Mutuo cointestato, cosa succede in caso di separazione

Caterina Gastaldi

13/11/2022

14/11/2022 - 11:26

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Nel caso di separazione e divorzio, cosa succede al mutuo cointestato? Se non si trova un accordo, ci si deve rivolgere a un giudice.

Mutuo cointestato, cosa succede in caso di separazione

Il mutuo cointestato è una scelta comune per le coppie di coniugi o conviventi per l’acquisto di una casa. Questa opzione infatti porta con sé diversi vantaggi, sia per la banca, sia per la coppia. D’altro canto però bisogno anche tenere conto dei possibili rischi. In particolare, è importante sapere cosa succede al mutuo cointestato in caso di separazione.

Se dovesse accadere, infatti, nel caso in cui una coppia si separasse, anche il mutuo cointestato dovrebbe venire trattato di conseguenza. In seguito alla separazione si possono prendere diverse scelte relative al mutuo cointestato. Queste dipendono sia dai rapporti tra le persone coinvolte, sia anche dall’età del mutuo stesso. A seconda della quantità di rate mancanti per l’estinzione del mutuo, infatti, ci possono essere soluzioni più o meno vantaggiose.

Se invece non si dovesse trovare un accordo, neanche prendendo in esame tutte le soluzioni possibili, sarà necessario l’intervento di un giudice. Di seguito quindi le informazioni necessarie riguardo le diverse opzioni in caso di separazione.

Mutuo cointestato e separazione: chi paga le rate?

Prima di cominciare, è necessario specificare come funziona il mutuo cointestato, in breve. Quando viene utilizzato, la banca concede un prestito alle persone parte della coppia. Questo significa che entrambi sono parti contraenti. Sono quindi tenuti tutti e due a pagare le rate del mutuo, da contratto, e la banca può rivalersi su entrambi anche quando è solo una persona a non versare quanto dovuto.

Come risultato, la proprietà dell’immobile acquistato con il mutuo cointestato è di tutti e due i coniugi. Ma chi è che deve pagare le rate in caso di separazione?
Quando due coniugi decidono di separarsi, sono comunque obbligati a continuare a pagare il mutuo cointestato. In teoria, quindi, si può anche scegliere di non fare nulla, dando alla banca quanto dovuto.

Separazione e mutuo: le opzioni

La possibilità di continuare a pagare le rate del mutuo cointestato dopo la separazione, senza modificare nulla, è la più semplice. È però una soluzione accessibile solo in alcuni particolari casi. Per esempio, quando la separazione è stata amichevole, e/o quando mancano poche rate all’estinzione del mutuo.

Di seguito le altre possibilità:

  • Accollo interno, solo uno dei coniugi paga le rate del mutuo. In questo accordo non viene coinvolta la banca.
  • Accollo esterno, in questo caso uno dei coniugi esce dal contratto, ma è necessario il benestare della banca.
  • Vendita dell’immobile.
  • Estinzione anticipata del mutuo cointestato.

L’estinzione anticipata è una possibilità utilizzata di rado, e solitamente solo quando mancano pochissime rate alla fine naturale del mutuo stesso. Infatti si tratta dell’opzione più dispendiosa e per questo non disponibile a tutti. Le altre, invece, le analizzeremo in modo più approfondito di seguito.

Accollo interno e mutuo cointestato

Durante la fase di separazione, quando si va a calcolare il valore dell’assegno di mantenimento, gli ex-coniugi possono scegliere questa opzione. In pratica solo uno dei due coniugi si occuperà di pagare le rate. Spesso in questo caso a farlo è la persona con lo stipendio maggiore, e il pagamento della rata del mutuo cointestato servirà anche per calcolare il valore dell’assegno di mantenimento.

Questo accordo, detto “accollo interno”, avviene tra i due ex-coniugi, e non prevede la presenza della banca, che rimane esterna. Proprio per questo, per la banca il mutuo rimane cointestato a entrambi. Significa quindi che in caso di necessità potrà rivalersi su tutti e due gli ex-coniugi.

L’accollo esterno

L’accollo esterno è un’altra soluzione per risolvere il problema del mutuo cointestato in caso di separazione o divorzio. In questo caso viene coinvolta anche la banca.

Si può decidere di rinegoziare il mutuo, facendo sì che solo uno degli ex-coniugi ne diventi unico intestatario. Anche in questo caso l’altra persona perde i diritti di proprietà della casa legata al mutuo. Tuttavia, in questo caso la banca non potrà più rivalersi su chi non sta pagando il mutuo, perché esterno al contratto.

Chiaramente, la banca potrà scegliere di non accettare di rinegoziare. Si può sempre scegliere di surrogare il mutuo, ovvero trasferirlo in una nuova banca. Il nuovo istituto bancario si occuperà di determinare un nuovo piano di ammortamento. Questo verrà fatto riferendosi a un solo soggetto, facendo sì che il mutuo smetta di essere cointestato.

Se il coniuge che diventa unico intestatario del mutuo decide di rimborsare quanto già pagato dall’altra persona, diventa anche unico proprietario dell’immobile. Questo procedimento però richiede un accordo tra le parti, oppure l’intervento di un giudice.

Si può vendere l’immobile?

Un’altra opzione per risolvere il problema del mutuo cointestato dopo la separazione è la vendita dell’immobile. Una volta venduto i soldi verranno utilizzati per estinguere il mutuo, e i rimanenti verranno divisi equamente tra le parti.

Solitamente quando ci sono dei figli nella coppia, questa opzione viene spesso scartata. Infatti la casa acquistata con il mutuo cointestato è spesso la casa di famiglia.

Mutuo e separazione: cosa conviene?

Tra le diverse opzioni disponibili, è impossibile trovare quella migliore. Molto dipende dalla situazione della famiglia, dalle possibilità economiche, e dallo stato del mutuo.

Una coppia separata che ha da poco aperto un mutuo cointestato, può considerare come soluzione migliore la vendita della casa. Al contrario, quando il prestito è ormai quasi estinto si preferirà portarlo a termine, magari pagandolo per intero prima del tempo.

Per poter avere la risposta giusta alla domanda “cosa fare del mutuo cointestato quando ci si separa?” bisognerà valutare attentamente la propria situazione.

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