Su molti semafori europei sta iniziando a comparire una croce rossa luminosa. Ecco cosa significa e come devono comportarsi i guidatori
Sulle principali strade dei Paesi europei la segnaletica si sta rapidamente evolvendo e stanno iniziando a comparire nuovi simboli da conoscere più velocemente possibile. Uno dei più importanti, introdotto nell’ambito degli sforzi per regolare il traffico in modo più sicuro ed efficace, è una croce rossa luminosa nei semafori.
Scopriamo a cosa serve, come funziona e perché potrebbe rivelarsi molto utile anche in Italia.
Cosa significa la croce rossa sul semaforo?
La croce rosse luminosa è stata al momento installata in via sperimentale in luoghi in cui le svolte a sinistra sono più pericolose e ha una funzione puramente informativa.
Se il segnale è acceso il guidatore sa che le auto che viaggiano in direzione opposta hanno il semaforo rosso e pertanto può girare a sinistra senza rischio di incidenti. Al contrario, se la croce è spenta, il traffico in direzione opposta ha il semaforo verde e pertanto il conducente deve alzare il livello di attenzione e dare la precedenza prima di svoltare.
La croce rossa aiuta davvero il traffico?
La croce rossa sul semaforo non è un segnale di stop o un divieto, bensì un sistema di allerta che ha l’obiettivo di alzare il livello di sicurezza nelle svolte a sinistra. Secondo gli esperti di viabilità e trasporti il suo utilizzo riduce le possibilità di collisioni negli incroci e aumenta la fluidità del traffico, in particolar modo nelle grandi città.
Una teoria che trova riscontro nella situazione di Parigi, dove le croci rosse stanno aiutando i guidatori a reagire più rapidamente e stanno decongestionando il traffico nelle ore di punta.
Arrivano nuovi segnali
Oltre alla croce rossa c’è un’altra grande novità nella segnaletica europea: i cartelli verdi circolari con i limiti di velocità consigliati.
Identici nella forma a quelli che impongono i limiti, i nuovi cartelli hanno una striscia verde al posto di quella rossa, una colorazione che nel codice cromatico europeo richiama le informazioni consigliate. Ciò sta a significare che i valori di velocità inseriti in questa segnaletica non sono limiti da non superare, ma andature considerate sicure in determinate zone.
Prima di far scattare l’ansia da sanzione, è bene precisare che il guidatore non deve pagare nessuna multa se viaggia a 40 km/h rispetto ai 30 km/h consigliati dal cartello verde. Rispettarlo, però, significa aumentare la propria e la altrui sicurezza, in quanto i nuovi segnali sono tipici delle zone più frequentate da ciclisti, anziani e bambini.
Arrivano anche i cartelli stradali verdi. Ma non in Italia
Francia, Spagna e Regno Unito hanno iniziato a utilizzare i cartelli verdi e hanno riscontrato un notevole calo del numero di incidenti in contesti particolarmente a rischio come le scuole primarie, i cantieri, gli ospedali e le corse ad alta densità pedonale.
E molti ipotizzano che il loro successo stia proprio nella decisione di abbandonare il meccanismo “divieto – sanzione”, a favore di un approccio più morbido mirato alla responsabilizzazione individuale. Se questo cambio di prospettiva funzionerà anche in Italia è difficile capirlo. Nonostante se ne parli da molto, l’adozione della nuova segnaletica non sembra un problema di stringente attualità nel nostro Paese.
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