Netflix ha utilizzato l’intelligenza artificiale per realizzare una serie TV

P. F.

28 Luglio 2025 - 14:58

La celebre piattaforma di streaming ha dichiarato di aver utilizzato l’AI generativa durante la produzione di una serie TV argentina. Ecco come.

Netflix ha utilizzato l’intelligenza artificiale per realizzare una serie TV

L’intelligenza artificiale è entrata ufficialmente nell’intrattenimento targato Netflix. Con “L’eternauta”, adattamento televisivo di uno dei fumetti più iconici dell’America Latina, la piattaforma di streaming ha confermato di aver sfruttato per la prima volta l’utilizzo dell’AI generativa all’interno di una produzione originale.

Le reazioni all’annuncio del colosso dell’intrattenimento statunitense non hanno tardato ad arrivare e non tutte sono state positive. Mentre l’azienda sostiene di aver utilizzato l’AI in modo controllato e collaborativo, i dipendenti del settore artistico hanno criticato duramente la scelta, dicendosi molto preoccupati per il loro futuro lavorativo. Ecco cosa è successo.

Come Netflix ha impiegato l’AI nella serie TV “L’eternauta”

Come anticipato, Netflix ha ammesso ufficialmente di aver utilizzato per la prima volta l’intelligenza artificiale generativa nella produzione di una serie TV. Il progetto in questione è “L’eternauta”, adattamento dell’omonimo fumetto argentino cult di Héctor Germán Oesterheld e Francisco Solano López.

La serie, ambientata in una Buenos Aires post-apocalittica, racconta la lotta alla sopravvivenza di un gruppo di individui che devono vedersela con nevicate mortali e invasioni aliene. L’uso di AI si è concentrato particolarmente in fase di sceneggiatura e nella produzione di immagini, soprattutto per generare gli storyboard - ovvero dei bozzetti delle inquadrature - e per assistere nel processo di design visivo e scenografico, riducendo così le tempistiche e i costi di produzione.

Netflix ha precisato che gli strumenti generativi non hanno mai operato in autonomia, ma sempre sotto la supervisione di team umani, spiegando come abbia “usato GenAI per esplorare idee visive e concettuali, non per sostituire gli artisti o gli autori”.

Le dichiarazioni di Ted Sarandos, co-CEO di Netflix

Ted Sarandos, co-CEO di Netflix, ha difeso pubblicamente la scelta dell’azienda e l’ha presentata come una naturale evoluzione del processo creativo nell’era digitale, dichiarando che “l’intelligenza artificiale generativa è uno strumento che, se usato responsabilmente, può amplificare la creatività umana”. Ha inoltre sottolineato che l’obiettivo di Netflix non è quello di rimpiazzare scrittori, registi o tecnici, ma di fornire loro nuovi mezzi per sviluppare storie più ricche, complesse e visivamente coinvolgenti.

Il CEO ha anche fatto notare che l’uso dell’AI nella serie argentina si inserisce in un contesto di valorizzazione dei talenti argentini e della produzione locale, con l’obiettivo di realizzare “un’opera profondamente radicata nella cultura del Paese”. Tuttavia, Sarandos ha riconosciuto che si tratta di un territorio ancora delicato da esplorare e che sarà necessario implementare regolamentazioni chiare per definire limiti e tutele nel settore dell’intrattenimento.

Le proteste dei lavoratori dello spettacolo sull’AI

Nonostante le rassicurazioni di Netflix, l’annuncio ha riacceso il malcontento tra i lavoratori dell’industria audiovisiva, che temono che l’uso crescente dell’intelligenza artificiale possa minacciare i loro posti di lavoro, ridurre i compensi, limitare la creatività e abbassare la qualità della produzione.

La notizia ha provocato una reazione immediata in Argentina, dove il sindacato degli attori Sociedad Argentina de Gestión de Actores Intérpretes (SAGAI) ha rilasciato un comunicato in cui denuncia il rischio di “disumanizzazione” del processo creativo.

Anche negli Stati Uniti le reazioni non si sono fatte attendere. Nel 2024, infatti, gli scioperi della Writers Guild of America e del SAG-AFTRA - i sindacati degli attori e degli sceneggiatori statunitensi - avevano avuto tra i principali punti di contesa proprio la regolamentazione dell’uso dell’intelligenza artificiale nei media. Un portavoce del sindacato ha affermato che “Netflix ha fatto una scelta ideologica, non solo tecnica”, con il serio rischio che “L’eternauta” possa rappresentare un precedente pericoloso in grado di favorire un utilizzo molto più marcato dell’AI nel mondo televisivo e cinematografico.

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