La Pa paga le imprese in 30 giorni, la svolta

Patrizia Del Pidio

30 Giugno 2025 - 12:07

La Pubblica Amministrazione sta rispettando i termini dei pagamenti per le imprese. L’81% degli importi sono liquidati entro 30 giorni.

La Pa paga le imprese in 30 giorni, la svolta

L’Italia entro il 30 giugno si era prefissata di raggiungere i 40 obiettivi del Pnrr, tra i quali quello di riuscire a pagare le imprese fornitrici entro non più di 30 giorni (solo alla sanità sono concessi fino a 60 giorni). Per avere diritto al riconoscimento dell’ottava rata (si parla di 12,8 miliardi di euro) il nostro Paese doveva dimostrare di aver raggiunto entro la fine di giugno gli obiettivi stabiliti e otto di questi rappresentano per l’Italia una svolta storica.

La battaglia contro il ritardo nei pagamenti, avviata oltre 12 anni fa, partiva da una situazione in cui le fatture che le imprese presentavano ai pubblici uffici erano liquidate entro 120-130 giorni. Dopo 12 anni di ritardo, ora, le imprese fornitrici riescono a ottenere il pagamento entro 30 giorni.

Fatture saldate a 130 giorni, perché era un duro colpo?

A dare il via alla ricerca di ridurre i tempi di liquidazione delle fatture alle imprese fornitrici fu il Governo Letta per dare un colpo all’economia in recessione. Allora si pensò a un meccanismo che permetteva al Mef di anticipare la liquidità alla Cassa depositi e prestiti che poi ha distribuito agli enti locali e alle Regioni le somme necessarie per saldare i debiti. Allora, infatti, le imprese erano messe in crisi non dai debiti, ma dai crediti che dovevano riscuotere.

Dopo l’arrivo della liquidità furono stabilite regole per tenere a bada i pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione ai privati. La cosa riuscì a dare una sferzata all’economia reale del Paese, anche se la riforma passò sotto silenzio.

Che cosa è cambiato dal 2013?

A fine 2024, secondo i calcoli del Mef, si è passati da un tempo medio di 120-130 giorni a 30 giorni per il pagamento delle fatture. Il passaggio non è stato netto se si pensa che nel 2019 ci volevano ancora 43 giorni e nel 2023 ne occorrevano 33 alle Regioni. Gli enti locali, invece, hanno fatto meglio passando dai 42 giorni del 2019 ai 26 giorni del 2023.

Solo nel settore della sanità le imprese devono attendere fino a un massimo di 60 giorni, anche se nell’81% dei casi oggi le fatture sono pagate in un massimo di 35 giorni.

Il risultato va considerato anche tenendo conto dell’inflazione del triennio 2021/2023 e dell’aumento delle fatture presentate a causa degli interventi necessari all’attuazione del Pnrr.
La Ragioneria dello Stato riassume la questione con una nota che accompagna il monitoraggio nella quale si legge:

“Gli importanti risultati conseguiti scaturiscono da una pluralità di interventi adottati nel corso del tempo, che hanno trovato nelle attività di monitoraggio il principale presupposto e punto di sintesi”.

Tra le percentuali di successo, vanno presi in considerazione anche i ritardi di alcuni Ministeri nel saldo delle fatture: da 2,4 giorni del Ministero delle Infrastrutture ai 10,7 giorni del Viminale. Anche se i ritardi ancora ci sono, siamo ben lontani dalla media di 120-130 giorni di dodici anni fa.

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