Multa Trenitalia non pagata, quali rischi?

Ilena D’Errico

18 Febbraio 2023 - 22:04

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Cosa si rischia per una multa Trenitalia non pagata? Ecco cosa ha stabilito la Cassazione e quali sono le conseguenze per i debitori.

Multa Trenitalia non pagata, quali rischi?

Chi usa il treno per viaggiare deve essere provvisto di un biglietto o di un abbonamento valido, altrimenti rischia una multa. Quest’ultima viene fatta direttamente sul treno dal controllore, per questa ragione alcune persone pensano che non pagarla non sia troppo rischioso o semplicemente se ne dimenticano. Di recente, la Corte di cassazione ha dovuto affrontare proprio un caso di questo tipo, in cui il ricorrente riteneva sostanzialmente che Trenitalia non fosse legittimata a ingiungere il pagamento. Ecco il responso della Cassazione e quali sono i rischi per una multa Trenitalia non pagata.

Trenitalia, riscossione in caso di multa non pagata

La sentenza n. 4141/2023 della Corte di cassazione ha stabilito che Trenitalia è legittimata a riscuotere coattivamente la sopratassa stabilita dalle condizioni generali del contratto, oltre alla sanzione amministrativa dovuta al mancato acquisto del biglietto. Il decreto ministeriale del 16 gennaio 2009 del ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, autorizza Trenitalia a riscuotere coattivamente i crediti derivanti da irregolarità rilevate sui treni e dalle conseguenti sanzioni.

Di conseguenza, Trenitalia può:

  • Controllare la condotta dei passeggeri in merito al contratto.
  • Sanzionare i passeggeri senza biglietto e quelli che non rispettano il regolamento.
  • Accertare le violazioni commesse dai passeggeri.
  • Riscuotere coattivamente – mediante ruolo – le multe.

Si evince quindi la capacità di riscossione di Trenitalia, ma quali rischi ci sono per chi non paga?

I rischi per chi non paga una multa Trenitalia, la riscossione mediante ruolo

La riscossione mediante ruolo è un sistema di riscossione, in origine limitato soltanto ai tributi ma ormai da diverso tempo esteso anche ad altri debiti dei cittadini nei confronti degli enti pubblici. In alcuni casi, il procedimento di riscossione non inizia immediatamente, perciò il debitore ha un certo tempo per mettersi in regola con i pagamenti. In particolare, l’ente creditore deve prima accertare il debito e poi inviare il cosiddetto avviso di accertamento.

Per quanto riguarda le multe, invece, l’avviso d’accertamento coincide con il verbale ricevuto. Di conseguenza bisogna rispettare il termine indicato per pagare o impugnarlo, altrimenti avviene proprio la formazione del ruolo. Quest’ultimo è un elenco che contiene:

  • Generalità del debitore.
  • Titolo di credito, quindi il motivo per cui il debitore deve una certa somma.
  • Codice fiscale del debitore.
  • Specie del ruolo, dunque se ordinario o straordinario.
  • Data di esecutività.
  • Riferimento al precedente atto di accertamento o motivazione sintetica della pretesa.

Formatosi il ruolo, questo viene trasmesso dal creditore a un soggetto incaricato per la riscossione, ad esempio Equitalia. L’agente per la riscossione, poi, procederà a notificare la cartella di pagamento, alla quale può seguire l’esecuzione forzata. In sintesi, quindi, chi non paga una multa Trenitalia rischia di dover subire l’esecuzione forzata e l’aggressione contro i propri beni. Bisogna quindi fare molta attenzione anche quando si desidera contestare la multa, perché anche in questo caso bisogna rispettare le tempistiche.

Contestare una multa Trenitalia

Oltre al caso specifico affrontato dalla Cassazione, Trenitalia può erogare delle multe in diverse situazioni difformi al regolamento, ad esempio riguardo agli animali domestici trasportati sul treno in modo improprio oppure senza libretto sanitario. I motivi della contestazione, quindi, dipendono dalla presunta colpa evidenziata nella multa. Il viaggiatore ha la possibilità di contestare immediatamente la multa parlando con il controllore, ma se questo non è sufficiente bisogna inviare una contestazione entro 30 giorni dalla notifica.

La contestazione deve essere indirizzata direttamente alla gestione reclami di Trenitalia, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno e deve contenere una copia del verbale, oltre ai documenti necessari nello specifico (ad esempio una copia del biglietto). Trenitalia dovrà rispondere a questa contestazione entro 90 giorni, ma nel caso in cui la risposta risulti insoddisfacente è possibile rivolgersi al Giudice di pace.

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