L’OMS: “Il mondo ha avuto tempo per intervenire”

Marco Ciotola

02/05/2020

14/11/2022 - 17:44

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità difende il suo operato replicando a Trump e la schiera di critici: “Dichiarata emergenza globale quando non c’era ancora nessun morto”

L’OMS: “Il mondo ha avuto tempo per intervenire”

Il mondo ha avuto tempo a sufficienza per intervenire. Lo sostiene l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, che per la prima volta difende pubblicamente il suo operato replicando alla schiera di critici guidati da Donald Trump, secondo cui l’allarme dell’OMS sarebbe stato tardivo, dando così più spazio al coronavirus.

Sotto accusa quindi proprio la risposta iniziale alle prime epidemie, tanto che lo stesso tycoon ha persino minacciato di sospendere i finanziamenti all’Organizzazione, parlando di “passi falsi, errori, ritardi, fallimenti nella gestione dell’epidemia”.

Ma la risposta, arrivata dal direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, è stata chiara; Ghebreyesus ha ricordato che la data della dichiarazione di emergenza globale risale al 30 gennaio, quando i casi fuori dalla Cina erano inferiori alle cento unità e non c’era ancora nessun decesso legato alla COVID-19:

“Abbiamo dichiarato un’emergenza sanitaria globale il 30 gennaio, quando c’erano stati solo 82 casi al di fuori della Cina e zero morti. Significato? Il mondo ha avuto tempo a sufficienza per intervenire. Dichiarare emergenza globale in quella situazione penso che chiarisca tutto, dovrebbe chiarire tutto.”

L’OMS: il mondo ha avuto tempo per intervenire

Il direttore generale dell’OMS ha sottolineato inoltre l’invio di un team di scienziati ed esperti di malattie infettive a febbraio in Cina, quando c’erano “molte incognite” e lo scoppio era al suo stadio iniziale:

“Non abbiamo perso tempo, non volevamo perdere tempo; ricordo che molte persone ci consigliavano di non andare in Cina, perché si trattava di un virus completamente nuovo... ma noi abbiano detto no, andiamo”.

Risulta palese che i chiarimenti in arrivo dall’OMS abbiano in primis lo scopo di replicare alle accuse del presidente USA Donald Trump, che ha duramente criticato la risposta dell’Organizzazione alla pandemia:

“Una delle decisioni più pericolose e nocive dell’OMS è stata la sua disastrosa scelta di opporsi alle restrizioni di viaggio dalla Cina e da altre nazioni”,

ha dichiarato Trump solo qualche settimana fa.

L’OMS ha affettivamente lanciato l’allarme per lo scoppio del nuovo coronavirus in Cina a metà gennaio, che ha poi etichettato come pandemia l’11 marzo. In quella data i casi erano in totale 121.000.

Da allora, il virus si è diffuso in quasi tutti i Paesi del mondo, contagiando oltre 3,2 milioni di persone e uccidendone almeno 233.704, secondo i più recenti dati raccolti dalla Johns Hopkins University.

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