Entrato in vigore il decreto-legge 8 agosto 2025, n. 116, che inasprisce le pene per chi getta rifiuti dal finestrino dell’auto. Basteranno le telecamere per ricevere la sanzione.
Che l’auto sia in marcia o parcheggiata, purtroppo capita spesso di vedere automobilisti incivili gettare rifiuti dal finestrino. Per queste persone, però, i tempi stanno per cambiare: dal 9 agosto è in vigore un nuovo decreto-legge che inasprisce le pene per chi viene sorpreso a compiere questo gesto e, soprattutto, introduce una novità importante nelle modalità di accertamento. Se prima l’infrazione poteva essere sanzionata solo cogliendo il trasgressore in flagrante, ora sarà sufficiente anche la prova video fornita da una telecamera di sorveglianza per far scattare la multa. Le sanzioni possono arrivare fino a 18.000 euro, con sospensione della patente e persino l’arresto nei casi più gravi.
Il riferimento è al decreto-legge 8 agosto 2025, n. 116 (Disposizioni urgenti per il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti, per la bonifica dell’area denominata Terra dei fuochi, nonché in materia di assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi), che introduce norme specifiche per contrastare l’abbandono di rifiuti da veicoli, in movimento o in sosta.
Il testo modifica anche l’articolo 15 del Codice della strada: dal 9 agosto le multe potranno essere elevate anche a distanza di giorni, grazie alle registrazioni di qualsiasi sistema di videosorveglianza, pubblico o privato, sia in aree urbane che extraurbane. Individuata la targa, il proprietario del veicolo viene identificato tramite la banca dati della Motorizzazione e la sanzione viene inviata direttamente al suo domicilio.
Cosa rischa chi getta qualcosa dalla macchina
Il decreto distingue tra rifiuti pericolosi e non pericolosi. Per mozziconi di sigaretta o fazzoletti la multa può arrivare fino a 1.188 euro. Per oggetti come lattine, bottiglie o sacchetti di immondizia, la sanzione varia da 1.500 a 18.000 euro, con segnalazione alla Procura. Se il gesto avviene in aree particolarmente sensibili, come corsi d’acqua, parchi o riserve naturali, o crea un pericolo concreto per persone e ambiente, è previsto l’arresto, anche differito fino a 48 ore dopo, con pene da sei mesi a cinque anni e mezzo, estendibili a sette nei casi più gravi.
Nel dettaglio:
- Mozziconi di sigaretta o fazzoletti: multa fino a 1.188 €, nessun procedimento penale;
- Lattine, bottiglie in vetro, sacchetti di rifiuti: multa da 1.500 € a 18.000 € e segnalazione alla Procura; arresto possibile nei casi più gravi;
- Rifiuti non pericolosi in aree protette o sensibili: multa da 1.500 € a 18.000 € e arresto da 6 mesi a 5 anni e mezzo; fino a 7 anni nelle ipotesi più gravi;
- Rifiuti pericolosi: arresto da 1 a 5 anni (fino a 6 con aggravanti); responsabilità estesa al titolare se il mezzo è aziendale.
Oltre alle sanzioni pecuniarie e detentive, il decreto prevede misure accessorie severe: nei casi di reati penali può essere disposta la sospensione della patente fino a sei mesi. Se l’illecito viene commesso con un veicolo aziendale, è possibile la confisca del mezzo, salvo appartenga a un soggetto estraneo. Per lo smaltimento di rifiuti pericolosi, la reclusione va da uno a cinque anni, fino a sei con aggravanti, e il titolare dell’impresa può essere ritenuto responsabile per omessa vigilanza, con pene che arrivano fino a cinque anni e mezzo.
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