Vuoi andare a lavorare all’estero? Questi sono i Paesi con maggiori opportunità di assunzione. E ti pagano di più.
In Europa ci sono diversi Paesi dove non solo trovare lavoro è più facile, vista la disponibilità di molti posti vacanti: qui infatti, lo stipendio medio è nettamente più alto rispetto all’Italia e la qualità della vita raggiunge livelli tra i più alti al mondo.
Sono destinazioni dove la carenza di manodopera spinge aziende e istituzioni ad aprire le porte ai lavoratori stranieri, italiani compresi. Nel dettaglio, secondo i dati Eurostat e i più recenti report economici, Belgio, Paesi Bassi e Austria figurano tra gli Stati con il maggior numero di posti vacanti, soprattutto in settori come sanità, costruzioni, logistica, industria e IT.
Non solo: in questi Paesi si guadagna meglio e si vive con standard elevati, come confermato anche dal World Happiness Report 2025, dove queste nazioni si posizionano stabilmente nella parte alta della classifica europea per benessere e soddisfazione di vita. Quindi, se stai valutando l’opportunità di una carriera all’estero, caratterizzato da un futuro più sereno e uno stipendio più alto, questi tre Paesi europei potrebbero essere l’occasione giusta per te.
Quali sono i Paesi (e i settori) in Europa con più posti di lavoro vacanti
Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel quarto trimestre del 2024 il tasso medio di posti vacanti nell’Unione Europea ha toccato il 2,8%, ma Belgio, Paesi Bassi e Austria spiccano nettamente sopra questa media, con numeri che raccontano una vera emergenza di manodopera in diversi comparti.
In Belgio, ad esempio, il tasso di posti vacanti è arrivato al 4,7%. Le aziende faticano a trovare personale soprattutto nella sanità, nell’edilizia, nei trasporti, nella logistica e nel settore IT, dove la domanda di professionisti qualificati supera di gran lunga l’offerta locale. Anche i Paesi Bassi registrano un tasso molto alto, pari al 4,5%. Qui la difficoltà a reperire lavoratori riguarda comparti fondamentali per l’economia olandese come la ristorazione, il turismo, la sanità, la tecnologia e la manifattura avanzata. L’Austria, invece, si attesta poco sotto, con un tasso di posti vacanti del 4,4%, e mostra una forte richiesta di figure professionali nel turismo, nell’industria metalmeccanica, nella sanità e in ruoli tecnici altamente specializzati.
In questi Paesi, il problema non è la mancanza di opportunità, bensì la difficoltà di trovare persone pronte a ricoprire determinate posizioni, sia per mancanza di competenze specifiche che per la scarsa attrattiva di alcuni mestieri fra i lavoratori locali. Ecco perché cresce l’attenzione verso i lavoratori stranieri, italiani compresi, considerati una risorsa preziosa per colmare i vuoti lasciati aperti sul mercato.
Si guadagna di più e si vive meglio
Non è solo la quantità di offerte di lavoro a rendere Belgio, Paesi Bassi e Austria delle mete così ambite per chi sogna un futuro all’estero. A fare davvero la differenza sono gli stipendi più alti e la qualità della vita sensibilmente migliore rispetto all’Italia.
Secondo l’analisi pubblicata dal Corriere della Sera sulla classifica europea degli stipendi reali, in tutti e tre questi Paesi i lavoratori guadagnano più che in Italia sia in termini nominali sia soprattutto in termini di potere d’acquisto. In Belgio, ad esempio, la retribuzione media annuale supera i 46.000 euro lordi, mentre nei Paesi Bassi si sfiorano i 50.000 euro, con salari minimi tra i più alti d’Europa. Anche l’Austria offre stipendi competitivi, con valori medi che arrivano a poco meno di 64.000 euro annui in diversi settori qualificati, cifre decisamente superiori ai circa 32.000 euro medi lordi italiani.
Ma non ci sono solo fattori economici: secondo il World Happiness Report 2025, Belgio, Paesi Bassi e Austria si collocano stabilmente nella parte alta della classifica mondiale per benessere e soddisfazione di vita. Servizi pubblici efficienti, sanità di qualità, maggiore equilibrio tra lavoro e tempo libero e un forte senso di sicurezza sociale contribuiscono a rendere la quotidianità molto più serena rispetto a quella italiana. Vivere in questi Paesi significa avere accesso a infrastrutture moderne, a una burocrazia più snella e a una rete di welfare che supporta davvero chi lavora e chi ha famiglia.
Opportunità di lavoro anche per gli italiani
La combinazione di alta domanda di lavoro e carenza di manodopera locale ha aperto le porte, in Belgio, Paesi Bassi e Austria, a lavoratori provenienti dall’estero, italiani compresi. E attenzione, perché le aziende di questi Paesi non cercano solo professionisti iperqualificati: ci sono occasioni anche per operai specializzati, addetti alla logistica, cuochi, camerieri, personale sanitario e tecnici in diversi settori. E in molti casi le imprese offrono contratti stabili, stipendi sopra la media e benefit come corsi di lingua o supporto logistico per il trasferimento.
Tant’è che nei Paesi Bassi esistono anche incentivi fiscali molto vantaggiosi per i lavoratori stranieri. Si tratta del cosiddetto 30% ruling, una misura che permette ai dipendenti qualificati provenienti dall’estero di percepire il 30% del reddito esentasse per un periodo che può arrivare fino a cinque anni. Questo significa uno stipendio netto più alto, rendendo ancora più conveniente trasferirsi e lavorare nei Paesi Bassi.
A tal proposito, sul portale Eures si trovano le opportunità di lavoro per questi Paesi: qui potete candidarvi e sperare di essere tra quelli che potranno iniziare una nuova carriera all’estero, beneficiando dei vantaggi offerti dalle economie ospitanti.
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