Sta spopolando sul web la tendenza del “No Buy”, un movimento che incoraggia a spendere meno e in modo più consapevole. Ecco come funziona.
In un’epoca in cui la tecnologia ci consente di acquistare tutto ciò che vogliamo con un semplice clic sullo smartphone, pensare al risparmio è diventato sempre più difficile. App e piattaforme online come Amazon, Zalando, Shein, Temu ed eBay ci permettono di comprare (quasi) qualsiasi tipo di prodotto esistente sul mercato, soddisfacendo le nostre “voglie” nel giro di - al massimo - pochi giorni.
Tuttavia, questa facilità d’acquisto può alterare la percezione dei consumi e far perdere il controllo sulle abitudini di spesa. È proprio da questa consapevolezza che nasce il “No Buy”, una tendenza spopolata su TikTok che invita a disintossicarsi dallo shopping compulsivo e ad adottare un rapporto più equilibrato e consapevole con il denaro.
In cosa consiste il «No Buy»?
Il movimento “No Buy” affonda le sue radici in due trend virali nati sui social media: “underconsumption core” e “deinfluencing”. Il primo promuove uno stile di vita minimalista e alternativo, che valorizza ciò che si possiede già e limita al minimo gli acquisti superflui. Il secondo, invece, si oppone al marketing degli influencer e alla cultura degli haul - video promozionali in cui i creator mostrano e consigliano numerosi prodotti da acquistare - e suggerisce cosa non comprare e come consumare in modo più critico e consapevole.
In pratica, la sfida “No Buy” consiste nell’evitare di fare acquisti non essenziali per un periodo di tempo prolungato. Chi decide di intraprendere questo percorso stabilisce in anticipo la durata dell’iniziativa - che può variare da un mese fino a un anno intero - e definisce con precisione quali siano gli acquisti essenziali e quali no.
Solitamente, si può continuare a comprare ciò che è strettamente necessario, come cibo, prodotti per l’igiene, medicine e trasporti, evitando tutto ciò che invece è ritenuto non indispensabile, come vestiti nuovi, cosmetici, accessori, cibo d’asporto od oggetti tecnologici.
Esistono anche varianti più flessibili, come il “Low Buy”, che permette alcuni acquisti con limiti ben precisi, oppure il “No Buy mirato”, in cui si rinuncia all’acquisto solo di una specifica categoria di prodotti.
I consigli da seguire
Nonostante la sfida No Buy possa risultare difficile, specialmente all’inizio, ci sono dei trucchi utili che possono alleggerire l’impresa. Eccone alcuni:
- stabilire un budget personale: è fondamentale definire autonomamente il proprio budget in base alle proprio risorse disponibili, senza lasciarsi condizionare da terze parti;
- definire limiti precisi: va identificato chiaramente quali spese siano essenziali e quali no, stabilendo delle regole chiare e rigorose;
- fissare un obiettivo di risparmio concreto: oltre al budget personale, è utile stabilire un importo specifico da mettere da parte. Avere una cifra chiara aiuta a mantenere alta la motivazione;
- dare un senso al risparmio: è più efficace risparmiare quando si ha un obiettivo concreto in mente, come una vacanza, l’acquisto di un’auto o l’acconto per una casa;
- monitorare i progressi: utilizzare un’app per la gestione delle finanze personali - ma anche un semplice foglio di calcolo - può rappresentare uno stimolo aggiuntivo e rendere visibili i risultati nel tempo;
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