Grandi novità per OpenAI. Adesso ChatGPT può ospitare applicazioni di terze parte come Spotify, Booking e Canva. Ecco come funziona.
ChatGPT diventa un sistema operativo. Al DevDay 2025 di San Francisco, una conferenza per sviluppatori organizzata annualmente da OpenAI, il co-fondatore e CEO della società tech Sam Altman ha annunciato un’importante novità: ChatGPT potrà ospitare applicazioni di terze parti direttamente all’interno delle sue conversazioni.
In questo nuovo ecosistema si potrà, ad esempio, chiedere al chatbot di creare una playlist su Spotify, oppure di prenotare un pacchetto vacanza su Expedia. Ecco quali sono le novità principali.
Il nuovo ecosistema app di ChatGPT
“Adesso puoi chattare con le app”. Così afferma OpenAI nella presentazione video “Apps in ChatGPT”. Nel filmato, l’azienda mostra come è possibile comunicare con le app senza dover mai abbandonare la conversazione con il chatbot. Attualmente, sono già disponibili piattaforme come Booking.com, Figma, Coursera, Spotify, Zillow, Canva ed Expedia.
Tramite il solo uso del linguaggio, sarà quindi possibile creare progetti grafici su Canva, cercare casa con Zillow o realizzare prototipi su Figma. Inoltre, ChatGPT sarà in grado di suggerire l’app di riferimento a seconda delle esigenze dell’utente. Sam Altman ha dichiarato che “questa novità consentirà di avere una nuova generazione di app interattive, adattive e personalizzate, con le quali potrete chattare”. Entro la fine dell’anno, inoltre, saranno disponibili altre 11 nuove piattaforme.
Al momento, queste prime integrazioni sono disponibili per gli utenti connessi ai piani Free, Go, Plus e Pro negli Stati Uniti. Non è ancora chiaro quando l’aggiornamento sarà disponibile nei Paesi dell’Unione Europea.
OpenAI lancia un kit per sviluppatori
OpenAI ha presentato anche l’Apps SDK, un ambiente di sviluppo open source basato sul Model Context Protocol (MCP), lo standard che permette a ChatGPT di connettersi a dati e strumenti esterni. L’SDK consente agli sviluppatori di progettare, in un unico flusso integrato, la logica, l’interfaccia e il backend delle proprie app, così da creare esperienze fluide e perfettamente inserite nella chat.
Le applicazioni potranno offrire funzioni avanzate ai propri utenti, gestire login e accedere a contenuti premium direttamente all’interno di ChatGPT. L’obiettivo di Altman è costruire un ecosistema aperto ma regolato, dove sicurezza e trasparenza restano prioritarie. Ogni app dovrà rispettare le policy di OpenAI in materia di privacy e dichiarare con chiarezza i dati raccolti e le autorizzazioni richieste. Entro la fine dell’anno, inoltre, sarà possibile pubblicare le app in una directory ufficiale, primo passo verso un vero marketplace di esperienze integrate nel linguaggio naturale.
Arriva anche l’AgentKit
Accanto all’SDK arriva anche l’AgentKit, un pacchetto di strumenti pensato per creare agenti autonomi capaci di svolgere compiti complessi e coordinarsi tra diversi strumenti. Questi agenti potranno, ad esempio, organizzare prenotazioni, eseguire calcoli o gestire flussi di lavoro in sequenza, adattandosi al contesto e alle richieste dell’utente.
Il sistema include strumenti per monitorare e valutare le prestazioni, così da garantire affidabilità e personalizzazione. È la prima volta che OpenAI offre una piattaforma no-code in grado di portare gli agenti dal prototipo all’uso reale, aprendo così la strada a una nuova generazione di assistenti digitali su misura, pronti a operare in modo naturale e autonomo all’interno di ChatGPT.
© RIPRODUZIONE RISERVATA