Sai che presto arriverà un nuovo pagamento dell’Inps? Ci vuole ancora un po’ di pazienza: ecco cosa puoi fare nel frattempo.
Molti non lo sanno ma anche quest’anno è stata rinnovata la misura conosciuta come Carta dedicata a te, la social card indirizzata alle famiglie che soddisfano i requisiti previsti dalla misura.
Al momento la procedura è ancora bloccata e non sappiamo quando verranno pagati i soldi previsti dalla misura, ma quel che è certo è che le famiglie interessate possono iniziare a muoversi fin da subito per mettersi nella posizione di essere tra i beneficiari.
Nonostante la Carta Dedicata a te venga pagata in automatico, infatti, ci sono comunque delle cose da fare per essere certi di essere presi perlomeno in considerazione ai fini della graduatoria, fermo restando poi che non è detto che si rientri nelle posizioni utili che danno diritto al bonus.
A tal proposito, vediamo quali sono questi passaggi necessari, nonché cosa sappiamo a oggi sulla Carta Dedicata a te.
Cosa fare per essere certi di entrare in graduatoria per la Carta Dedicata a te
Come anticipato, il riconoscimento della Carta Dedicata a te - social card di cui di seguito sveleremo qualche ulteriore dettaglio - avviene in automatico. È l’Inps - con l’aiuto dei Comuni - a stilare la graduatoria, prendendo in considerazione esclusivamente i nuclei familiari che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa.
Intanto è necessario che il nucleo familiare sia composto da almeno tre persone, se minori di 14 anni è meglio in quanto si ha la precedenza sugli altri. Ma ovviamente su questo aspetto non si può intervenire.
Altro requisito essenziale è avere un Isee inferiore a 15.000 euro. Ed ecco il primo passaggio da attenzionare: nel momento in cui verrà pubblicato il decreto attuativo della misura verrà fissato il termine entro cui le famiglie devono aver già richiesto l’attestazione aggiornata al 2025 per essere prese in considerazione.
Ecco perché se volete sperare di essere tra i beneficiari della social card e non avete ancora richiesto l’Isee vi consigliamo di affrettarvi perché presto potrebbe essere troppo tardi. A tal proposito, secondo le indiscrezioni in nostro possesso sembra che il decreto attuativo non sarà pronto prima di giugno, quindi c’è ancora un po’ di tempo a disposizione. Ma perché aspettare ancora?
Attenzione poi a un’altra condizione essenziale. Per avere la possibilità di risultare tra gli assegnatari della misura serve non essere percettori di altri sostegni, tra i quali figura anche la Carta acquisti. Se quindi preferite rientrare tra i beneficiari della Carta Dedicata a te vi consigliamo di aspettare ad avanzare richiesta per l’altra social card - spettante alle famiglie con minori di 3 anni oppure over 65 - in quanto l’una esclude l’altra.
Così come vi esclude dalla possibilità di essere considerati in graduatoria la percezione di altre misure come l’Assegno di inclusione, il Supporto per la formazione e il lavoro e la Naspi. Non ci sono invece problemi in caso di percezione dell’Assegno unico universale, in quanto le due misure sono compatibili tra loro.
Cos’è la Carta Dedicata a te, a cosa serve e quando arriva
Della nuova edizione della Carta Dedicata a te 2025 ne abbiamo già parlato (qui trovi la nostra guida dedicata). Si tratta di un contributo economico che nel 2024 è stato destinato a 1.330.000 nuclei familiari del valore una tantum di 500 euro.
È probabile però che per quest’anno ci saranno cambiamenti per gli importi e per il numero dei beneficiari, come pure per entrambe. La ragione sta nel fatto che pur confermando la Carta Dedicata a te nel 2025 ne sono state ridotte le risorse: non più 600 milioni di euro ma 500 milioni. Una dotazione più bassa che ovviamente avrà delle ripercussioni negative.
Sarà l’apposito decreto attuativo - che dovrà essere firmato dal ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con quelli dell’Economia e delle Imprese - a sciogliere le riserve a riguardo.
Nello stesso verrà data risposta alla domanda su qual è l’utilizzo che si può fare dei soldi, per quanto non dovrebbero esserci cambiamenti rispetto agli anni scorsi: quindi via libera all’acquisto dei beni di genere alimentare, al carburante e agli abbonamenti per i mezzi pubblici di trasporto.
Nessuna variazione neppure per i criteri utilizzati per la definizione della graduatoria: come anticipato, viene data precedenza - sempre sulla base del valore Isee - prima di tutto alle famiglie con figli di età inferiore a 14 anni, poi a quelle con almeno un figlio minore e infine a tutte le altre.
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