è più regolare, evita i picchi e di conseguenza limita la formazione di questo composto. Fermo restando che il consiglio resta sempre quello di limitarne il consumo e farlo partendo sempre da un prodotto fresco, preparato in casa anziché optare per la soluzione surgelata.

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