Chi è il padre di Kata: perché è stato condannato e perché adesso è libero

Alessandro Cipolla

15 Giugno 2023 - 15:50

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Miguel Angel Romero Chiccllo padre della piccola Kata la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze, è uscito dal carcere: ecco perché è stato condannato e i motivi della scarcerazione.

Chi è il padre di Kata: perché è stato condannato e perché adesso è libero

Miguel Angel Romero Chiccllo il padre di Mia Kataleya Chicllo Alvarez - per tutti Kata, la bambina di 5 anni scomparsa lo scorso 10 giugno a Firenze - è stato scarcerato dal giudice di sorveglianza.

Del padre di Kata non si hanno molte informazioni: a 26 anni da marzo Miguel Angel Romero Chiccllo è stato rinchiuso nel carcere fiorentino di Sollicciano dopo una condanna in primo grado per furto e reati contro il patrimonio.

Una volta appresa la notizia della scomparsa di sua figlia Kata, l’uomo ha tentato il suicido in carcere ingerendo del detersivo liquido. Anche la mamma della bambina Katherine Alvarez nei giorni scorsi in preda alla disperazione ha provato a togliersi la vita ingerendo della candeggina: entrambi fortunatamente ora stanno bene.

Proprio mentre si stanno intensificando le ricerche della piccola Kata con gli inquirenti che potrebbero essere vicini a una svolta dopo aver ascoltato alcuni testimoni, Miguel Angel Romero Chiccllo padre della bambina è uscito dal carcere potendo finire di scontare la sua pena con l’obbligo di firma.

Kata bambina scomparsa a Firenze: chi è il padre

Lo scorso 10 giugno Mia Kataleya Chicllo Alvarez - una bambina di soli 5 anni - è scomparsa dall’ex hotel Astor - una struttura occupata dal 2022 - dove vive insieme alla sua famiglia di origine peruviana.

Il padre Miguel Angel Romero Chiccllo da marzo è stato rinchiuso in carcere per furto e reati contro il patrimonio, ma adesso gli è stato concesso di uscire e di scontare la sua pena con l’obbligo di firma. Stando all’avvocato dell’uomo sarebbe stato scarcerato “ per stare vicino alla famiglia ”.

La madre Katherine Alvarez nel momento della scomparsa della sua figlia più piccola - Kata ha un fratellino di 8 anni - si trovava a lavoro e aveva lasciato la bambina sotto la sorveglianza dello zio materno che la guardava dalla finestra mentre giocava con altri bimbi che vivono nello stabile occupato.

Poco dopo le 15.30 di quel sabato 10 giugno, lo zio non ha visto più Kata e ha iniziato a cercarla. La stessa cosa ha fatto la madre una volta tornata a casa: dopo circa tre ore, la donna ha denunciato la scomparsa ai Carabinieri.

Subito i riflettori si sono accesi anche sul padre e la madre di Kata, per capire quale potesse essere il motivo del rapimento di una bambina di cinque anni. Le indagini adesso sembrerebbero essere vicine a una svolta.

I miei problemi qua? Non penso sia questa cosa - ha dichiarato l’uomo a Chi l’ha Visto - Non posso credere che, per un problema semplice, portino via una bambina”. Poi in merito alla loro presenza nell’hotel “abbiamo comprato questa stanza e siamo stati qui, poi abbiamo comprato una stanza per i miei genitori e per mio cognato”.

Le ricerche intanto si stanno concentrando sul palazzo di via Boccherini, lo stabile adiacente con l’ex hotel Astor che comunica con la struttura ricettiva ora occupata tramite un cortile dove potrebbe essere stata rapita la bambina.

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