Ecco le nuove tasse in arrivo per finanziare la Legge di Bilancio

Patrizia Del Pidio

11 Settembre 2023 - 11:49

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La Legge di Bilancio costa troppo e il Governo ha coperture solo per metà delle spese. In arrivo nuove tasse per finanziare gli interventi 2024.

Ecco le nuove tasse in arrivo per finanziare la Legge di Bilancio

La nuova Legge di Bilancio avrà un costo che si aggira tra i 25 e i 30 miliardi di euro, ma il Governo non ha abbastanza coperture per la manovra e riesce a finanziarne appena la metà. E anche la metà che risulta essere coperta dalle risorse disponibili lo è con finanziamenti non ancora certi o nelle casse dello Stato.

Gli impegni della manovra, che derivano da promesse elettorali in parte anche ridimensionate a causa dei costi eccessivi, per adesso sono solo virtuali quandomanca meno di un mese alla scadenza dell’approvazione della stessa da parte del Consiglio dei Ministri.
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Il Governo può contare su 12 miliardi, ma sono incerti

Dei 25/30 miliardi necessari, al momento il Governo può contare su circa 12 miliardi dei quali solo 6 certi. Insomma, si tratta di una manovra che al momento sembra abbastanza traballante visto che le coperture date per certe derivano per 4,5 miliardi dai margini del deficit e per 1,5 miliardi da quanto risparmiato sugli stanziamenti per l’assegno unico per i figli.

L’esecutivo, quindi, può contare per certo, attualmente, solo su 6 miliardi di euro. Un quarto scarso della manovra soltanto, di fatto.

Dove reperire le risorse che mancano?

Giorgia Meloni ha chiesto ai ministri una spending review con l’obiettivo di tagliare quelle che sono le misure non propriamente individuali, oltre agli sprechi. Ma i dicasteri stanno procedendo molto a rilento e il miliardo e mezzo che dovrebbe derivare da questi tagli non è certo al 100%.

Ci sono, poi, dei dubbi anche sui 2,5 miliardi che dovrebbero entrare dalla tassa sugli extra profitti delle banche. Siccome, però, la misura potrebbe trovare l’opposizione di alcune forze in Parlamento, la dote che dovrebbe portare potrebbe scegliere al sotto della soglia stimata e che è già stata calcolata nei 12 miliardi delle coperture che lo Stato ha già.

Tra l’altro per questa tassa va presa in considerazione anche la possibilità che venga definita incostituzionale anche dopo l’avvenuto incasso e questo sarebbe molto grave per lo Stato che dovrebbe, di fatto, essere costretto a restituire alle banche quanto versato. Questo non manderebbe all’aria solo l’incasso sperato ma anche le misure a cui quell’incasso doveva fare da copertura (nel particolare l’esecutivo ha impegnato i soldi derivanti dagli extra profitti delle banche per tagliare le tasse e finanziare la garanzie pubbliche sui mutui prima casa).

Punto interrogativo anche per la tassa sulle multinazionali

Anche la tassa che dal prossimo anno dovrà essere applicata alle multinazionali sembra essere una corsa contro il tempo: l’aliquota dovrebbe essere del 15%, ma bisogna considerare la tassazione in questione deve ancora debuttare e potrebbe non portare il gettito sperato.

Da tenere presente, inoltre, che l’aumento del prezzo del carburante sta portando un gettito Iva extra che sta generando un tesoretto di 1 o 2 miliardi di euro che potrebbero essere utilizzati per coprire parte delle misure contenute nella Legge di Bilancio. In questo caso, però, il tutto è legato, appunto, al prezzo del carburante che se si abbassasse farebbe traballare anche i finanziamenti alla manovra.

Insomma, per il momento è tutto un grosso punto interrogativo e ogni misura che la Legge di Bilancio contiene è abbastanza traballante. Se il Governo non riesce a trovare le coperture necessarie diventano a rischio parte delle misure.

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