Roma, ultime notizie: il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini, ha dichiarato che entro la fine della legislatura il Pantheon diventerà a pagamento. Ma è davvero così semplice superare tutte le problematiche oggettive?
Pantheon, l’ingresso presto potrebbe diventare a pagamento. Questa è la proposta di Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali e del Turismo, che intende introdurre un biglietto per l’entrata entro la fine di questa legislatura.
Dichiarazioni, queste di Franceschini sul Pantheon a pagamento, che arrivano mentre il ministro si trovava alla presentazione del nuovo allestimento delle Gallerie Barberini e Corsini, sempre a Roma.
L’idea di Franceschini è che il Pantheon diventi a pagamento così come, attualmente, avviene con il Colosseo e altri musei della capitale. I soldi ricavati serviranno alla manutenzione della struttura stessa e, per il 20%, andrebbero a confluire nel fondo di solidarietà.
Una proposta questa di Franceschini destinata a far discutere. Ma un eventuale Pantheon a pagamento potrebbe incontrare anche difficoltà pratiche ed estetiche, vediamo perché.
Pantheon a pagamento: la proposta di Franceschini
Rendere il Pantheon a pagamento, come nelle intenzioni di Dario Franceschini, darebbe un grande aiuto soprattutto alle casse del fondo di solidarietà nazionale museale. Ogni anno infatti, sono circa 7 milioni le persone che si recano in vista nel vecchio tempio pagano.
Per Franceschini, mettere un biglietto di ingresso per il Pantheon, è una necessità da approvare in tempo molto brevi.
Penso che entro questa legislatura il Pantheon sarà visitabile pagando un biglietto, magari anche basso. Le risorse derivanti dalla bigliettazione, potranno servire per interventi sulla struttura stessa, oltre che confluire nel fondo di solidarietà, come fanno il Colosseo e tutti gli altri musei che vi versano il 20 per cento degli incassi.
Un biglietto dunque, anche con un prezzo contenuto, per poter visitare il Pantheon, con le risorse ricavate reinvestite nella manutenzione del sito e nel fondo di solidarietà.
Pantheon a pagamento: tutti i dubbi sulla proposta Franceschini
Il Pantheon è stato il primo luogo di culto ad essere convertito, da tempio pagano, in una basilica cristiana. Come tale, il renderlo a pagamento implicherebbe anche accordarsi con le strutture ecclesiastiche presenti.
Siamo a buon punto con i rapporti con la Chiesa, si può fare come in altri luoghi di culto d’Italia e cioè far convivere la visita dei turisti con le celebrazioni per i fedeli
Se l’accordo con la Chiesa non sembrerebbe essere un problema per il ministro, potrebbero esserci difficoltà invece sul come regolare l’ingresso a pagamento.
Il Pantheon è un sito di una bellezza unica, deturparlo con inferriate, tornelli o diavolerie simili, sarebbe un vero sfregio. Difficile nel caso, anche individuare un’area di prefiltraggio nella piazza circostante.
Perplessità che sembra però non avere il ministro Franceschini, che vuole cambiare il Pantheon dopo aver mutato il Colosseo in un parco archeologico.
Franceschini cambia il Colosseo: ora è un parco archeologico
Nel cuore del Centro Storico di Roma è nato il parco archeologico. Ne faranno parte, oltre che il Colosseo, anche il Foro Romano, il Palatino e la Domus Aurea. Un cambio questo non soltanto di denominazione, ma che andrà a variare soprattutto l’aspetto gestionale.
A cambiare sarà il modo in cui il nuovo parco archeologico verrà gestito. Come il decreto verrà firmato, il Colosseo avrà un’autonomia gestionale. Al comando quindi ci sarà un direttore manager, per il cui ruolo entro gennaio verrà pubblicato un bando internazionale.
Dal punto di vista del costo dei biglietti e degli orari delle visite, cosa cambia? Poco o nulla, visto che i tempi dell’insediamento del nuovo manager non saranno brevi, con la nomina che dovrebbe arrivare a fine 2017.
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