Реr unа bоttіglіа dі рlаѕtіса vuоtа rеѕtіtuіtа rісеvеrеmо сіrса 20 сеntеѕіmі іn futurо

Ilena D’Errico

22 Luglio 2025 - 20:11

Si sta facendo strada un nuovo metodo per il riciclo della plastica. Fino a 20 centesimi in più per ogni bottiglia.

Реr unа bоttіglіа dі рlаѕtіса vuоtа rеѕtіtuіtа rісеvеrеmо сіrса 20 сеntеѕіmі іn futurо

L’inquinamento da plastica è uno dei problemi ambientali più gravi e urgenti per il pianeta. Le strategie di rinforzo dell’economia circolare, che promuovono il riutilizzo e il riciclo, non stanno però producendo risultati soddisfacenti. Le bottiglie di plastica, in particolare, non vengono smaltite correttamente e riciclate a sufficienza, nonostante i molteplici programmi tentati da associazioni e governi. Sta così prendendo piede un nuovo metodo, che pare portare a un netto miglioramento del tasso di bottiglie in plastica riciclate e potrebbe presto diffondersi anche in Italia.

Dando 20 centesimi per ogni bottiglia di plastica restituita molti Paesi hanno incrementato il numero di bottiglie di plastica e lattine, con vantaggi non solo per l’ambiente ma anche per i consumatori e gli esercenti. La particolarità di questo metodo è che i cittadini non vengono pagati per riciclare, ma anzi ricevono la restituzione di un deposito cauzionale lasciato all’acquisto. Questo meccanismo, apparentemente antipatico, si rivela molto più efficace dei sistemi a premi in cui effettivamente c’è un guadagno. Vediamo perché e quali novità sono in arrivo.

Fino a 20 centesimi per ogni bottiglia di plastica restituita

Favorire il riciclo con il deposito cauzionale si dimostra funzionale, a dispetto delle apparenze. Il funzionamento è piuttosto semplice. Al momento dell’acquisto di bevande in bottiglie di plastica, lattine e altri prodotti analoghi il cliente viene chiamato a pagare un piccolo supplemento. Si tratta di circa 15 o al massimo 20 centesimi in più per ognuno di questi articoli, in aggiunta al prezzo di vendita. Dopo aver consumato le bevande, poi, sarà possibile restituire gli imballaggi presso lo stesso punto vendita e ottenere la restituzione del deposito pagato in fase di acquisto.

Di fatto, non c’è nessuna perdita per i consumatori, anche se in un primo momento sono chiamati a un esborso aggiuntivo rispetto al costo della spesa. Questi soldi vengono infatti restituiti per intero, come accade per ogni deposito cauzionale. Questa modalità è pratica per diversi motivi, soprattutto per la clientela stessa. È molto comodo, infatti, restituire le bottiglie in plastica presso lo stesso punto vendita di acquisto, magari quando si torna per fare la spesa familiare.

Non c’è alcuna perdita di tempo, non bisogna spostarsi fino ai punti di raccolta o alle isole ecologiche, né si richiedono particolari adempimenti. Ricevere la restituzione dei soldi pagati a titolo di cauzione è un incentivo molto più forte rispetto a premi, buoni da spendere nell’esercizio o similari. Eventuali depositi non riscattati, peraltro, vengono utilizzati per finanziare proprio il sistema di raccolta, diminuendo i costi complessivi.

In futuro questo metodo anche in Italia

I costi sono proprio uno dei pochi elementi a sfavore del sistema, che secondo il Conai richiede un investimento iniziale “di circa 2,3 miliardi di euro e un costo di gestione di circa 350 milioni di euro all’anno”. Il consorzio si è infatti opposto all’adozione del sistema di deposito cauzionale in Italia già nel 2022, considerandolo “una duplicazione inutile di costi economici e ambientali”. In ogni caso, questi sistemi sono oggi adottati da circa 50 Paesi di tutto il mondo, anche europei e vengono contemplati anche dal nuovo regolamento europeo sugli imballaggi (ancora non approvato definitivamente tuttavia).

Gli Stati comunitari si stanno infatti avvicinando a una scadenza importante: entro il 2026 ogni Stato deve aver raggiunto un tasso di raccolta di bottiglie in plastica e lattine dell’80% e presentare un piano nazionale per raggiungere l’obiettivo minimo del 90% entro il 2029. A tal proposito, l’Italia ha ottenuto una deroga. Gli Stati che arrivano a un tasso di riciclo dell’85% o superiore saranno esentati dal raggiungimento degli obiettivi sul riuso.

L’Italia sul punto è a tutti gli effetti uno dei migliori Paesi europei, avendo raggiunto gli obiettivi prefissati dai piani europei con grande anticipo e potrebbe pure riuscire a evitare il sistema del deposito cauzionale ancora per un po’, ma probabilmente non per sempre. È però probabile che questo metodo venga introdotto gradualmente e su base facoltativa, quindi anche in anticipo rispetto a quanto necessario.

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