Nuovo digitale terrestre, quando è previsto il nuovo stop dei canali

Chiara Esposito

30 Ottobre 2022 - 22:24

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Novità sul refarming del digitale terrestre. Una nota del Ministero dello Sviluppo Economico chiarisce il prossimo adeguamento datato gennaio 2023.

Nuovo digitale terrestre, quando è previsto il nuovo stop dei canali

La completa dismissione della codifica MPEG-2 culminerà a gennaio 2023. Lo attesta il Ministero dello Sviluppo Economico che, in merito ai prossimi passi del passaggio al DVB-T2, annuncia l’avvio dell’ultima fase del percorso nazionale verso il nuovo digitale terrestre.

Per adeguarsi e giocare d’anticipo però sui tempi i broadcaster televisivi hanno stabilito per il prossimo 21 dicembre le programmazioni della TV digitale terrestre saranno trasmesse soltanto in MPEG-4.

Questi eventi segnano l’apertura del secondo atto del processo di transizione. Il primo importante intervento su questo fronte era stato il reframing dei dispositivi, un passaggio conclusosi, come da programma, il 30 giugno 2022. L’allora ministro Giancarlo Giorgetti - in occasione dell’audizione in Commissione di vigilanza Rai svoltasi il 7 luglio - aveva sottolineato con soddisfazione come, nonostante la complessità tecnica del processo di trasferimento delle frequenze tv, l’operazione si fosse conclusa in modo soddisfacente, "con un risultato che non era per nulla scontato”.

Ripercorriamo i passaggi che ci hanno condotto fin qui e capiamo meglio come funzionerà lo switch-off di fine anno.

Concluso il reframing digitale: cosa ha detto il Mise

L’8 luglio scorso il Mise aveva ratificato l’andamento dei lavori, o meglio la conclusione delle operazioni di riorganizzazione delle frequenze televisive nazionali per la liberazione della banda 700 MHZ. Questo processo di aggiornamento ha comportato per i cittadini la risintonizzazione dei canali tv concretizzando la prima fase del passaggio alla Nuova Tv digitale.

La roadmap stabilita del Ministero dello Sviluppo economico ha visto infatti «un processo di refarming tutte le regioni, a partire dalla Sardegna, dal 15 novembre 2021, per finire con la Campania lo scorso 28 giugno 2022». La data ultima di spegnimento delle frequenze interessate è stata però il 30 giugno 2022, con l’addio alla banda 700MHz.

L’8 marzo era stata attivata dalle emittenti televisive la codifica Mpeg-4 sullo standard tecnologico DVBT, consentendo di fatto la trasmissione dei programmi in alta qualità.

L’attività di comunicazione verso la cittadinanza era stata capillare e molti sono anche i fondi spesi per incentivare l’acquisto di decoder o di una nuova tv con la rottamazione di televisori non abilitati alle nuove tecnologie. Come riportato nella stessa nota di relazione finale, per ridurre al minimo i disagi, «il Ministero ha stanziato un totale di 319 milioni di euro».

Non di meno «i cittadini di età pari o superiore ai 70 anni, con un trattamento pensionistico annuale non superiore a 20.000 euro» hanno potuto «richiedere un decoder gratuito che riceveranno direttamente a casa attraverso la convenzione tra Mise e Poste Italiane».

Le misurazioni statistiche a posteriori rivelano che oltre 4,2 milioni le famiglie, per un importo complessivo di oltre 263 milioni di euro, hanno beneficiato di questi incentivi.

Digitale terrestre: dal 21 dicembre addio ai canali Mpeg-2

L’ultima fase del percorso verso la Nuova Tv digitale era già stata annunciata negli scorsi mesi ma oggi trova conferma con l’annuncio di Confindustria Radio Televisione in merito alla volontà dei broadcaster di voler spegnere i canali Mpeg-2 il 20 dicembre 2022.

Il Ministero dello Sviluppo Economico, in una sua comunicazione ufficiale, ha quindi fatto sapere che dal 21 dicembre i canali TV del digitale terrestre saranno trasmessi solo in Mpeg-4.

Quest’ultimo aggiornamento vedrà un adeguamento generalizzato a partire da gennaio 2023, quando verrà adottato lo standard di trasmissione digitale terrestre di seconda generazione DVB-T2 con codifica HEVC Main 10. Con lo switch-off fissato al 21 dicembre insomma si compie definitivamente il passaggio al nuovo standard.

Per i consumatori ciò significa che, dopo quella data, i canali di tutte le emittenti televisive potranno essere visibili soltanto se si è in possesso di TV o decoder in grado di supportare l’alta definizione (HD). Qualora non lo si fosse ancor fatto insomma è bene verificare la compatibilità del proprio televisore al nuovo digitale terrestre.

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